La letteratura trasmette valori di tipo morale? Uno dei suoi compiti è quello di impartire insegnamenti di tipo etico? Un'opera moralmente discutibile può essere esteticamente rilevante? Nel tentativo di stabilire le risposte a tali domande, i filosofi hanno dato vita ad un'interessante discussione, ancora lontana dall'aver raggiunto una conclusione definitiva. Questo lavoro intende analizzare tre punti di vista principali: l'eticismo, formulato da Berys Gaut (secondo il quale le opere letterarie sono esteticamente meritevoli o manchevoli nella misura in cui invitano il lettore a empatizzare con comportamenti rispettivamente moralmente ammirevoli o riprovevoli); l'estetismo, difeso da Richard Posner, (per il quale le opere letterarie devono essere giudicate esclusivamente in base al loro valore estetico e quindi ritiene che la letteratura non abbia il compito di impartire alcun insegnamento morale, poiché il valore estetico di un'opera letteraria è indipendente dal suo contenuto etico); l'immoralismo, formulato da Matthew Kieran, (il quale sostiene che le opere letterarie immorali abbiano un maggiore valore estetico rispetto a quelle morali, poiché consentirebbero al lettore di fare esperienza di situazioni traumatizzanti o pericolose in cui nella vita quotidiana è auspicabile non trovarsi, ma che, se vissute esclusivamente nella propria immaginazione, consentono di conoscere e comprendere punti di vista radicalmente diversi da quelli che il lettore medio adotta). In conclusione, saranno analizzati alcuni temi trattati nella Divina Commedia di Dante e seguendo questi tre punti di vista si mostrerà come la teoria più in linea con il pensiero dei maggiori critici letterari sia la teoria estetista.
Il valore morale della filosofia: moralismo, autonomismo e immoralismo
RUBINO, IRENE
2016/2017
Abstract
La letteratura trasmette valori di tipo morale? Uno dei suoi compiti è quello di impartire insegnamenti di tipo etico? Un'opera moralmente discutibile può essere esteticamente rilevante? Nel tentativo di stabilire le risposte a tali domande, i filosofi hanno dato vita ad un'interessante discussione, ancora lontana dall'aver raggiunto una conclusione definitiva. Questo lavoro intende analizzare tre punti di vista principali: l'eticismo, formulato da Berys Gaut (secondo il quale le opere letterarie sono esteticamente meritevoli o manchevoli nella misura in cui invitano il lettore a empatizzare con comportamenti rispettivamente moralmente ammirevoli o riprovevoli); l'estetismo, difeso da Richard Posner, (per il quale le opere letterarie devono essere giudicate esclusivamente in base al loro valore estetico e quindi ritiene che la letteratura non abbia il compito di impartire alcun insegnamento morale, poiché il valore estetico di un'opera letteraria è indipendente dal suo contenuto etico); l'immoralismo, formulato da Matthew Kieran, (il quale sostiene che le opere letterarie immorali abbiano un maggiore valore estetico rispetto a quelle morali, poiché consentirebbero al lettore di fare esperienza di situazioni traumatizzanti o pericolose in cui nella vita quotidiana è auspicabile non trovarsi, ma che, se vissute esclusivamente nella propria immaginazione, consentono di conoscere e comprendere punti di vista radicalmente diversi da quelli che il lettore medio adotta). In conclusione, saranno analizzati alcuni temi trattati nella Divina Commedia di Dante e seguendo questi tre punti di vista si mostrerà come la teoria più in linea con il pensiero dei maggiori critici letterari sia la teoria estetista.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/91507