Panitumumab is an IgG2 fully human monoclonal antibody which binds with high affinity to the epidermal growth factor receptor (EGFR) leading the inhibition of several signaling pathways such as RAS/MAPK and PI3K/Akt/mTOR; these pathways play a crucial role in the regulation of cell differentiation, proliferation and survival. EGFR over-expression and its aberrantly activation are seen in many tumors such as metastatic colorectal cancer (mCRC), making EGFR monoclonal antibodies inhibition an attractive treatment option. Phase I and II clinical trials showed safety and toxicity profile of panitumumab; skin reactions are the most common EGFR inhibitor-attributable adverse event. Indeed, appropriate prophylactic management based on the oral or topical application of tetracycline-family, which include doxycicline and minocycline, could effectively reduce the severity and the incidence of rash, dry skin, dermatitis acneiform, stomatitis and paronychia. Panitumumab is indicated for the treatment of patients with wild-type RAS (WT-RAS) mCRC as first-line therapy in combination with FOLFOX4; as second-line therapy in combination with FOLFIRI or as monotherapy following disease progression after prior standard treatment. Many clinical trials showed a panitumumab treatment effect on progression-free survival (PFS) and overall survival (OS) more significantly greater in WT-RAS patients than in patients with mutations of KRAS, NRAS or BRAF treated with the same antibody. Status of RAS and BRAF represents a predictive biomarker of primary resistance to the drug. At last, by comparing panitumumab to cetuximab, an IgG1 chimeric monoclonal antibody indicated for treatment of patients with mCRC WT-RAS, it is possible to see that panitumumab is non-inferior to cetuximab and because of panitumumab contains no murine protein sequences, its rate of infusion-related reactions is lower.

Panitumumab è un anticorpo monoclonale completamente umano IgG2 che agisce legando con alta affinità il dominio extracellulare del recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR) bloccando, in questo modo, le vie di segnale fra cui RAS/MAPK e PI3K/Akt/mTOR, fondamentali per lo svolgimento di numerosi processi cellulari quali differenziazione, proliferazione e sopravvivenza cellulare. La sovra-espressione e l'iperattività dell'EGFR sono state osservate in numerosi tumori tra cui il carcinoma colon-rettale metastatico (mCRC); da qui il razionale per l'utilizzo di anticorpi monoclonali anti-EGFR nel trattamento di pazienti affetti da questa patologia. Sperimentazioni cliniche di fase I e II hanno dimostrato la sicurezza e la tollerabilità del panitumumab; la reazione avversa riscontrata più frequentemente è stata la tossicità cutanea. Tuttavia, l'insorgenza degli effetti come rash, secchezza della cute, eruzioni acneiformi, afte o paronichia può essere limitata mediante trattamenti di profilassi a base di tetracicline quali doxiciclina e minociclina. Panitumumab è stato approvato per il trattamento di pazienti affetti da mCRC con RAS wild-type (WT-RAS) nella terapia di prima linea in associazione con FOLFOX4; in seconda linea, in associazione con FOLFIRI e in monoterapia per pazienti con tumori refrattari alle terapie standard. Numerosi trials clinici hanno evidenziato come i pazienti con mutazioni a carico di KRAS, NRAS e BRAF trattati con panitumumab mostrino notevoli peggioramenti in termini di progression free survival (PFS) e di overal-survival (OS) rispetto ai pazienti WT-RAS trattati con lo stesso anticorpo. Lo status di RAS e BRAF rappresenta dunque un biomarker predittivo per l'eventuale resistenza primaria al farmaco. In ultimo, effettuando un confronto tra panitumumab e cetuximab, un anticorpo monoclonale chimerico IgG1 anti-EGFR sfruttato anch'esso in pazienti mCRC con WT-RAS, si può evidenziare come il primo non sia inferiore al cetuximab ma anzi, proprio grazie alla sua natura di anticorpo completamente umano, mostri una minore insorgenza di reazioni avverse correlate all'infusione del farmaco.

Il panitumumab nel trattamento del tumore colon-rettale

REPETTO, MATTEO
2016/2017

Abstract

Panitumumab è un anticorpo monoclonale completamente umano IgG2 che agisce legando con alta affinità il dominio extracellulare del recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR) bloccando, in questo modo, le vie di segnale fra cui RAS/MAPK e PI3K/Akt/mTOR, fondamentali per lo svolgimento di numerosi processi cellulari quali differenziazione, proliferazione e sopravvivenza cellulare. La sovra-espressione e l'iperattività dell'EGFR sono state osservate in numerosi tumori tra cui il carcinoma colon-rettale metastatico (mCRC); da qui il razionale per l'utilizzo di anticorpi monoclonali anti-EGFR nel trattamento di pazienti affetti da questa patologia. Sperimentazioni cliniche di fase I e II hanno dimostrato la sicurezza e la tollerabilità del panitumumab; la reazione avversa riscontrata più frequentemente è stata la tossicità cutanea. Tuttavia, l'insorgenza degli effetti come rash, secchezza della cute, eruzioni acneiformi, afte o paronichia può essere limitata mediante trattamenti di profilassi a base di tetracicline quali doxiciclina e minociclina. Panitumumab è stato approvato per il trattamento di pazienti affetti da mCRC con RAS wild-type (WT-RAS) nella terapia di prima linea in associazione con FOLFOX4; in seconda linea, in associazione con FOLFIRI e in monoterapia per pazienti con tumori refrattari alle terapie standard. Numerosi trials clinici hanno evidenziato come i pazienti con mutazioni a carico di KRAS, NRAS e BRAF trattati con panitumumab mostrino notevoli peggioramenti in termini di progression free survival (PFS) e di overal-survival (OS) rispetto ai pazienti WT-RAS trattati con lo stesso anticorpo. Lo status di RAS e BRAF rappresenta dunque un biomarker predittivo per l'eventuale resistenza primaria al farmaco. In ultimo, effettuando un confronto tra panitumumab e cetuximab, un anticorpo monoclonale chimerico IgG1 anti-EGFR sfruttato anch'esso in pazienti mCRC con WT-RAS, si può evidenziare come il primo non sia inferiore al cetuximab ma anzi, proprio grazie alla sua natura di anticorpo completamente umano, mostri una minore insorgenza di reazioni avverse correlate all'infusione del farmaco.
ITA
Panitumumab is an IgG2 fully human monoclonal antibody which binds with high affinity to the epidermal growth factor receptor (EGFR) leading the inhibition of several signaling pathways such as RAS/MAPK and PI3K/Akt/mTOR; these pathways play a crucial role in the regulation of cell differentiation, proliferation and survival. EGFR over-expression and its aberrantly activation are seen in many tumors such as metastatic colorectal cancer (mCRC), making EGFR monoclonal antibodies inhibition an attractive treatment option. Phase I and II clinical trials showed safety and toxicity profile of panitumumab; skin reactions are the most common EGFR inhibitor-attributable adverse event. Indeed, appropriate prophylactic management based on the oral or topical application of tetracycline-family, which include doxycicline and minocycline, could effectively reduce the severity and the incidence of rash, dry skin, dermatitis acneiform, stomatitis and paronychia. Panitumumab is indicated for the treatment of patients with wild-type RAS (WT-RAS) mCRC as first-line therapy in combination with FOLFOX4; as second-line therapy in combination with FOLFIRI or as monotherapy following disease progression after prior standard treatment. Many clinical trials showed a panitumumab treatment effect on progression-free survival (PFS) and overall survival (OS) more significantly greater in WT-RAS patients than in patients with mutations of KRAS, NRAS or BRAF treated with the same antibody. Status of RAS and BRAF represents a predictive biomarker of primary resistance to the drug. At last, by comparing panitumumab to cetuximab, an IgG1 chimeric monoclonal antibody indicated for treatment of patients with mCRC WT-RAS, it is possible to see that panitumumab is non-inferior to cetuximab and because of panitumumab contains no murine protein sequences, its rate of infusion-related reactions is lower.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/91448