Se si volge lo sguardo al passato del mondo, è possibile notare come ogni epoca storica sia stata caratterizzata, di volta in volta, dal prevalere di una concezione universale oppure particolare del potere degli aggregati giuridico-politici. Dalle poleis greche, elevate a città-Stato, ognuna con il proprio sovrano e le proprie leggi, all'Impero Romano, che impose la propria unitaria realtà fino a comprendere quasi in toto il mondo occidentale allora conosciuto, dall'epoca dei Comuni, in cui di nuovo il potere appare plurale e frammentato, fino alla completa affermazione degli Stati assoluti. È facile notare come da sempre le dinamiche tra gli aggregati giuridico-politici siano caratterizzati da costante cambiamento che, come una fisarmonica, in un'armonia melodica amplia o restringe i centri di potere. Ogni volta che il paradigma dell'universale ha avuto la meglio, non è mai stato un paradigma dell'universale in senso letterale. Mai, fino ad oggi. Ciò che questo lavoro si propone è l'analisi del passaggio dal primato degli Stati assoluti a quella che è l'epoca contemporanea, dominata dal fenomeno della globalizzazione, in base alla quale i singoli Stati tendono in qualche modo ad andare oltre la propria specifica identità per riconoscere e condividere valori comuni in ambito economico, politico, giuridico e culturale. In particolare, l'intento primario è quello di prendere in considerazione un settore specifico di questo fenomeno, la globalizzazione giuridica - la quale è stata realizzata soprattutto grazie alla graduale cessione di potere da parte dei singoli Stati ad entità altre, più ampie ed in qualche modo sovraordinate ¿ e di analizzarne il rapporto con il diritto italiano tradizionale. Dato fondamentale ai fini di questo discorso è senz'altro l'istituzione dell'Unione Europea, realtà che prima tra tutte ha aperto il dialogo tra ordinamenti di civil law ed ordinamenti di common law: attualmente è infatti possibile individuare la confluenza di elementi di diritto di common law negli ordinamenti di civil law ¿ si pensi ad esempio alla recezione di istituti quali il trust - e viceversa; ancora, il contatto con il common law statunitense sta portando ad una sempre maggiore apertura verso strumenti alternativi di risoluzione delle controversie, che non prevedono ed anzi tendono ad evitare la gestione del contenzioso in sede giudiziale, e l'adesione ad organizzazioni internazionali, tra le quali spicca in primis l'ONU, garantisce la condivisione ed il rispetto dei diritti fondamentali globalmente riconosciuti e l'ampliamento costante di tale categoria, in linea con l'evolversi dei tempi. In relazione a questi significativi mutamenti e all'affermarsi di un ordinamento sempre più ¿globale¿, che caratterizzano quella che è sicuramente una fase rinnovata e compiuta di ritorno all'universale, l'intenzione ultima è quella di considerare non solo i cambiamenti dell'ordinamento in sé, ma anche e specificatamente i cambiamenti che in concreto il mondo giuridico, e quindi le relative figure professionali, stanno vivendo: sta cambiando e continuerà a cambiare il ruolo del giurista? Le figure professionali tradizionali manterranno i loro profili ben delimitati e differenziati, oppure in un futuro non troppo lontano i confini non potranno dirsi più così netti? Nasceranno nuove tipologie di professionisti? Il discorso nel suo complesso è ampio ed articolato, ma in un'epoca in cui i cambiamenti sono molti e molto veloci non si può in alcun modo trala
Il diritto contemporaneo: un diritto particolare o globale? La globalizzazione giuridica ed il suo rapporto con il diritto nazionale
CAMILLERI, VERONICA
2016/2017
Abstract
Se si volge lo sguardo al passato del mondo, è possibile notare come ogni epoca storica sia stata caratterizzata, di volta in volta, dal prevalere di una concezione universale oppure particolare del potere degli aggregati giuridico-politici. Dalle poleis greche, elevate a città-Stato, ognuna con il proprio sovrano e le proprie leggi, all'Impero Romano, che impose la propria unitaria realtà fino a comprendere quasi in toto il mondo occidentale allora conosciuto, dall'epoca dei Comuni, in cui di nuovo il potere appare plurale e frammentato, fino alla completa affermazione degli Stati assoluti. È facile notare come da sempre le dinamiche tra gli aggregati giuridico-politici siano caratterizzati da costante cambiamento che, come una fisarmonica, in un'armonia melodica amplia o restringe i centri di potere. Ogni volta che il paradigma dell'universale ha avuto la meglio, non è mai stato un paradigma dell'universale in senso letterale. Mai, fino ad oggi. Ciò che questo lavoro si propone è l'analisi del passaggio dal primato degli Stati assoluti a quella che è l'epoca contemporanea, dominata dal fenomeno della globalizzazione, in base alla quale i singoli Stati tendono in qualche modo ad andare oltre la propria specifica identità per riconoscere e condividere valori comuni in ambito economico, politico, giuridico e culturale. In particolare, l'intento primario è quello di prendere in considerazione un settore specifico di questo fenomeno, la globalizzazione giuridica - la quale è stata realizzata soprattutto grazie alla graduale cessione di potere da parte dei singoli Stati ad entità altre, più ampie ed in qualche modo sovraordinate ¿ e di analizzarne il rapporto con il diritto italiano tradizionale. Dato fondamentale ai fini di questo discorso è senz'altro l'istituzione dell'Unione Europea, realtà che prima tra tutte ha aperto il dialogo tra ordinamenti di civil law ed ordinamenti di common law: attualmente è infatti possibile individuare la confluenza di elementi di diritto di common law negli ordinamenti di civil law ¿ si pensi ad esempio alla recezione di istituti quali il trust - e viceversa; ancora, il contatto con il common law statunitense sta portando ad una sempre maggiore apertura verso strumenti alternativi di risoluzione delle controversie, che non prevedono ed anzi tendono ad evitare la gestione del contenzioso in sede giudiziale, e l'adesione ad organizzazioni internazionali, tra le quali spicca in primis l'ONU, garantisce la condivisione ed il rispetto dei diritti fondamentali globalmente riconosciuti e l'ampliamento costante di tale categoria, in linea con l'evolversi dei tempi. In relazione a questi significativi mutamenti e all'affermarsi di un ordinamento sempre più ¿globale¿, che caratterizzano quella che è sicuramente una fase rinnovata e compiuta di ritorno all'universale, l'intenzione ultima è quella di considerare non solo i cambiamenti dell'ordinamento in sé, ma anche e specificatamente i cambiamenti che in concreto il mondo giuridico, e quindi le relative figure professionali, stanno vivendo: sta cambiando e continuerà a cambiare il ruolo del giurista? Le figure professionali tradizionali manterranno i loro profili ben delimitati e differenziati, oppure in un futuro non troppo lontano i confini non potranno dirsi più così netti? Nasceranno nuove tipologie di professionisti? Il discorso nel suo complesso è ampio ed articolato, ma in un'epoca in cui i cambiamenti sono molti e molto veloci non si può in alcun modo tralaFile | Dimensione | Formato | |
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