This work’s aim is to analyze the developmental trajectory of preterm child, focusing on different psychopathological outcomes that could affect him during childhood, adolescence and adulthood. It is interesting to understand what are the psychological and clinical risks that premature child and his parents may face, given that prematurity is still a widespread phenomenon, both in the most industrialized countries and in the less industrialised ones. Great importance is given to parents’ role during preterm birth child’s development: difficulties that premature mothers and fathers encounter starting from the birth of their child are significant and can negatively influence child’s emotional and relational development. A major obstacle during the transition to parenthood is characterized by the Neonatal Intensive Care Unit (NICU): it provides essential medical care for life, but it is also an environment that is difficult to adapt to parent-child physical and emotional contact’s development, especially during the early stages of child's life. This obstacle also affects emotional parents’ well-being: they could feel helpless, worried and without sense of responsibility in the hospital, so much so that their experiences can even be characterized by anxiety and depression. Preterm birth children could develop both internalizing and externalizing behavioral problems, relational problems with parents and peers, specific learning disorders and ADHD during pre-school and school period. During adolescence, it is more common for them to develop emotional distress, anxious and depressive symptoms, and difficulties in school performance. Finally, adults born prematurely are associated with a high risk of admission to a psychiatric hospital for both behavioral and emotional reasons, since these discomforts arising from adolescence could persist in the later stages of life. Different types of intervention can be implemented in Neonatal Intensive Care Unit to provide negative parental emotional’s discomfort and contact that child requires. Among these, we recall the EArly Collaborative Intervention (EACI), which is positioned as an early intervention that supports parent-preterm child interaction, Kangaroo Mother Care (KMC) which promotes mother-child and father-child interactions through skin-to-skin contact and music therapy, important for the stimulation of limbic and paralimbic brain’s areas, implicated in the socio-emotional development. To conclude, hospital’s services should increasingly focus on family-centered neonatal care, intensifying opportunities for physical and emotional closeness between parents and children and providing family support appropriate to child-mother-father triad needs.

Il lavoro si pone l’obiettivo di analizzare la traiettoria evolutiva del bambino pretermine, soffermandosi, nello specifico, sui possibili esiti psicopatologici che potrebbero interessarlo dall’infanzia, passando per l’adolescenza ed arrivando, infine, all’età adulta. Dato che la prematurità è ancora oggi un fenomeno diffuso, sia nei Paesi più industrializzati che in quelli più carenti in termini di risorse, è interessante comprendere quali siano i rischi psicologici e clinici cui il bambino prematuro e i suoi genitori possono andare incontro. Grande rilevanza viene data al ruolo che i genitori e la famiglia nel suo complesso assumono nel corso dello sviluppo del bambino nato pretermine: le difficoltà che le mamme e i papà, anch’essi prematuri, incontrano a partire dalla nascita del figlio sono rilevanti e possono influenzare negativamente lo sviluppo del bambino, soprattutto dal punto di vista emotivo e relazionale. Un ostacolo importante per la transazione alla genitorialità è caratterizzato dalla Terapia Intensiva Neonatale (TIN): essa fornisce le cure mediche essenziali per la vita del piccolo, ma si colloca anche come un ambiente difficilmente adattabile, soprattutto nei primi periodi di vita del bambino, allo sviluppo di un buon contatto genitore-bambino, sia fisico che emotivo. Tale ostacolo influisce anche sul benessere emotivo dei genitori che si sentono, nella maggior parte dei casi, impotenti, preoccupati e senza una vera e propria responsabilità genitoriale all’interno dell’ambiente ospedaliero, tanto che i loro vissuti possono addirittura essere caratterizzati da ansia e depressione. Il bambino nato pretermine potrebbe sviluppare problemi comportamentali sia internalizzanti che esternalizzanti, relazionali (sia con i genitori che con i pari), disturbi specifici dell’apprendimento e ADHD nel periodo prescolare e scolare. Durante l’adolescenza è più frequente che sviluppi, invece, disagi emotivi, sintomatologie ansiose e depressive e difficoltà nel rendimento scolastico. Gli adulti nati prematuramente, infine, sono associati ad un rischio elevato di ricovero in un ospedale psichiatrico per motivi sia comportamentali che emotivi, dato che questi disagi derivanti dall’adolescenza, in molti casi, permangono anche nelle fasi successive della vita. Per far fronte ai disagi emotivi genitoriali e al bisogno di contatto e relazione che il bambino necessita, si possono implementare diversi tipi di intervento in Terapia Intensiva Neonatale. Tra questi, ricordiamo, l’EArly Collaborative Intervention (EACI), che si colloca come un intervento precoce che supporta l’interazione genitori-bambino pretermine, la Kangaroo Mother Care (KMC) che favorisce le interazioni madre-bambino e padre-bambino attraverso il contatto pelle a pelle e la musicoterapia, importante per la stimolazione dell’area limbica e paralimbica del cervello, implicate nello sviluppo socio-emotivo del bambino. Per concludere, i servizi ospedalieri dovrebbero concentrarsi sempre di più sull’assistenza neonatale centrata sulla famiglia, incrementando le opportunità di vicinanza fisica ed emotiva genitore-bambino e il sostegno familiare adeguato ai bisogni della triade bambino-mamma-papà.

LA TRAIETTORIA EVOLUTIVA DEL BAMBINO NATO PRETERMINE E IL RUOLO DEL CONTESTO FAMIGLIARE: I POSSIBILI ESITI PSICOPATOLOGICI

TRINCHERO, CHIARA
2023/2024

Abstract

Il lavoro si pone l’obiettivo di analizzare la traiettoria evolutiva del bambino pretermine, soffermandosi, nello specifico, sui possibili esiti psicopatologici che potrebbero interessarlo dall’infanzia, passando per l’adolescenza ed arrivando, infine, all’età adulta. Dato che la prematurità è ancora oggi un fenomeno diffuso, sia nei Paesi più industrializzati che in quelli più carenti in termini di risorse, è interessante comprendere quali siano i rischi psicologici e clinici cui il bambino prematuro e i suoi genitori possono andare incontro. Grande rilevanza viene data al ruolo che i genitori e la famiglia nel suo complesso assumono nel corso dello sviluppo del bambino nato pretermine: le difficoltà che le mamme e i papà, anch’essi prematuri, incontrano a partire dalla nascita del figlio sono rilevanti e possono influenzare negativamente lo sviluppo del bambino, soprattutto dal punto di vista emotivo e relazionale. Un ostacolo importante per la transazione alla genitorialità è caratterizzato dalla Terapia Intensiva Neonatale (TIN): essa fornisce le cure mediche essenziali per la vita del piccolo, ma si colloca anche come un ambiente difficilmente adattabile, soprattutto nei primi periodi di vita del bambino, allo sviluppo di un buon contatto genitore-bambino, sia fisico che emotivo. Tale ostacolo influisce anche sul benessere emotivo dei genitori che si sentono, nella maggior parte dei casi, impotenti, preoccupati e senza una vera e propria responsabilità genitoriale all’interno dell’ambiente ospedaliero, tanto che i loro vissuti possono addirittura essere caratterizzati da ansia e depressione. Il bambino nato pretermine potrebbe sviluppare problemi comportamentali sia internalizzanti che esternalizzanti, relazionali (sia con i genitori che con i pari), disturbi specifici dell’apprendimento e ADHD nel periodo prescolare e scolare. Durante l’adolescenza è più frequente che sviluppi, invece, disagi emotivi, sintomatologie ansiose e depressive e difficoltà nel rendimento scolastico. Gli adulti nati prematuramente, infine, sono associati ad un rischio elevato di ricovero in un ospedale psichiatrico per motivi sia comportamentali che emotivi, dato che questi disagi derivanti dall’adolescenza, in molti casi, permangono anche nelle fasi successive della vita. Per far fronte ai disagi emotivi genitoriali e al bisogno di contatto e relazione che il bambino necessita, si possono implementare diversi tipi di intervento in Terapia Intensiva Neonatale. Tra questi, ricordiamo, l’EArly Collaborative Intervention (EACI), che si colloca come un intervento precoce che supporta l’interazione genitori-bambino pretermine, la Kangaroo Mother Care (KMC) che favorisce le interazioni madre-bambino e padre-bambino attraverso il contatto pelle a pelle e la musicoterapia, importante per la stimolazione dell’area limbica e paralimbica del cervello, implicate nello sviluppo socio-emotivo del bambino. Per concludere, i servizi ospedalieri dovrebbero concentrarsi sempre di più sull’assistenza neonatale centrata sulla famiglia, incrementando le opportunità di vicinanza fisica ed emotiva genitore-bambino e il sostegno familiare adeguato ai bisogni della triade bambino-mamma-papà.
PRETERM CHILD'S DEVELOPMENTAL TRAJECTORY AND FAMILY CONTEXT'S ROLE: POSSIBLE PSYCHOPATOLOGICAL OUTCOMES
This work’s aim is to analyze the developmental trajectory of preterm child, focusing on different psychopathological outcomes that could affect him during childhood, adolescence and adulthood. It is interesting to understand what are the psychological and clinical risks that premature child and his parents may face, given that prematurity is still a widespread phenomenon, both in the most industrialized countries and in the less industrialised ones. Great importance is given to parents’ role during preterm birth child’s development: difficulties that premature mothers and fathers encounter starting from the birth of their child are significant and can negatively influence child’s emotional and relational development. A major obstacle during the transition to parenthood is characterized by the Neonatal Intensive Care Unit (NICU): it provides essential medical care for life, but it is also an environment that is difficult to adapt to parent-child physical and emotional contact’s development, especially during the early stages of child's life. This obstacle also affects emotional parents’ well-being: they could feel helpless, worried and without sense of responsibility in the hospital, so much so that their experiences can even be characterized by anxiety and depression. Preterm birth children could develop both internalizing and externalizing behavioral problems, relational problems with parents and peers, specific learning disorders and ADHD during pre-school and school period. During adolescence, it is more common for them to develop emotional distress, anxious and depressive symptoms, and difficulties in school performance. Finally, adults born prematurely are associated with a high risk of admission to a psychiatric hospital for both behavioral and emotional reasons, since these discomforts arising from adolescence could persist in the later stages of life. Different types of intervention can be implemented in Neonatal Intensive Care Unit to provide negative parental emotional’s discomfort and contact that child requires. Among these, we recall the EArly Collaborative Intervention (EACI), which is positioned as an early intervention that supports parent-preterm child interaction, Kangaroo Mother Care (KMC) which promotes mother-child and father-child interactions through skin-to-skin contact and music therapy, important for the stimulation of limbic and paralimbic brain’s areas, implicated in the socio-emotional development. To conclude, hospital’s services should increasingly focus on family-centered neonatal care, intensifying opportunities for physical and emotional closeness between parents and children and providing family support appropriate to child-mother-father triad needs.
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Descrizione: In allegato la tesi Magistrale del Corso di Laurea in Psicologia Clinica di Chiara Trinchero (numero matricola 1082131)
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