Comprendere i diversi tipi di pericoli o di minacce è il primo passo fondamentale per sviluppare sistemi volti alla protezione e ad una maggiore sicurezza del soldato. L'uniforme militare, e più in generale gli equipaggiamenti e gli indumenti protettivi, sono sistemi molto complessi che richiedono un approccio sistemico per il processo di progettazione, di selezione dei materiali e per i test di verifica. Il primo passo consiste nella comprensione delle esigenze degli utenti, includendo anche l'identificazione dei pericoli/minacce, la determinazione dei requisiti, la valutazione delle alternative per la selezione dei materiali e, in ultima analisi, la verifica del disegno e dei singoli materiali. Le uniformi militari devono innanzitutto proteggere l'utente da molti pericoli ma anche assicurare un comfort quotidiano nello svolgimento delle numerose mansioni che competono al soldato come le normali attività d'ufficio. Pertanto, nel determinare i requisiti prestazionali per l'uniforme, risulta fondamentale tener conto delle normali condizioni di utilizzo e anche di cura, come il lavaggio. L'esercito è uno dei consumatori più esigenti per quel che concerne i materiali tessili con i requisiti più critici: poiché le forze militari possono essere impiegate in ambienti imprevedibili e con scarso preavviso, i requisiti generali per i tessuti militari di protezione sono diversi e critici. Il maggior pericolo a cui sono esposti oggi giorno i soldati nei teatri operativi a più alto rischio è rappresentato sicuramente dagli IED, ordigni esplosivi improvvisati. Questa tipologia di minaccia, presente ormai da diversi anni, ha causato la morte di molti soldati dei vari contingenti impiegati nelle missioni all'estero. Molte delle vittime di questi ordigni sono da ascrivere non all'esplosione in sé causata dal IED ma alle ferite ed alle ustioni riportate a seguito di essa. Per questo motivo ho deciso di trattare in questo elaborato i materiali ed i tessuti ritardanti di fiamma da poter impiegare per il miglioramento delle uniformi e degli equipaggiamenti. L'analisi ha riguardato sia le diverse tipologie di tessuti, dalle fibre naturali a quelle sintetiche di nuova realizzazione, sia i diversi additivi ritardanti di fiamma utilizzabili per la realizzazione degli indumenti protettivi, guardando anche ai costi e alla facilità di utilizzo. Filo conduttore di questa analisi è stata la possibile applicazione in campo militare di questi tessuti ritardanti di fiamma da impiegare per la realizzazione di abbigliamento ed equipaggiamenti sempre più sicuri e di facile utilizzo che siano in grado di assicurare l'incolumità fisica e il benessere del soldato.
IL RITARDO ALLA FIAMMA PER MATERIALI POLIMERICI
DI DIECO, CARMINE
2016/2017
Abstract
Comprendere i diversi tipi di pericoli o di minacce è il primo passo fondamentale per sviluppare sistemi volti alla protezione e ad una maggiore sicurezza del soldato. L'uniforme militare, e più in generale gli equipaggiamenti e gli indumenti protettivi, sono sistemi molto complessi che richiedono un approccio sistemico per il processo di progettazione, di selezione dei materiali e per i test di verifica. Il primo passo consiste nella comprensione delle esigenze degli utenti, includendo anche l'identificazione dei pericoli/minacce, la determinazione dei requisiti, la valutazione delle alternative per la selezione dei materiali e, in ultima analisi, la verifica del disegno e dei singoli materiali. Le uniformi militari devono innanzitutto proteggere l'utente da molti pericoli ma anche assicurare un comfort quotidiano nello svolgimento delle numerose mansioni che competono al soldato come le normali attività d'ufficio. Pertanto, nel determinare i requisiti prestazionali per l'uniforme, risulta fondamentale tener conto delle normali condizioni di utilizzo e anche di cura, come il lavaggio. L'esercito è uno dei consumatori più esigenti per quel che concerne i materiali tessili con i requisiti più critici: poiché le forze militari possono essere impiegate in ambienti imprevedibili e con scarso preavviso, i requisiti generali per i tessuti militari di protezione sono diversi e critici. Il maggior pericolo a cui sono esposti oggi giorno i soldati nei teatri operativi a più alto rischio è rappresentato sicuramente dagli IED, ordigni esplosivi improvvisati. Questa tipologia di minaccia, presente ormai da diversi anni, ha causato la morte di molti soldati dei vari contingenti impiegati nelle missioni all'estero. Molte delle vittime di questi ordigni sono da ascrivere non all'esplosione in sé causata dal IED ma alle ferite ed alle ustioni riportate a seguito di essa. Per questo motivo ho deciso di trattare in questo elaborato i materiali ed i tessuti ritardanti di fiamma da poter impiegare per il miglioramento delle uniformi e degli equipaggiamenti. L'analisi ha riguardato sia le diverse tipologie di tessuti, dalle fibre naturali a quelle sintetiche di nuova realizzazione, sia i diversi additivi ritardanti di fiamma utilizzabili per la realizzazione degli indumenti protettivi, guardando anche ai costi e alla facilità di utilizzo. Filo conduttore di questa analisi è stata la possibile applicazione in campo militare di questi tessuti ritardanti di fiamma da impiegare per la realizzazione di abbigliamento ed equipaggiamenti sempre più sicuri e di facile utilizzo che siano in grado di assicurare l'incolumità fisica e il benessere del soldato.File | Dimensione | Formato | |
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