This work, entitled Networks of holiness and power: the construction of the Cluniac identity in the works of Rodulfus, analyzes how Rodolfo the Glaber, chronicler and monk of the eleventh century, contributed to the definition of a Cluniac identity, through his two works: Historiarum libri quinque and Vita domni Willelmi. Starting from the analysis of the biography and literary production of Rodulfus, we investigate the possibility of recognizing a Cluniac network already in the work of Glaber, beginning to propose the different cultural matrices of the author: chronicler of Cluniac, Auxerrian or Fruttuarian? We also examine in more detail the ways in which Glaber represented the re-foundation of spirituality in the Middle Ages, with particular emphasis on the practices of pilgrimage, the cult of relics and miracles, and demonic visions, in the identification of a spiritual network that would unite the faithful with religious centers. The research focuses on the analysis of monastic networks, a complex structure that united churches and monasteries in a system of mutual support and exchange. This phenomenon is examined in two aspects: the spread of churches linked to Cluny and the mobility of monks. Particular attention is given to the role of Cluny as epicenter of a movement that not only dealt with the management of goods and wealth, but through its ecclesiastical architecture symbolized a vision of the world in which holiness and power were fused. Finally, the relationship between the monks of Cluny and the secular world is analyzed, with specific reference to interactions with local communities and political power. Social assistance and the administration of justice are analysed as forms of interaction with surrounding populations, while the relations with local authorities and the intervention of sovereigns and popes demonstrate the importance of monasticism in the context of secular and ecclesiastical power. Through these analyses, this work aims to demonstrate how Rodulfus Glaber has contributed to building a narrative that links holiness to politics, defining a Cluniac identity rooted in spirituality, economics and power.
La presente tesi, intitolata "Reti di santità e di potere: la costruzione dell'identità cluniacense nelle opere di Rodolfo il Glabro", analizza come Rodolfo il Glabro, cronista e monaco dell'XI secolo, abbia contribuito alla definizione di un'identità cluniacense, attraverso le sue due opere: Historiarum libri quinque e Vita domni Willelmi. A partire dall’analisi della biografia e della produzione letteraria di Rodolfo, si indaga la possibilità di riconoscere una rete cluniacense già nell’opera del Glabro, iniziando a proporre le diverse matrici culturali dell’autore: cronista cluniacense, auxerriense o fruttuariense? Si approfondiscono, inoltre, le modalità con cui il Glabro ha rappresentato la rifondazione della spiritualità nel Medioevo, ponendo particolare enfasi sulle pratiche del pellegrinaggio, del culto delle reliquie e dei miracoli, e ancora delle visioni demoniache, nell’individuazione di una rete spirituale che unisse i fedeli ai centri religiosi. La tesi si concentra, poi, sull'analisi delle reti monastiche, una struttura complessa che univa chiese e monasteri in un sistema di mutuo sostegno e scambio. Questo fenomeno viene esaminato attraverso due aspetti: la diffusione delle chiese legate a Cluny e la mobilità dei monaci. Particolare attenzione viene data al ruolo di Cluny come epicentro di un movimento che non solo si occupava della gestione di beni e ricchezze, ma che attraverso la sua architettura ecclesiastica simboleggiava una visione del mondo in cui la santità e il potere si fondevano. Si analizza, infine, il rapporto tra i monaci cluniacensi e il mondo laico, con specifico riferimento alle interazioni con le comunità locali e il potere politico. L'assistenza sociale e l'amministrazione della giustizia vengono analizzate come forme di interazione con le popolazioni circostanti, mentre le relazioni con le autorità locali e l'intervento di sovrani e papi dimostrano l'importanza del monachesimo nel contesto del potere secolare ed ecclesiastico. Attraverso queste analisi, la tesi intende dimostrare come Rodolfo il Glabro abbia contribuito a costruire una narrazione che lega la santità alla politica, definendo un'identità cluniacense radicata nella spiritualità, nell'economia e nel potere.
Reti di santità e di potere: la costruzione dell'identità cluniacense nelle opere di Rodolfo il Glabro
LUNARDI, MARTINA
2023/2024
Abstract
La presente tesi, intitolata "Reti di santità e di potere: la costruzione dell'identità cluniacense nelle opere di Rodolfo il Glabro", analizza come Rodolfo il Glabro, cronista e monaco dell'XI secolo, abbia contribuito alla definizione di un'identità cluniacense, attraverso le sue due opere: Historiarum libri quinque e Vita domni Willelmi. A partire dall’analisi della biografia e della produzione letteraria di Rodolfo, si indaga la possibilità di riconoscere una rete cluniacense già nell’opera del Glabro, iniziando a proporre le diverse matrici culturali dell’autore: cronista cluniacense, auxerriense o fruttuariense? Si approfondiscono, inoltre, le modalità con cui il Glabro ha rappresentato la rifondazione della spiritualità nel Medioevo, ponendo particolare enfasi sulle pratiche del pellegrinaggio, del culto delle reliquie e dei miracoli, e ancora delle visioni demoniache, nell’individuazione di una rete spirituale che unisse i fedeli ai centri religiosi. La tesi si concentra, poi, sull'analisi delle reti monastiche, una struttura complessa che univa chiese e monasteri in un sistema di mutuo sostegno e scambio. Questo fenomeno viene esaminato attraverso due aspetti: la diffusione delle chiese legate a Cluny e la mobilità dei monaci. Particolare attenzione viene data al ruolo di Cluny come epicentro di un movimento che non solo si occupava della gestione di beni e ricchezze, ma che attraverso la sua architettura ecclesiastica simboleggiava una visione del mondo in cui la santità e il potere si fondevano. Si analizza, infine, il rapporto tra i monaci cluniacensi e il mondo laico, con specifico riferimento alle interazioni con le comunità locali e il potere politico. L'assistenza sociale e l'amministrazione della giustizia vengono analizzate come forme di interazione con le popolazioni circostanti, mentre le relazioni con le autorità locali e l'intervento di sovrani e papi dimostrano l'importanza del monachesimo nel contesto del potere secolare ed ecclesiastico. Attraverso queste analisi, la tesi intende dimostrare come Rodolfo il Glabro abbia contribuito a costruire una narrazione che lega la santità alla politica, definendo un'identità cluniacense radicata nella spiritualità, nell'economia e nel potere.File | Dimensione | Formato | |
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