In questa tesi sono stati valutati come concianti sia alcuni formulati commerciali a base di microrganismi antagonisti che ceppi sperimentali isolati da Agrinnova. Si sono confrontati anche due trattamenti con oli essenziali, un induttore di resistenza, tre prodotti chimici a e un fertilizzante a base di fosfito di potassio. Infine si sono fatti dei confronto con due campioni di cui uno inoculato e non trattato e l'altro non inoculato e non trattato. Sono state saggiate le risposte dei vari trattamenti nei confronti del patogeno prendendo in considerazione il numero di sementi germinate e la biomassa. Ogni prova è stata effettuata utilizzando cinque ceppi di Pythium, isolati presso aziende agricole. Infine sono state eseguite tre prove di competizione in vitro per gli solati di Trichoderma 6, 7, 80 e i Trichoderma presenti nel Remedier. Con la prima prova si è confrontata la capacità degli questi antagonisti nel contenere il patogeno competendo per lo spazio e il substrato nutritivo. La seconda prova è servita a capire se l'azione antagonista potesse derivare dalla produzione di sostanze volatili ad effetto biocida. Per questa prova si è proceduto nella stessa maniera della prova precedente con la differenza che è stata asportata una striscia di substrato nutritivo in maniera tale da separare fisicamente il patogeno dall'antagonista. Infine è stato valutato il contenimento dello sviluppo del patogeno grazie alla produzione di metaboliti. Dopo avere raccolto i dati, della prova di concia, ed eseguita l'analisi statistica i risultati ottenuti hanno dato come tesi più efficace il trattamento a base di propamocarb che ha dato dei buoni risultati sia a livello di germinazione che in biomassa prodotta. Il metalaxil ha dato livello di germinazione paragonabili al propamocarb ma ha registrato una riduzione della biomassa prodotta, probabilmente per un effetto fitotossico del trattamento. Abbastanza efficaci sono stati i trattamenti con Serenade max®, Remedier e il Fosfito di potassio alla concentrazione di 4 pc g/kg, ma soprattutto i risultati ottenuti con gli isolati di Trichoderma non commerciali che sono risultati competitivi nella lotta al patogeno. Proprio la scoperta della buona efficacia di Trichoderma 6 e 7, ha portato ad analizzarli in maniera più approfondita e a capire come mai si siano differenziati dalla tesi con Trichoderma 80 e confrontandone i meccanismi d'azione con il Remedier. I risultati raccolti hanno mostrato come i Trichoderma 6 e 7 agiscano colonizzando il substrato di crescita e sviluppandosi anche sopra al micelio del patogeno, mentre non si sono evidenziati effetti per inibizione derivante da sostanze volatili o la produzione di metaboliti. Non si escludono altri meccanismi d'azione, ma sicuramente alla base dell'efficacia di questi due microrganismi c'è una grande capacità di competizione per spazio e nutritivi.
CONFRONTO TRA METODI DI CONCIA BIOLOGICA, SU SEMI DI LATTUGA VARIETA' ELISA, NEI CONFRONTI DI PYTHIUM SPP.
GAROFALO, ENEA
2015/2016
Abstract
In questa tesi sono stati valutati come concianti sia alcuni formulati commerciali a base di microrganismi antagonisti che ceppi sperimentali isolati da Agrinnova. Si sono confrontati anche due trattamenti con oli essenziali, un induttore di resistenza, tre prodotti chimici a e un fertilizzante a base di fosfito di potassio. Infine si sono fatti dei confronto con due campioni di cui uno inoculato e non trattato e l'altro non inoculato e non trattato. Sono state saggiate le risposte dei vari trattamenti nei confronti del patogeno prendendo in considerazione il numero di sementi germinate e la biomassa. Ogni prova è stata effettuata utilizzando cinque ceppi di Pythium, isolati presso aziende agricole. Infine sono state eseguite tre prove di competizione in vitro per gli solati di Trichoderma 6, 7, 80 e i Trichoderma presenti nel Remedier. Con la prima prova si è confrontata la capacità degli questi antagonisti nel contenere il patogeno competendo per lo spazio e il substrato nutritivo. La seconda prova è servita a capire se l'azione antagonista potesse derivare dalla produzione di sostanze volatili ad effetto biocida. Per questa prova si è proceduto nella stessa maniera della prova precedente con la differenza che è stata asportata una striscia di substrato nutritivo in maniera tale da separare fisicamente il patogeno dall'antagonista. Infine è stato valutato il contenimento dello sviluppo del patogeno grazie alla produzione di metaboliti. Dopo avere raccolto i dati, della prova di concia, ed eseguita l'analisi statistica i risultati ottenuti hanno dato come tesi più efficace il trattamento a base di propamocarb che ha dato dei buoni risultati sia a livello di germinazione che in biomassa prodotta. Il metalaxil ha dato livello di germinazione paragonabili al propamocarb ma ha registrato una riduzione della biomassa prodotta, probabilmente per un effetto fitotossico del trattamento. Abbastanza efficaci sono stati i trattamenti con Serenade max®, Remedier e il Fosfito di potassio alla concentrazione di 4 pc g/kg, ma soprattutto i risultati ottenuti con gli isolati di Trichoderma non commerciali che sono risultati competitivi nella lotta al patogeno. Proprio la scoperta della buona efficacia di Trichoderma 6 e 7, ha portato ad analizzarli in maniera più approfondita e a capire come mai si siano differenziati dalla tesi con Trichoderma 80 e confrontandone i meccanismi d'azione con il Remedier. I risultati raccolti hanno mostrato come i Trichoderma 6 e 7 agiscano colonizzando il substrato di crescita e sviluppandosi anche sopra al micelio del patogeno, mentre non si sono evidenziati effetti per inibizione derivante da sostanze volatili o la produzione di metaboliti. Non si escludono altri meccanismi d'azione, ma sicuramente alla base dell'efficacia di questi due microrganismi c'è una grande capacità di competizione per spazio e nutritivi.File | Dimensione | Formato | |
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