Nell'ambito di questo lavoro si è voluto analizzare quali dei parametri costruttivi delle macchine cippatrici e di quelli fisici del materiale in ingresso alla cippatrice influiscano maggiormente sulla dimensione dello sminuzzato di legno. A questo scopo, si è considerata l'incidenza dei seguenti aspetti: la tipologia di organo sminuzzatore (tamburo e disco), le condizioni di usura dei coltelli (nuovi ed usurati), l'altezza di taglio dei coltelli (min 7 mm e Max 20 mm), la presenza o meno della griglia di calibrazione, la tipologia dell'organo di espulsione dello sminuzzato (a corrente d'aria e a tappeto scorrevole) e le principali caratteristiche fisiche del legname (contenuto idrico e dimensione). Tale valutazione è stata eseguita consultando sette articoli scientifici, di cui sei riferiti a ricerche condotte in Italia e uno in Africa. Dall'analisi degli articoli è emerso che la diversa tipologia di organo sminuzzatore (disco e tamburo) non comporta nessun cambiamento significativo dal punto di vista qualitativo della produzione di sminuzzato di legno. Il parametro che è risultato influire maggiormente sulla qualità del materiale sminuzzato è la regolazione dell'ampiezza di taglio dei coltelli montati sull'organo sminuzzatore. Agendo su tale regolazione è possibile variare di oltre il 40% la frazione di scaglie di dimensioni considerate accettabili. Per contro, una riduzione dell'ampiezza di taglio delle lame può tradursi in un incremento importante della frazione di scaglie "fine" che ha uno scarso valore di mercato. Un altro parametro che può contribuire negativamente sulla composizione dimensionale dello sminuzzato è l'affilatura dei coltelli. Un coltello usurato è in grado di fornire una frazione di scaglie di dimensioni accettabili pari solo al 30% della produzione complessiva. Significativa è risultata anche la presenza della griglia di calibrazione, che pur riducendo la frazione di frammenti più grandi genera la produzione di un cippato caratterizzato da una elevata frazione "fine" e quindi di scarso valore commerciale. Poco significativi , sempre in termini di qualità del cippato, sono invece risultati i diversi sistemi di scarico della biomassa (flusso d'aria e nastro trasportatore). Dagli studi analizzati è altresì emersa una non trascurabile incidenza delle caratteristiche fisiche degli assortimenti legnosi utilizzati. In particolare l'impiego di toppi caratterizzati da un diametro ridotto (< 10cm) si traduce in una frazione di scaglie "accettabili" inferiore del 10% rispetto a quella ottenibile quando si opera con assortimenti di diametri maggiori. Anche il contenuto idrico degli assortimenti legnosi prima della loro cippatura influenza negativamente la qualità di cippato, per cui è consigliabile operare con assortimenti il cui contenuto idrico è inferiore al 30%. In sintesi, è possibile affermare che, al fine di migliorare la qualità del cippato, l'operatore deve impostare ,quando è possibile,una ampiezza dell'organo di taglio adeguata, provvedere a mantenere un buon livello di affilatura dei coltelli ed operare senza griglia di calibrazione, impiegando preferibilmente materiale di grosse dimensioni e con un ridotto contenuto idrico.

Qualità dello sminuzzato di legno in funzione delle macchine utilizzate per produrlo

MACCHIA, GIANLUCA
2015/2016

Abstract

Nell'ambito di questo lavoro si è voluto analizzare quali dei parametri costruttivi delle macchine cippatrici e di quelli fisici del materiale in ingresso alla cippatrice influiscano maggiormente sulla dimensione dello sminuzzato di legno. A questo scopo, si è considerata l'incidenza dei seguenti aspetti: la tipologia di organo sminuzzatore (tamburo e disco), le condizioni di usura dei coltelli (nuovi ed usurati), l'altezza di taglio dei coltelli (min 7 mm e Max 20 mm), la presenza o meno della griglia di calibrazione, la tipologia dell'organo di espulsione dello sminuzzato (a corrente d'aria e a tappeto scorrevole) e le principali caratteristiche fisiche del legname (contenuto idrico e dimensione). Tale valutazione è stata eseguita consultando sette articoli scientifici, di cui sei riferiti a ricerche condotte in Italia e uno in Africa. Dall'analisi degli articoli è emerso che la diversa tipologia di organo sminuzzatore (disco e tamburo) non comporta nessun cambiamento significativo dal punto di vista qualitativo della produzione di sminuzzato di legno. Il parametro che è risultato influire maggiormente sulla qualità del materiale sminuzzato è la regolazione dell'ampiezza di taglio dei coltelli montati sull'organo sminuzzatore. Agendo su tale regolazione è possibile variare di oltre il 40% la frazione di scaglie di dimensioni considerate accettabili. Per contro, una riduzione dell'ampiezza di taglio delle lame può tradursi in un incremento importante della frazione di scaglie "fine" che ha uno scarso valore di mercato. Un altro parametro che può contribuire negativamente sulla composizione dimensionale dello sminuzzato è l'affilatura dei coltelli. Un coltello usurato è in grado di fornire una frazione di scaglie di dimensioni accettabili pari solo al 30% della produzione complessiva. Significativa è risultata anche la presenza della griglia di calibrazione, che pur riducendo la frazione di frammenti più grandi genera la produzione di un cippato caratterizzato da una elevata frazione "fine" e quindi di scarso valore commerciale. Poco significativi , sempre in termini di qualità del cippato, sono invece risultati i diversi sistemi di scarico della biomassa (flusso d'aria e nastro trasportatore). Dagli studi analizzati è altresì emersa una non trascurabile incidenza delle caratteristiche fisiche degli assortimenti legnosi utilizzati. In particolare l'impiego di toppi caratterizzati da un diametro ridotto (< 10cm) si traduce in una frazione di scaglie "accettabili" inferiore del 10% rispetto a quella ottenibile quando si opera con assortimenti di diametri maggiori. Anche il contenuto idrico degli assortimenti legnosi prima della loro cippatura influenza negativamente la qualità di cippato, per cui è consigliabile operare con assortimenti il cui contenuto idrico è inferiore al 30%. In sintesi, è possibile affermare che, al fine di migliorare la qualità del cippato, l'operatore deve impostare ,quando è possibile,una ampiezza dell'organo di taglio adeguata, provvedere a mantenere un buon livello di affilatura dei coltelli ed operare senza griglia di calibrazione, impiegando preferibilmente materiale di grosse dimensioni e con un ridotto contenuto idrico.
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