ZA SVE DOBRO KRIVA JE KRIVAJA (for all good it's Krivaja's fault) Post-yugoslav « transition » in Zavidovići, Bosnia and Herzegovina More than twenty years have passed since the conflict in the Balkans, and almost thirty years passed after the fall of Tito's regime. In this period of time that area has been a territory of change, or rather, as many scholars say, of transition. But what is the meaning of « transition » in Bosnia? In this thesis I will try to contextualize this phenomenon, understand its meaning and its consequences. With the intent of defining the boundaries of the transitional phenomenon, I will come closer and closer to the analysis of a local context and how is affected by the dynamics, born from and with transition, in the daily life of a city of central Bosnia: Zavidovići. It is a small town whose social life was strongly influenced by the presence of Krivaja, a wood-working industry. After the war, and after the privatization of the factory, the city has depleted a lot, the way of living the city by the inhabitants has changed and it seems that the transition, faced by that place, is not directed only towards a new system but towards "nothing." Many of its inhabitants, especially young people, leave the city to emigrate abroad. The research is based on bibliographic sources, especially articles and revues, about the topic of transition in former socialist countries. Then it is enriched with others materials made up of the results of some researches on Zavidovići (and similar contexts) and the papers of historical and social projects that were designed and built in that city. Finally, the research is built with the material collected, during short stays on the field, where I had the chance to experiment, though modestly, the method of participant observation and to conduct some interviews that are also part of this work. In this paper I will first define the outline of the transition in the Bosnia of the Dayton's Accords. In the second part, i bring who is reading to the local context through the analysis of the city from the historical point of view to conclude with a comparison and a reflection about yesterday and today , the pre and post war.

« ZA SVE DOBRO KRIVA JE KRIVAJA » (per tutto il bene la colpa è della Krivaja) storia di una transizione Sono passati più di vent'anni dal conflitto nei Balcani e quasi trent'anni dalla caduta del regime di Tito. In questo lasso di tempo quell'area è stata territorio di cambiamenti, o meglio come molti studiosi dicono, di transizione. Ma cosa vuol dire « transizione » in Bosnia ? In questa tesi cercherò di contestualizzare questo fenomeno, capirne il significato e le conseguenze. Con l'intento di definire i contorni del processo transitorio mi avvicinerò sempre di più all'analisi di un contesto locale e di come influiscono le dinamiche, nate dalla e con la transizone, sulla vita quotidiana di una città della Bosnia centrale : Zavidovići. Una piccola cittadina la cui vita sociale è stata fortemente condizionata dalla presenza della Krivaja, un'industria che lavorava legno. Dopo la guerra, e dopo la privatizzazione della fabbrica, la città si è impoverita molto, il modo di vivere la città da parte degli abitanti è cambiato e sembrerebbe che la transizione, subita da quel luogo, non sia diretta solo verso un nuovo sistema ma verso il « nulla ». Molti dei suoi abitanti, sopratutto i giovani, lasciano la città per emigrare all'estero. La ricerca si sviluppa a partire da fonti bibliografiche, soprattutto articoli e riviste, sull'argomento della transizione nei paesi ex socialisti. Poi si arricchisce di altro materiale costituito dai risultati di alcune ricerche su Zavidovići (e contesti simili) e dagli elaborati relativi a progetti a sfondo storico e sociale che sono stati pensati e realizzati in quella città. Infine dal materiale raccolto durante brevi soggiorni sul campo, in cui ho avuto occasione di sperimentare, seppure in maniera modesta, il metodo dell'osservazione partecipante e condurre alcune interviste che fanno anch'esse parte di questo lavoro. In questo lavoro dapprima definisco i contorni della transizione nella Bosnia degli accordi di Dayton. Nella seconda parte avvicino il lettore al contesto locale attraverso l'analisi, dal punto di vista storico, della città per concludere con un paragone ed una riflessione tra ieri e oggi , tra il pre e il dopo guerra.

"ZA SVE DOBRO KRIVA JE KRIVAJA" (Per tutto il bene la colpa è della Krivaja) "Transizione" post-jugoslava a Zavidovići, Bosnia Erzegovina

MANZON, ANNA
2016/2017

Abstract

« ZA SVE DOBRO KRIVA JE KRIVAJA » (per tutto il bene la colpa è della Krivaja) storia di una transizione Sono passati più di vent'anni dal conflitto nei Balcani e quasi trent'anni dalla caduta del regime di Tito. In questo lasso di tempo quell'area è stata territorio di cambiamenti, o meglio come molti studiosi dicono, di transizione. Ma cosa vuol dire « transizione » in Bosnia ? In questa tesi cercherò di contestualizzare questo fenomeno, capirne il significato e le conseguenze. Con l'intento di definire i contorni del processo transitorio mi avvicinerò sempre di più all'analisi di un contesto locale e di come influiscono le dinamiche, nate dalla e con la transizone, sulla vita quotidiana di una città della Bosnia centrale : Zavidovići. Una piccola cittadina la cui vita sociale è stata fortemente condizionata dalla presenza della Krivaja, un'industria che lavorava legno. Dopo la guerra, e dopo la privatizzazione della fabbrica, la città si è impoverita molto, il modo di vivere la città da parte degli abitanti è cambiato e sembrerebbe che la transizione, subita da quel luogo, non sia diretta solo verso un nuovo sistema ma verso il « nulla ». Molti dei suoi abitanti, sopratutto i giovani, lasciano la città per emigrare all'estero. La ricerca si sviluppa a partire da fonti bibliografiche, soprattutto articoli e riviste, sull'argomento della transizione nei paesi ex socialisti. Poi si arricchisce di altro materiale costituito dai risultati di alcune ricerche su Zavidovići (e contesti simili) e dagli elaborati relativi a progetti a sfondo storico e sociale che sono stati pensati e realizzati in quella città. Infine dal materiale raccolto durante brevi soggiorni sul campo, in cui ho avuto occasione di sperimentare, seppure in maniera modesta, il metodo dell'osservazione partecipante e condurre alcune interviste che fanno anch'esse parte di questo lavoro. In questo lavoro dapprima definisco i contorni della transizione nella Bosnia degli accordi di Dayton. Nella seconda parte avvicino il lettore al contesto locale attraverso l'analisi, dal punto di vista storico, della città per concludere con un paragone ed una riflessione tra ieri e oggi , tra il pre e il dopo guerra.
ITA
ZA SVE DOBRO KRIVA JE KRIVAJA (for all good it's Krivaja's fault) Post-yugoslav « transition » in Zavidovići, Bosnia and Herzegovina More than twenty years have passed since the conflict in the Balkans, and almost thirty years passed after the fall of Tito's regime. In this period of time that area has been a territory of change, or rather, as many scholars say, of transition. But what is the meaning of « transition » in Bosnia? In this thesis I will try to contextualize this phenomenon, understand its meaning and its consequences. With the intent of defining the boundaries of the transitional phenomenon, I will come closer and closer to the analysis of a local context and how is affected by the dynamics, born from and with transition, in the daily life of a city of central Bosnia: Zavidovići. It is a small town whose social life was strongly influenced by the presence of Krivaja, a wood-working industry. After the war, and after the privatization of the factory, the city has depleted a lot, the way of living the city by the inhabitants has changed and it seems that the transition, faced by that place, is not directed only towards a new system but towards "nothing." Many of its inhabitants, especially young people, leave the city to emigrate abroad. The research is based on bibliographic sources, especially articles and revues, about the topic of transition in former socialist countries. Then it is enriched with others materials made up of the results of some researches on Zavidovići (and similar contexts) and the papers of historical and social projects that were designed and built in that city. Finally, the research is built with the material collected, during short stays on the field, where I had the chance to experiment, though modestly, the method of participant observation and to conduct some interviews that are also part of this work. In this paper I will first define the outline of the transition in the Bosnia of the Dayton's Accords. In the second part, i bring who is reading to the local context through the analysis of the city from the historical point of view to conclude with a comparison and a reflection about yesterday and today , the pre and post war.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/91106