Background. A mild head injury (mTBI), defined by a Glasgow Coma Scale (GCS) of 14-15, represents an important public health issue due to its frequency and its probability of evolution towards a brain damage with consequent greater social impact. The negative evolution of an mTBI is rare (about 3%) although it refers to a large cohort of patients. The difficulty of approach lies in identifying patients with a higher probability of evolution even if they do not show neurological signs.The risk of evolution is traditionally graduated on clinical and anamnestic criteria: with mTBI at low, medium or high risk of complications. The intermediate risk class is the one in which the attitude to take is somewhat more controversial due to the paucity of the symptoms and the lability of the anamnestic indicators on which this risk is identified. The protocols suggest an observation period of at least 6 hours from the trauma and the execution of a cranial CT by the end of this period. 85%-99% of CT scans performed in mTBI are negative for intra-cranial injury and only 0.8% require neurosurgical intervention. In an effort to improve the appropriateness of measures such as observation in emergency room and CT indication, the dosage of neuro-specific biomarkers is proposed. Purpose. The aim of the thesis is to establish a correlation between the S100B biomarker and the result of the cranial CT, so as to create the basis for a new management of mild head trauma: (a) considerably reducing the use of unnecessary CT scans and associated radiation damage; (b) reducing the costs and times of observation and/or admission to the ER; (c) identifying patients with evolving head injuries. Materials and methods. Between May 2016 and December 2017, 107 patients with intermediate risk mTBI diagnosis were recruited. For all patients a blood sample was performed for the S100B dosage, within 6 hours of the trauma, in view of its short half-life. Results. 89 patients (83.2%) had negative CT scans, while 18 patients (16.8%) had positive CT scans, including 6 contusions and 12 traumatic subarachnoid haemorrhages. The median observation hours for our patient population was 14 hours (IQR 7;21). No patient has needed hospitalization and/or neurosurgical intervention, nor after discharge was necessary a new access in PS for neurological disorders. 33 patients (31%) had S100B values < 0.10 μg/l, 74 patients (69%) values ≥ 0.10 μg/l. Only in a patient with a S100B value of < 0.10 μg/l was a dubious contusive outbreak found at the cranial CT, which was later refuted at the MRI of the brain as a check the following month. Based on the ROC curve we confirmed the S100B threshold of 0.10 μg/l with its specificity values (35.96%) and sensitivity (94.44%) (95% CI: 90.10% - 98.78%). The univariate comparison analysis between the group with positive TC and the group with negative TC showed a statistically significant difference for S100B values. In multivariate analysis, plasmatic concentrations of S100B showed a correlation trend with CT positivity without achieving statistical significance (p 0.072). Conclusions. The assay of the S100B protein can be a useful complement in the therapeutic diagnostic path of a patient with mTBI at intermediate developmental risk. Despite the small sample of 107 patients, we might consider inappropriate the execution of 35 cranial CT and inappropriate 389 hours of observation which could have been dedicated to other patients. Because of the inclusion of this biomarker, the update of the guidelines of the management of mild traumatic brain injury in patients at intermediate evolutionary risk, is getting closer.
Background.Un trauma cranico lieve (mTBI), definito da una Glasgow Coma Scale (GCS) di 14-15, rappresenta un importante problema di salute pubblica a causa della sua frequenza e della sua probabilità di evoluzione verso un danno cerebrale con conseguente maggior impatto sociale. L’evoluzione negativa di un mTBI è rara (circa il 3%) anche se fa riferimento a una coorte di pazienti numerosa.La difficoltà di approccio risiede nell’individuare i pazienti a maggior probabilità di evoluzione anche se non mostrano segni neurologici.Il rischio di evoluzione è tradizionalmente graduato su criteri clinici e anamnestici: con mTBI a rischio basso, medio o alto di complicanze.La classe di rischio intermedia è quella in cui l’atteggiamento da tenere è un po’ più controverso per la paucità dei sintomi e la labilità degli indicatori anamnestici su cui tale rischio viene identificato.I protocolli suggeriscono un periodo di osservazione di almeno 6 ore dal trauma e l’esecuzione di una TC cranio-encefalica entro la fine di questo periodo. L’85%-99% delle TC eseguite nei mTBI risulta negativo per una lesione intra-cranica e solo lo 0.8% necessita di intervento neurochirurgico.Nel tentativo di migliorare l’appropriatezza di misure quali l’osservazione in Pronto Soccorso e l’indicazione a TC, viene proposto il dosaggio di biomarkers neuro-specifici. Obiettivi. Lo scopo della tesi è stabilire una correlazione tra il biomarker S100B e il risultato della TC cranio-encefalica, in modo tale da creare le basi per una nuova gestione del trauma cranico lieve: riducendo considerevolmente l’uso di TC non necessarie e i relativi danni da radiazioni associati; diminuendo i costi e i tempi di osservazione e/o ricovero in Pronto Soccorso; individuando i pazienti con lesioni craniche in evoluzione. Materiali e metodi. Tra maggio 2016 e dicembre 2017 sono stati reclutati 107 pazienti con diagnosi di mTBI a rischio intermedio. Per tutti i pazienti è stato eseguito un prelievo ematico per il dosaggio della S100B, entro 6 ore dal trauma, in considerazione della sua breve emivita. Risultati. 89 pazienti (83.2%) presentavano TCnegativa, mentre 18 pazienti (16.8%) presentavano TC positiva di cui 6 contusioni e 12 emorragie traumatiche subaracnoidee. La mediana di ore osservazione per la nostra popolazione di pazienti è stata di 14 ore (IQR 7;21). Nessun paziente ha necessitato di ricovero e/o di intervento neurochirurgico, né dopo la dimissione è stato necessario un nuovo accesso in PS per disturbi neurologici. 33 pazienti (31%) presentavano valori di S100B < 0.10 μg/l, 74 pazienti (69%) valori ≥ 0.10 μg/l. Solo in un paziente con valore di S100B < 0.10 μg/l veniva riscontrato un dubbio focolaio contusivo alla TC cranio-encefalica, smentito poi alla RM encefalo effettuata come controllo il mese successivo. Sulla base della curva ROC abbiamo confermato la soglia dell’S100B di 0.10 μg/l con i relativi valori di specificità (35.96%) e sensibilità (94.44%) (95% CI: 90.10% - 98.78%). L’analisi univariata di confronto tra il gruppo con TC positiva e gruppo con TC negativa ha evidenziato una differenza statisticamente significativa per i valori di S100B. Nell’analisi multivariata le concentrazioni plasmatiche di S100B hanno dimostrato un trend di correlazione con la positività alla TC senza però raggiungere la significatività statistica (p 0.072).Conclusioni.Il dosaggio della proteina S100B può essere un utile complemento nel percorso diagnostico terapeutico di un paziente con mTBI a rischio evolutivo intermedio. Consideriamo che, anche solo in questo piccolo campione di 107 pazienti, potremmo giudicare inappropriata l’esecuzione di 35 TC cranio-encefaliche e inopportune 389 ore di osservazione che avrebbero potuto essere dedicate ad altri pazienti.
Il ruolo del biomarker S100B nella gestione del trauma cranico lieve
MORELLO, ALBERTO
2019/2020
Abstract
Background.Un trauma cranico lieve (mTBI), definito da una Glasgow Coma Scale (GCS) di 14-15, rappresenta un importante problema di salute pubblica a causa della sua frequenza e della sua probabilità di evoluzione verso un danno cerebrale con conseguente maggior impatto sociale. L’evoluzione negativa di un mTBI è rara (circa il 3%) anche se fa riferimento a una coorte di pazienti numerosa.La difficoltà di approccio risiede nell’individuare i pazienti a maggior probabilità di evoluzione anche se non mostrano segni neurologici.Il rischio di evoluzione è tradizionalmente graduato su criteri clinici e anamnestici: con mTBI a rischio basso, medio o alto di complicanze.La classe di rischio intermedia è quella in cui l’atteggiamento da tenere è un po’ più controverso per la paucità dei sintomi e la labilità degli indicatori anamnestici su cui tale rischio viene identificato.I protocolli suggeriscono un periodo di osservazione di almeno 6 ore dal trauma e l’esecuzione di una TC cranio-encefalica entro la fine di questo periodo. L’85%-99% delle TC eseguite nei mTBI risulta negativo per una lesione intra-cranica e solo lo 0.8% necessita di intervento neurochirurgico.Nel tentativo di migliorare l’appropriatezza di misure quali l’osservazione in Pronto Soccorso e l’indicazione a TC, viene proposto il dosaggio di biomarkers neuro-specifici. Obiettivi. Lo scopo della tesi è stabilire una correlazione tra il biomarker S100B e il risultato della TC cranio-encefalica, in modo tale da creare le basi per una nuova gestione del trauma cranico lieve: riducendo considerevolmente l’uso di TC non necessarie e i relativi danni da radiazioni associati; diminuendo i costi e i tempi di osservazione e/o ricovero in Pronto Soccorso; individuando i pazienti con lesioni craniche in evoluzione. Materiali e metodi. Tra maggio 2016 e dicembre 2017 sono stati reclutati 107 pazienti con diagnosi di mTBI a rischio intermedio. Per tutti i pazienti è stato eseguito un prelievo ematico per il dosaggio della S100B, entro 6 ore dal trauma, in considerazione della sua breve emivita. Risultati. 89 pazienti (83.2%) presentavano TCnegativa, mentre 18 pazienti (16.8%) presentavano TC positiva di cui 6 contusioni e 12 emorragie traumatiche subaracnoidee. La mediana di ore osservazione per la nostra popolazione di pazienti è stata di 14 ore (IQR 7;21). Nessun paziente ha necessitato di ricovero e/o di intervento neurochirurgico, né dopo la dimissione è stato necessario un nuovo accesso in PS per disturbi neurologici. 33 pazienti (31%) presentavano valori di S100B < 0.10 μg/l, 74 pazienti (69%) valori ≥ 0.10 μg/l. Solo in un paziente con valore di S100B < 0.10 μg/l veniva riscontrato un dubbio focolaio contusivo alla TC cranio-encefalica, smentito poi alla RM encefalo effettuata come controllo il mese successivo. Sulla base della curva ROC abbiamo confermato la soglia dell’S100B di 0.10 μg/l con i relativi valori di specificità (35.96%) e sensibilità (94.44%) (95% CI: 90.10% - 98.78%). L’analisi univariata di confronto tra il gruppo con TC positiva e gruppo con TC negativa ha evidenziato una differenza statisticamente significativa per i valori di S100B. Nell’analisi multivariata le concentrazioni plasmatiche di S100B hanno dimostrato un trend di correlazione con la positività alla TC senza però raggiungere la significatività statistica (p 0.072).Conclusioni.Il dosaggio della proteina S100B può essere un utile complemento nel percorso diagnostico terapeutico di un paziente con mTBI a rischio evolutivo intermedio. Consideriamo che, anche solo in questo piccolo campione di 107 pazienti, potremmo giudicare inappropriata l’esecuzione di 35 TC cranio-encefaliche e inopportune 389 ore di osservazione che avrebbero potuto essere dedicate ad altri pazienti.File | Dimensione | Formato | |
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