Il fitoplasma della Flavescenza dorata (FDp) è l'agente causale dell'omonima malattia che colpisce Vitis vinifera ed è trasmessa con modalità persistente propagativa dalla cicalina Scaphoideus titanus. La malattia si è diffusa in Piemonte in forma epidemica a partire dal 1998 e, nonostante i molti sforzi per l'attuazione di misure di controllo (insetticidi contro il vettore, estirpazione delle piante infette, uso di materiale di propagazione sano), si sta ancora diffondendo attivamente in diverse aree viticole, in particolare nel Monferrato e nel Roero. In Italia sono attualmente presenti due ceppi di FDp, -C e -D, classificati sulla base delle differenze nel gene ribosomale 16SrV. L'obiettivo della tesi (condotta nell'ambito del progetto di ricerca triennale INTEFLAVI - Un approccio integrato alla lotta contro la Flavescenza dorata della vite) è di chiarire l'importanza del ruolo del comparto selvatico nella diffusione della Flavescenza attraverso la genotipizzazione e caratterizzazione di FDp nei diversi componenti del ciclo epidemiologico della malattia. In quest'ottica sono stati selezionati sette vigneti rappresentativi della viticoltura piemontese con popolazioni relativamente elevate di S. titanus e con presenza di piante ospiti del fitoplasma all'esterno dell'area coltivata. Successivamente sono state identificate le differenti componenti epidemiologiche del ciclo vitale di FDp sia interne (viti coltivate e S. titanus) che esterne al vigneto (S. titanus e le specie ospiti conosciute del fitoplasma nei pressi del vigneto, rappresentate principalmente da viti americane inselvatichite e Clematis vitalba). Infine è stato genotipizzato il fitoplasma in un numero rappresentativo di campioni delle diverse componenti infette. Per la caratterizzazione genotipica, dopo uno screening preliminare di oltre 20 geni, ne sono stati selezionati tre, come marker molecolari della diversità di FDp: dnaK, malG e vmpA. I risultati ottenuti sembrano confermare il ruolo prevalente dell'area esterna al vigneto come serbatoio della malattia. Infatti, nei siti analizzati, emergono combinazioni genetiche prevalenti comuni a viti e cicaline catturate all'interno e all'esterno dei vigneti. Questi dati, unitamente alle osservazioni di un effetto bordo sull'incidenza della malattia, supportano l'ipotesi della prevalenza delle infezioni primarie (dovute a cicaline che si sono infettate nel comparto selvatico esterno al vigneto) sugli eventi di infezione secondaria (da vite a vite all'interno del vigneto). Due combinazioni genetiche principali e moltissime combinazioni meno frequenti sono associate ad infezioni del ceppo 16SrV-D, mentre una sola combinazione è associata alle infezioni del ceppo 16SrV-C. In Piemonte il ceppo FD-C è principalmente diffuso nell'area della provincia di Alessandria, seppur sia stato osservato anche in associazione a FD-D; quest'ultimo ha invece una diffusione più uniforme e distribuita nei diversi areali viticoli piemontesi. Due combinazioni di genotipi FDp presenti in piante di C. vitalba, ospite alternativo di FDp presente all'esterno dei vigneti, sono risultate esclusive e specifiche di questa componente, e non sono mai state ritrovate in vite e S. titanus. Tale risultato suggerisce che C. vitalba non sia implicata nel ciclo epidemiologico di FDp in Piemonte e che il più importante serbatoio di malattia sia rappresentato dai ricacci dei portainnesti americani inselvatichiti.
Caratterizzazione genetica del fitoplasma della Flavescenza dorata della vite: ruolo del comparto selvatico nell'epidemiologia della malattia in Piemonte
GIRAUDO, ALESSIA
2015/2016
Abstract
Il fitoplasma della Flavescenza dorata (FDp) è l'agente causale dell'omonima malattia che colpisce Vitis vinifera ed è trasmessa con modalità persistente propagativa dalla cicalina Scaphoideus titanus. La malattia si è diffusa in Piemonte in forma epidemica a partire dal 1998 e, nonostante i molti sforzi per l'attuazione di misure di controllo (insetticidi contro il vettore, estirpazione delle piante infette, uso di materiale di propagazione sano), si sta ancora diffondendo attivamente in diverse aree viticole, in particolare nel Monferrato e nel Roero. In Italia sono attualmente presenti due ceppi di FDp, -C e -D, classificati sulla base delle differenze nel gene ribosomale 16SrV. L'obiettivo della tesi (condotta nell'ambito del progetto di ricerca triennale INTEFLAVI - Un approccio integrato alla lotta contro la Flavescenza dorata della vite) è di chiarire l'importanza del ruolo del comparto selvatico nella diffusione della Flavescenza attraverso la genotipizzazione e caratterizzazione di FDp nei diversi componenti del ciclo epidemiologico della malattia. In quest'ottica sono stati selezionati sette vigneti rappresentativi della viticoltura piemontese con popolazioni relativamente elevate di S. titanus e con presenza di piante ospiti del fitoplasma all'esterno dell'area coltivata. Successivamente sono state identificate le differenti componenti epidemiologiche del ciclo vitale di FDp sia interne (viti coltivate e S. titanus) che esterne al vigneto (S. titanus e le specie ospiti conosciute del fitoplasma nei pressi del vigneto, rappresentate principalmente da viti americane inselvatichite e Clematis vitalba). Infine è stato genotipizzato il fitoplasma in un numero rappresentativo di campioni delle diverse componenti infette. Per la caratterizzazione genotipica, dopo uno screening preliminare di oltre 20 geni, ne sono stati selezionati tre, come marker molecolari della diversità di FDp: dnaK, malG e vmpA. I risultati ottenuti sembrano confermare il ruolo prevalente dell'area esterna al vigneto come serbatoio della malattia. Infatti, nei siti analizzati, emergono combinazioni genetiche prevalenti comuni a viti e cicaline catturate all'interno e all'esterno dei vigneti. Questi dati, unitamente alle osservazioni di un effetto bordo sull'incidenza della malattia, supportano l'ipotesi della prevalenza delle infezioni primarie (dovute a cicaline che si sono infettate nel comparto selvatico esterno al vigneto) sugli eventi di infezione secondaria (da vite a vite all'interno del vigneto). Due combinazioni genetiche principali e moltissime combinazioni meno frequenti sono associate ad infezioni del ceppo 16SrV-D, mentre una sola combinazione è associata alle infezioni del ceppo 16SrV-C. In Piemonte il ceppo FD-C è principalmente diffuso nell'area della provincia di Alessandria, seppur sia stato osservato anche in associazione a FD-D; quest'ultimo ha invece una diffusione più uniforme e distribuita nei diversi areali viticoli piemontesi. Due combinazioni di genotipi FDp presenti in piante di C. vitalba, ospite alternativo di FDp presente all'esterno dei vigneti, sono risultate esclusive e specifiche di questa componente, e non sono mai state ritrovate in vite e S. titanus. Tale risultato suggerisce che C. vitalba non sia implicata nel ciclo epidemiologico di FDp in Piemonte e che il più importante serbatoio di malattia sia rappresentato dai ricacci dei portainnesti americani inselvatichiti.File | Dimensione | Formato | |
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