BACKGROUND Patients on B-cell depleting agents may have a suboptimal response to vaccination, placing them at a higher risk of contracting SARS-CoV-2 or suffering from a more severe prognosis. Indeed, available data on pre-exposure prophylaxis with tixagevimab/cilgavimab (Evusheld) in subjects with glomerular diseases (GD) who received Rituximab are limited. METHODS We conducted a prospective study analysing the safety and efficacy of tixagevimab/cilgavimab for pre-exposure prophylaxis in patients with GD who received Rituximab in the previous 12 months. Rate of symptomatic infections and hospitalizations were compared to patients with GD treated with Rituximab who refused to receive tixagevimab/cilgavimab. RESULTS Tixagevimab/cilgavimab was administered to 22 patients (12 females, mean age 58,4±19,6 years) with GD diagnoses including membranous nephropathy, lupus nephritis, ANCA-associated vasculitis and focal segmental glomerulosclerosis. No patient treated with tixagevimab/cilgavimab experienced symptomatic infection with SARS-CoV-2 during the follow-up (mean observation time follow-up was 112 ± 23 days), while 11 out 28 controls (39,3%) reported a symptomatic infection (p=0,001), requiring hospitalization in 2 cases. Reported adverse events were mild, namely self-limiting headache (4), discomfort at the injection site (3), flu-like symptoms/myalgia (3), and fever (1). No serious adverse event (e.g., cardiac events, anaphylaxis) was reported. CONCLUSION Pre-exposure prophylaxis with tixagevimab/cilgavimab (Evusheld) seems safe and lowering of about 40% the risk of symptomatic SARS-CoV-2 infection in vaccinated subjects with GD who received anti-CD20 therapy. Possible applications in the subset of patients who need immunosuppressive therapy, especially with Rituximab, in a pandemic setting might be envisaged.

PRESUPPOSTI DELLO STUDIO E' verosimile che i pazienti in terapia con farmaci che depletano i linfociti B abbiano una risposta subottimale alla vaccinazione. Questa condizione li pone a maggior rischio di contrarre il virus SARS-CoV-2 e di avere una prognosi più severa. I dati disponibili sulla profilassi con tixagevimab/cilgavimab (Evusheld) nei soggetti con glomerulopatie che hanno ricevuto Rituximab sono molto limitati. METODI E’ stato condotto uno studio prospettico per analizzare la sicurezza e l’efficacia del tixagevimab/cilgavimab nella profilassi dei pazienti con glomerulopatie trattati con Rituximab nei precedenti 12 mesi. Il numero di infezioni e il tasso di ospedalizzazione è stato confrontato con gli stessi eventi in un gruppo di pazienti che non hanno acconsentito a tale trattamento. RISULTATI Tixagevimab/cilgavimab è stato somministrato a 22 pazienti (12 femmine, età media 58,4 ± 19,6 anni) con diagnosi di glomerulopatia, ad includere la nefropatia membranosa, la nefrite lupica, le vasculiti ANCA associate e la glomerulosclerosi focale segmentaria. Nessun paziente trattato con tixagevimab/cilgavimab ha sviluppato un’infezione sintomatica da SARS-CoV-2 durante il follow-up (112 ± 23 giorni), mentre 11 dei 28 controlli (39,3%) hanno sviluppato una infezione sintomatica (p=0,001), richiedendo, in 2 casi, l’ospedalizzazione. Gli eventi avversi sono stati lievi: cefalea (4 casi), algia nella sede di iniezione (3 casi), sintomi simil-influenzali/mialgie (3 casi), e febbre (1 caso). Non si sono verificati eventi avversi severi. CONCLUSIONE La profilassi con tixagevimab/cilgavimab (Evusheld) ha mostrato un buon profilo di sicurezza e ha consentito una riduzione di circa il 40% del rischio di infezione da SARS-CoV-2 sintomatica nei soggetti vaccinati precedentemente trattati con anticorpo monoclonale anti-CD20. Sulla base dei dati ottenuti il tixagevimab/cilgavimab può essere considerato come una valida opzione di profilassi in un sottogruppo di pazienti che necessitano di terapia immunosoppressiva, specialmente di Rituximab, in un contesto pandemico.

Valutazione dell'efficacia di tixagevimab-cilgavimab nella profilassi dell'infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti immunocompromessi trattati con rituximab.

GUIDETTI, MARIA GABRIELLA
2021/2022

Abstract

PRESUPPOSTI DELLO STUDIO E' verosimile che i pazienti in terapia con farmaci che depletano i linfociti B abbiano una risposta subottimale alla vaccinazione. Questa condizione li pone a maggior rischio di contrarre il virus SARS-CoV-2 e di avere una prognosi più severa. I dati disponibili sulla profilassi con tixagevimab/cilgavimab (Evusheld) nei soggetti con glomerulopatie che hanno ricevuto Rituximab sono molto limitati. METODI E’ stato condotto uno studio prospettico per analizzare la sicurezza e l’efficacia del tixagevimab/cilgavimab nella profilassi dei pazienti con glomerulopatie trattati con Rituximab nei precedenti 12 mesi. Il numero di infezioni e il tasso di ospedalizzazione è stato confrontato con gli stessi eventi in un gruppo di pazienti che non hanno acconsentito a tale trattamento. RISULTATI Tixagevimab/cilgavimab è stato somministrato a 22 pazienti (12 femmine, età media 58,4 ± 19,6 anni) con diagnosi di glomerulopatia, ad includere la nefropatia membranosa, la nefrite lupica, le vasculiti ANCA associate e la glomerulosclerosi focale segmentaria. Nessun paziente trattato con tixagevimab/cilgavimab ha sviluppato un’infezione sintomatica da SARS-CoV-2 durante il follow-up (112 ± 23 giorni), mentre 11 dei 28 controlli (39,3%) hanno sviluppato una infezione sintomatica (p=0,001), richiedendo, in 2 casi, l’ospedalizzazione. Gli eventi avversi sono stati lievi: cefalea (4 casi), algia nella sede di iniezione (3 casi), sintomi simil-influenzali/mialgie (3 casi), e febbre (1 caso). Non si sono verificati eventi avversi severi. CONCLUSIONE La profilassi con tixagevimab/cilgavimab (Evusheld) ha mostrato un buon profilo di sicurezza e ha consentito una riduzione di circa il 40% del rischio di infezione da SARS-CoV-2 sintomatica nei soggetti vaccinati precedentemente trattati con anticorpo monoclonale anti-CD20. Sulla base dei dati ottenuti il tixagevimab/cilgavimab può essere considerato come una valida opzione di profilassi in un sottogruppo di pazienti che necessitano di terapia immunosoppressiva, specialmente di Rituximab, in un contesto pandemico.
Assessment of preemptive efficacy of tixagevimab-cilgavimab on the SARS-CoV-2 infection in immunocompromised patients treated with rituximab.
BACKGROUND Patients on B-cell depleting agents may have a suboptimal response to vaccination, placing them at a higher risk of contracting SARS-CoV-2 or suffering from a more severe prognosis. Indeed, available data on pre-exposure prophylaxis with tixagevimab/cilgavimab (Evusheld) in subjects with glomerular diseases (GD) who received Rituximab are limited. METHODS We conducted a prospective study analysing the safety and efficacy of tixagevimab/cilgavimab for pre-exposure prophylaxis in patients with GD who received Rituximab in the previous 12 months. Rate of symptomatic infections and hospitalizations were compared to patients with GD treated with Rituximab who refused to receive tixagevimab/cilgavimab. RESULTS Tixagevimab/cilgavimab was administered to 22 patients (12 females, mean age 58,4±19,6 years) with GD diagnoses including membranous nephropathy, lupus nephritis, ANCA-associated vasculitis and focal segmental glomerulosclerosis. No patient treated with tixagevimab/cilgavimab experienced symptomatic infection with SARS-CoV-2 during the follow-up (mean observation time follow-up was 112 ± 23 days), while 11 out 28 controls (39,3%) reported a symptomatic infection (p=0,001), requiring hospitalization in 2 cases. Reported adverse events were mild, namely self-limiting headache (4), discomfort at the injection site (3), flu-like symptoms/myalgia (3), and fever (1). No serious adverse event (e.g., cardiac events, anaphylaxis) was reported. CONCLUSION Pre-exposure prophylaxis with tixagevimab/cilgavimab (Evusheld) seems safe and lowering of about 40% the risk of symptomatic SARS-CoV-2 infection in vaccinated subjects with GD who received anti-CD20 therapy. Possible applications in the subset of patients who need immunosuppressive therapy, especially with Rituximab, in a pandemic setting might be envisaged.
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