ABSTRAT I dati evidenziano un trend positivo del fenomeno infortunistico; gli infortuni vengono analizzati da RFI focalizzando l'errore sui comportamenti umani e dal sindacato focalizzando i comportamenti organizzativi incoerenti. Sindacato che svolge il ruolo di sentinella e proposta in ambiti di tutela sempre più istituzionalizzati (RLS). Le interazioni nella squadra di lavoro, il rispetto della normativa tecnica aziendale e il rispetto/violazione della normativa contrattuale, costituiscono tre dei nodi problematici evidenziati dalle ricerche svolte 2010/2012 nella DTP di Torino e dalla DTP di Ancona. ¿Ancoraggi¿ teorici, li troviamo negli studi sulle organizzazioni, il ¿fattore umano¿, errore umano, la teoria degli errori latenti di J.Reason e il metodo SHEL di E. Edwars . I modelli organizzativi e di gestione della prevenzione sono frutto della produzione normativa e giurisprudenziale, europea e italiana, - con i decreti legislativi 231/2001 e il 123/2007 a al Decreto legislativo 81/2008 ultimo basilare snodo culturale - da cui hanno origine e sviluppo i MOG ( modelli operativi gestione) e degli SGSL ( sistemi gestione sicurezza lavoro) gli audit e i riesami interni, le nuove figure della sicurezza con i rispettivi ruoli di autonomia gestionale e di responsabilità soggettiva civile e penale. Approdi temporanei sono trovati nella ¿cultura organizzativa¿ come funzione catalizzatrice degli elementi in grande parte facenti parte della tradizione contrattualista , come organico, orario, turni, professionalità, riconoscimenti economici¿ che influiscono nella sicurezza ma non sono pesati e formalizzati in chiave prevenzionale. Studi come le ricerche-azione, e studi istituzionali come quelli dell'INAIL e dell'ANSF, affrontano il tema per definire concetti, parametri e modelli in linea con il D.L.vo 81/08. Le organizzazioni imprenditoriali e sindacali possono intraprendere piste per l'evoluzione in campo prevenzionale dei rispettivi ruoli, ancora caratterizzati dalla autoreferenzialità e dalla conflittualità anche a causa del mancato sviluppo della legislazione italiana in tema della democrazia economica. Luoghi di incontro possono essere: le esperienze di reporting dei mancati incidenti; l'impegno per la diminuzione del rischio di anomia negli operatori, realizzando elaborazioni di normative ¿partecipate¿; o procedendo a valutazioni condivise strumento contro il rischio di mistificazioni, e ancora lo sviluppo di strumenti relazionali nuovi, modelli di interazione/educazione che valorizzino le ¿intelligenze emotive¿ dei lavoratori impegnati nelle aziende.

fattore umano organizzazione del lavoro e stress in RFI Piemonte

MUNEGATO, GIAMPAOLO
2015/2016

Abstract

ABSTRAT I dati evidenziano un trend positivo del fenomeno infortunistico; gli infortuni vengono analizzati da RFI focalizzando l'errore sui comportamenti umani e dal sindacato focalizzando i comportamenti organizzativi incoerenti. Sindacato che svolge il ruolo di sentinella e proposta in ambiti di tutela sempre più istituzionalizzati (RLS). Le interazioni nella squadra di lavoro, il rispetto della normativa tecnica aziendale e il rispetto/violazione della normativa contrattuale, costituiscono tre dei nodi problematici evidenziati dalle ricerche svolte 2010/2012 nella DTP di Torino e dalla DTP di Ancona. ¿Ancoraggi¿ teorici, li troviamo negli studi sulle organizzazioni, il ¿fattore umano¿, errore umano, la teoria degli errori latenti di J.Reason e il metodo SHEL di E. Edwars . I modelli organizzativi e di gestione della prevenzione sono frutto della produzione normativa e giurisprudenziale, europea e italiana, - con i decreti legislativi 231/2001 e il 123/2007 a al Decreto legislativo 81/2008 ultimo basilare snodo culturale - da cui hanno origine e sviluppo i MOG ( modelli operativi gestione) e degli SGSL ( sistemi gestione sicurezza lavoro) gli audit e i riesami interni, le nuove figure della sicurezza con i rispettivi ruoli di autonomia gestionale e di responsabilità soggettiva civile e penale. Approdi temporanei sono trovati nella ¿cultura organizzativa¿ come funzione catalizzatrice degli elementi in grande parte facenti parte della tradizione contrattualista , come organico, orario, turni, professionalità, riconoscimenti economici¿ che influiscono nella sicurezza ma non sono pesati e formalizzati in chiave prevenzionale. Studi come le ricerche-azione, e studi istituzionali come quelli dell'INAIL e dell'ANSF, affrontano il tema per definire concetti, parametri e modelli in linea con il D.L.vo 81/08. Le organizzazioni imprenditoriali e sindacali possono intraprendere piste per l'evoluzione in campo prevenzionale dei rispettivi ruoli, ancora caratterizzati dalla autoreferenzialità e dalla conflittualità anche a causa del mancato sviluppo della legislazione italiana in tema della democrazia economica. Luoghi di incontro possono essere: le esperienze di reporting dei mancati incidenti; l'impegno per la diminuzione del rischio di anomia negli operatori, realizzando elaborazioni di normative ¿partecipate¿; o procedendo a valutazioni condivise strumento contro il rischio di mistificazioni, e ancora lo sviluppo di strumenti relazionali nuovi, modelli di interazione/educazione che valorizzino le ¿intelligenze emotive¿ dei lavoratori impegnati nelle aziende.
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