L'obiettivo di questa tesi è quello di analizzare un argomento di costume e genere che coinvolge differenti sfere del sapere: storica, antropologica, sociologica e scientifica. L'idea principale che ha dato vita a questo lavoro nasce dall'attenzione che negli ultimi anni viene riservata al mondo culinario: oggi in riviste, mass media si sente spesso parlare di cuochi, ristoranti e cibo finendo per creare un'enumerazione di notizie con cui si ha difficoltà a tirare le fila. Antichi stili di vita e regole alimentari, come vegetarianismo e veganismo sono seguiti da consumatori esigenti che si mobilitano contro alcuni metodi inusuali di allevamento praticati dalle industrie alimentari. Cibo è cultura, studio, scambio, comunicazione, passione e lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare il difficile concetto di identità, tema spinoso trattato da numerosi studiosi, cito due tra i più importanti Sahlins e Remotti, in cucina. Come dobbiamo considerarlo in ambito culinario? Storicamente cosa ha significato l'incontro tra popolazioni con usanze alimentari differenti? Il primo e secondo capitolo prendono spunto da un saggio, presentato in un seminario di Storia durante la magistrale di Antropologia Culturale ed Etnologia, che mi ha fornito spunti interessanti per lo sviluppo di questa tesi. Il titolo del saggio, Il pomodoro da meraviglia purpurea delle Americhe a simbolo di identità italiana, spiega l'interesse verso un oggetto di studio apparentemente ambiguo: una pianta originaria del Sud America che diventa a fine Ottocento protagonista indiscusso di numerose preparazioni culinarie, soprattutto nella penisola italiana. Il pomodoro (bot. lycopersicon esculentum) infatti è diventato protagonista indiscusso della dieta mediterranea, nonostante le origini americane.
Il caso del pomodoro tra identità e scambio
PATRUCCO, LUCA
2016/2017
Abstract
L'obiettivo di questa tesi è quello di analizzare un argomento di costume e genere che coinvolge differenti sfere del sapere: storica, antropologica, sociologica e scientifica. L'idea principale che ha dato vita a questo lavoro nasce dall'attenzione che negli ultimi anni viene riservata al mondo culinario: oggi in riviste, mass media si sente spesso parlare di cuochi, ristoranti e cibo finendo per creare un'enumerazione di notizie con cui si ha difficoltà a tirare le fila. Antichi stili di vita e regole alimentari, come vegetarianismo e veganismo sono seguiti da consumatori esigenti che si mobilitano contro alcuni metodi inusuali di allevamento praticati dalle industrie alimentari. Cibo è cultura, studio, scambio, comunicazione, passione e lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare il difficile concetto di identità, tema spinoso trattato da numerosi studiosi, cito due tra i più importanti Sahlins e Remotti, in cucina. Come dobbiamo considerarlo in ambito culinario? Storicamente cosa ha significato l'incontro tra popolazioni con usanze alimentari differenti? Il primo e secondo capitolo prendono spunto da un saggio, presentato in un seminario di Storia durante la magistrale di Antropologia Culturale ed Etnologia, che mi ha fornito spunti interessanti per lo sviluppo di questa tesi. Il titolo del saggio, Il pomodoro da meraviglia purpurea delle Americhe a simbolo di identità italiana, spiega l'interesse verso un oggetto di studio apparentemente ambiguo: una pianta originaria del Sud America che diventa a fine Ottocento protagonista indiscusso di numerose preparazioni culinarie, soprattutto nella penisola italiana. Il pomodoro (bot. lycopersicon esculentum) infatti è diventato protagonista indiscusso della dieta mediterranea, nonostante le origini americane.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
716680_tesimorellimagistrale.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
407.93 kB
Formato
Adobe PDF
|
407.93 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/90872