Siamo abituati a pensare agli Stati Uniti d'America come ad un paese leader nel mondo e che rimarrà tale, senza mai considerare che gli assetti geopolitici cambiano nel tempo. Da oltre quarant'anni infatti, gli Stati Uniti d'America hanno sempre avuto un ruolo egemone nel panorama mondiale, ma in questi ultimi anni ci stiamo avvicinando alla fine di questa egemonia occidentale. Si è avvertito questo cambiamento soprattuto durante l'amministrazione Obama in cui è risultata evidente che la crescita esponenziale della Cina richiedesse una risposta forte e duratura da parte dell'America se, quest'ultima, avesse voluto mantenere la sua posizione egemone nel mondo. Il vantaggio che ha sempre caratterizzato gli Stati Uniti a livello tecnologico e militare e il dominio economico si stanno rapidamente sgretolando dando una nuova configurazione alla politica globale. Questa rapida erosione del potere americano è strettamente collegata alla velocità con cui sta crescendo la ricchezza dell'Asia, in particolare della Cina, che sta avendo numerose conseguenze. La domanda che assilla gli esperti di politica contemporanei è, quindi, se gli Stati Uniti e l'Asia, in particolare modo la Cina, riusciranno a non cadere in quella che è stata definita la ¿trappola di Tucidide¿. Sicuramente una delle conseguenze più pericolose di questa crescita della potenza economica cinese è l'aumento delle tensioni diplomatiche e militari con l'Asia intera. Questo cambiamento nell'assetto geopolitico mondiale è dovuto soprattutto all'incapacità americana di fungere da polo di stabilità e di potere, imponendo l'ordine in un mondo caotico. Secondo Gideon Rachman, autore di ¿Easternization¿ e molti altri politologi moderni è chiaro che gli anni di Obama saranno visti come punti cardine nella storia dell'erosione del potere occidentale. Ci sono state molte critiche all'ex presidente su questo argomento. Molti affermano che Obama ha avuto una mano debole e non ha cercato di combattere questo cambio di polarità a favore dell'Asia intera. La situazione più evidente è stato lo spostamento del potere economico globale verso l'Asia, cosa che ha reso più difficile per gli Stati Uniti e per l'Europa generare risorse militari, politiche ed ideologiche che erano a lei necessarie a imporre il proprio ordine globale. Si può affermare quindi, che l'ascesa dell'Asia stia correggendo lo squilibrio globale nel potere politico che ha avuto origine nell'imperialismo occidentale; in questo senso l'ascesa dell'Asia è un passo importante verso un mondo più eguale ed equilibrato. Il momento simbolo in questo cambio dell'assetto geopolitico mondiale è stato l'anno 2014, quando il FMI ha dichiarato che la Cina fosse la più grande economia del mondo e che tre delle quattro economie più forti al mondo si trovassero in Asia. I più esperti analisti dei governi del mondo hanno affermato che questo spostamento del potere economico verso l'Asia si trasformerà presto in un cambiamento del potere politico. Questo dipende molto anche dal tipo di politica estera operata dai diversi presidenti americani che si sono succeduti nel tempo. Nel mio lavoro ho cercato di analizzare l'impronta della politica estera americana dell'ex Presidente Barack Obama e del neopresidente Donald Trump in relazione al mutato panorama economico mondiale. Ci sono stati presidenti Americani più restii a questo ¿cambio di rotta¿ nella geopolitica mondiale e presidenti più favorevoli al riassetto dell'equilibrio tra le pot

Analisi della politica estera Americana nei confronti dell'Asia: Comparazione tra Amministrazione Obama e Trump

REYNERI DI LAGNASCO, ALESSANDRA DEMETRA
2016/2017

Abstract

Siamo abituati a pensare agli Stati Uniti d'America come ad un paese leader nel mondo e che rimarrà tale, senza mai considerare che gli assetti geopolitici cambiano nel tempo. Da oltre quarant'anni infatti, gli Stati Uniti d'America hanno sempre avuto un ruolo egemone nel panorama mondiale, ma in questi ultimi anni ci stiamo avvicinando alla fine di questa egemonia occidentale. Si è avvertito questo cambiamento soprattuto durante l'amministrazione Obama in cui è risultata evidente che la crescita esponenziale della Cina richiedesse una risposta forte e duratura da parte dell'America se, quest'ultima, avesse voluto mantenere la sua posizione egemone nel mondo. Il vantaggio che ha sempre caratterizzato gli Stati Uniti a livello tecnologico e militare e il dominio economico si stanno rapidamente sgretolando dando una nuova configurazione alla politica globale. Questa rapida erosione del potere americano è strettamente collegata alla velocità con cui sta crescendo la ricchezza dell'Asia, in particolare della Cina, che sta avendo numerose conseguenze. La domanda che assilla gli esperti di politica contemporanei è, quindi, se gli Stati Uniti e l'Asia, in particolare modo la Cina, riusciranno a non cadere in quella che è stata definita la ¿trappola di Tucidide¿. Sicuramente una delle conseguenze più pericolose di questa crescita della potenza economica cinese è l'aumento delle tensioni diplomatiche e militari con l'Asia intera. Questo cambiamento nell'assetto geopolitico mondiale è dovuto soprattutto all'incapacità americana di fungere da polo di stabilità e di potere, imponendo l'ordine in un mondo caotico. Secondo Gideon Rachman, autore di ¿Easternization¿ e molti altri politologi moderni è chiaro che gli anni di Obama saranno visti come punti cardine nella storia dell'erosione del potere occidentale. Ci sono state molte critiche all'ex presidente su questo argomento. Molti affermano che Obama ha avuto una mano debole e non ha cercato di combattere questo cambio di polarità a favore dell'Asia intera. La situazione più evidente è stato lo spostamento del potere economico globale verso l'Asia, cosa che ha reso più difficile per gli Stati Uniti e per l'Europa generare risorse militari, politiche ed ideologiche che erano a lei necessarie a imporre il proprio ordine globale. Si può affermare quindi, che l'ascesa dell'Asia stia correggendo lo squilibrio globale nel potere politico che ha avuto origine nell'imperialismo occidentale; in questo senso l'ascesa dell'Asia è un passo importante verso un mondo più eguale ed equilibrato. Il momento simbolo in questo cambio dell'assetto geopolitico mondiale è stato l'anno 2014, quando il FMI ha dichiarato che la Cina fosse la più grande economia del mondo e che tre delle quattro economie più forti al mondo si trovassero in Asia. I più esperti analisti dei governi del mondo hanno affermato che questo spostamento del potere economico verso l'Asia si trasformerà presto in un cambiamento del potere politico. Questo dipende molto anche dal tipo di politica estera operata dai diversi presidenti americani che si sono succeduti nel tempo. Nel mio lavoro ho cercato di analizzare l'impronta della politica estera americana dell'ex Presidente Barack Obama e del neopresidente Donald Trump in relazione al mutato panorama economico mondiale. Ci sono stati presidenti Americani più restii a questo ¿cambio di rotta¿ nella geopolitica mondiale e presidenti più favorevoli al riassetto dell'equilibrio tra le pot
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/90823