Bruno de Finetti, illustre matematico italiano del secolo scorso, fin da giovanissimo, si distinse nello scenario italiano e internazionale. Non ancora laureato, pubblicò un interessante articolo, dal titolo ¿Considerazioni matematiche sull'ereditarietà mendeliana¿ (1926) che segnò l'inizio della sua carriera. È ricordato principalmente per le sue innovative teorie soggettiviste sulla probabilità, meno per gli innumerevoli contributi dati alla didattica della Matematica. Le sue idee in tal settore sono ancor oggi molto attuali:ha anticipato molte delle problematiche oggi oggetto di studio in didattica della Matematica e offerto interessanti soluzioni. Fu presidente della Società Mathesis dal 1970 al 1981 e prezioso fu il suo contributo, come Direttore della rivista ¿Periodico di Matematiche¿organo di tale Società. La mia tesi è suddivisa in tre capitoli. Nel primo capitolo delineo la biografia scientifica di de Finetti soffermandomi sui suoi contributi nel campo delle probabilità. Nel secondo illustro la sua visione didattica, con particolare attenzione alle sue idee sul fusionismo e sull'insegnamento dinamico, come emergono dall'opera ¿Matematica logico intuitiva¿ (I ed. 1944) e dal volumetto ¿Il saper veder in Matematica¿(1967). A conclusione del capitolo, presento la disputa tra de Finetti e T. Viola sull'introduzione, nella scuola media, della cattedra unica di Matematica e Scienze, in seguito alla riforma scolastica del 1962. Il terzo capitolo, che costituisce la parte centrale della tesi, è incentrato sul lavoro e sui contributi di de Finetti come direttore della rivista e presidente della Mathesis. Attraverso l'analisi della struttura della rivista, lo studio degli articoli pubblicati, l'esame dei ¿pezzulli¿, introdotti da de Finetti, e dai suoi interventi sul problema della didattica e l'indagine sui documenti inediti, si è cercato di far emergere l'originalità del pensiero e dell'operato di de Finetti. In appendice si possono leggere documenti inediti, provenienti dall'Università di Pittsburg, dove è conservato l'archivio de Finetti.
Bruno de Finetti e la Società Mathesis
SCOTTO, IRENE SARA
2015/2016
Abstract
Bruno de Finetti, illustre matematico italiano del secolo scorso, fin da giovanissimo, si distinse nello scenario italiano e internazionale. Non ancora laureato, pubblicò un interessante articolo, dal titolo ¿Considerazioni matematiche sull'ereditarietà mendeliana¿ (1926) che segnò l'inizio della sua carriera. È ricordato principalmente per le sue innovative teorie soggettiviste sulla probabilità, meno per gli innumerevoli contributi dati alla didattica della Matematica. Le sue idee in tal settore sono ancor oggi molto attuali:ha anticipato molte delle problematiche oggi oggetto di studio in didattica della Matematica e offerto interessanti soluzioni. Fu presidente della Società Mathesis dal 1970 al 1981 e prezioso fu il suo contributo, come Direttore della rivista ¿Periodico di Matematiche¿organo di tale Società. La mia tesi è suddivisa in tre capitoli. Nel primo capitolo delineo la biografia scientifica di de Finetti soffermandomi sui suoi contributi nel campo delle probabilità. Nel secondo illustro la sua visione didattica, con particolare attenzione alle sue idee sul fusionismo e sull'insegnamento dinamico, come emergono dall'opera ¿Matematica logico intuitiva¿ (I ed. 1944) e dal volumetto ¿Il saper veder in Matematica¿(1967). A conclusione del capitolo, presento la disputa tra de Finetti e T. Viola sull'introduzione, nella scuola media, della cattedra unica di Matematica e Scienze, in seguito alla riforma scolastica del 1962. Il terzo capitolo, che costituisce la parte centrale della tesi, è incentrato sul lavoro e sui contributi di de Finetti come direttore della rivista e presidente della Mathesis. Attraverso l'analisi della struttura della rivista, lo studio degli articoli pubblicati, l'esame dei ¿pezzulli¿, introdotti da de Finetti, e dai suoi interventi sul problema della didattica e l'indagine sui documenti inediti, si è cercato di far emergere l'originalità del pensiero e dell'operato di de Finetti. In appendice si possono leggere documenti inediti, provenienti dall'Università di Pittsburg, dove è conservato l'archivio de Finetti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/90450