For Boudon, the mere juxtaposition of the individual action causes not necessarily undesirable collective effects, but still not present in the main objectives of the actors. These unintended consequences are a key source of social change, not less important than conflicts of interests between social groups, and tend to become more and more relevant as that modern industrial societies increase their degree of complexity and become increasingly programmable. The question that this paper wants to answer to is taking these terms in a brief as not exhaustive review of the major terrorist attacks in Western Europe, in particular by examining three of them and with an emphasis on singularities and constants that have characterized the evolution of the phenomenon, and the evolution of the tools to fight it, by the early twenty-first century until today. With the study of tools, methods, symbolic aspects and sensitive targets of groups or individual actors of the contemporary terrorism we have chosen to explore the theme, until inevitably touching the international relations in recent years and in particular those concerning the Middle East crisis. It continued in this vein, considering it appropriate to what is necessary to deepen the dynamics of the Syrian and Iraqi destabilization, which includes an incredible multiplicity of actors as well as local and international interests, but also political and religious, who have filled newspapers and television in recent years . The goal of the speech is not focused in a reflection on the phenomenon and the dynamics of contemporary terrorism, or dives into the scenario analysis concerted and depth of international relations in the Middle East, but rather in an observation in the set of facts and episodes that intersect these two issues in one of the most important, and often recurrent, of the present days issues.
Per Boudon, la mera giustapposizione delle azioni individuali provoca degli effetti collettivi non necessariamente indesiderabili, ma tuttavia non presenti negli obiettivi espliciti degli attori. Queste conseguenze inattese sono una fonte chiave del cambiamento sociale, non meno importante del conflitto di interessi tra i gruppi sociali, e tendono a divenire sempre più rilevanti man mano che le moderne società industriali aumentano il loro grado di complessità e divengono sempre meno programmabili. La domanda a cui questo lavoro vuole rispondere è riprendere questi termini in una breve quanto non esaustiva rassegna dei principali attentati terroristici in Europa occidentale, esaminandone tre in particolare e ponendo l'accento su tipicità e costanti che hanno caratterizzato l'evoluzione del fenomeno, ma anche l'evoluzione degli strumenti per combatterlo, dai primi anni del XXI secolo fino a oggi. Con lo studio di strumenti, metodi, aspetti simbolici e obiettivi sensibili di gruppi o singoli attori del terrorismo contemporaneo si è scelto di approfondire il tema, fino a toccare inevitabilmente le relazioni internazionali degli ultimi anni e in particolare quelle concernenti la crisi mediorientale. Si è proseguito su questa falsariga, ritenendo opportuno quanto necessario approfondire le dinamiche della destabilizzazione siriana e irachena, che comprende un'incredibile molteplicità di attori ed interessi locali e internazionali, ma anche politici e religiosi, che hanno riempito giornali e televisioni in questi ultimi anni. L'obiettivo del discorso non si rispecchia in una riflessione sul fenomeno e sulle dinamiche del terrorismo contemporaneo, né si tuffa in un'analisi concertata e approfondita dello scenario delle relazioni internazionali in Medio Oriente, quanto piuttosto in un'osservazione d'insieme di fatti ed episodi che intersecano queste due tematiche in uno dei temi più importanti, e spesso ricorrenti, dei giorni nostri.
Il terrorismo in Europa come effetto perverso della destabilizzazione in Medio Oriente
PACCHIARDO, RICCARDO
2015/2016
Abstract
Per Boudon, la mera giustapposizione delle azioni individuali provoca degli effetti collettivi non necessariamente indesiderabili, ma tuttavia non presenti negli obiettivi espliciti degli attori. Queste conseguenze inattese sono una fonte chiave del cambiamento sociale, non meno importante del conflitto di interessi tra i gruppi sociali, e tendono a divenire sempre più rilevanti man mano che le moderne società industriali aumentano il loro grado di complessità e divengono sempre meno programmabili. La domanda a cui questo lavoro vuole rispondere è riprendere questi termini in una breve quanto non esaustiva rassegna dei principali attentati terroristici in Europa occidentale, esaminandone tre in particolare e ponendo l'accento su tipicità e costanti che hanno caratterizzato l'evoluzione del fenomeno, ma anche l'evoluzione degli strumenti per combatterlo, dai primi anni del XXI secolo fino a oggi. Con lo studio di strumenti, metodi, aspetti simbolici e obiettivi sensibili di gruppi o singoli attori del terrorismo contemporaneo si è scelto di approfondire il tema, fino a toccare inevitabilmente le relazioni internazionali degli ultimi anni e in particolare quelle concernenti la crisi mediorientale. Si è proseguito su questa falsariga, ritenendo opportuno quanto necessario approfondire le dinamiche della destabilizzazione siriana e irachena, che comprende un'incredibile molteplicità di attori ed interessi locali e internazionali, ma anche politici e religiosi, che hanno riempito giornali e televisioni in questi ultimi anni. L'obiettivo del discorso non si rispecchia in una riflessione sul fenomeno e sulle dinamiche del terrorismo contemporaneo, né si tuffa in un'analisi concertata e approfondita dello scenario delle relazioni internazionali in Medio Oriente, quanto piuttosto in un'osservazione d'insieme di fatti ed episodi che intersecano queste due tematiche in uno dei temi più importanti, e spesso ricorrenti, dei giorni nostri.File | Dimensione | Formato | |
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