Argomento di questa tesi è uno studio dei templi Emaḫ ed Ema¿dari, due strutture templari minori collocate nel quartiere reale di Ka-dingirra, uno dei settori più prestigiosi della Babilonia del I millennio a.C. All'interno dell'immenso programma edilizio realizzato dai sovrani della dinastia caldea (626-539 a.C.), i templi rivestirono un ruolo di prim'ordine, essendo destinati alla dimora degli dei ma anche fortemente connessi alla pietas dei sovrani. L'analisi dei due edifici templari da un punto di vista architettonico e archeologico è stata intrapresa a partire dalle relazioni di scavo originali. Per l'Emaḫ queste si trovano in parte nella pubblicazione di H. Rassam, relativa alle indagini condotte nel corso del 1880 di alcune stanze del settore est dell'edificio templare, e più estesamente nei rapporti epistolari periodici, nell'opera dedicata all'architettura templare e in quella generale sul sito di Babilonia a cura di R. Koldewey, successive agli scavi guidati dall'archeologo tedesco tra il gennaio e l'aprile del 1900. Per quanto riguarda l'Ema¿dari, invece, sono stati esaminati i rapporti epistolari e la pubblicazione definitiva a cura di O. Reuther, conseguenti agli scavi condotti nel tempio tra il novembre 1910 e l'ottobre 1911 nell'ambito della stessa missione tedesca a Babilonia. Dalla fine degli anni Settanta del secolo scorso, entrambi gli edifici di culto furono parte di un progetto condotto dalle autorità irachene, l'Archaeological Revival of Babylon Project. Nell'ambito di tale programma i due templi furono ricostruiti con l'intento di fornire un'immagine fruibile e attendibile e furono oggetto di ulteriori esplorazioni. Anche le relazioni di queste indagini e i dati da esse derivanti sono pertanto stati presi in considerazione nell'esame della realtà archeologica. Ciononostante, esso ha dovuto scontrarsi con alcune problematicità insite nelle modalità con cui gli scavi furono condotti. Le indagini tedesche di inizio Novecento risentivano ancora di un limitato sviluppo dello scavo con metodologia stratigrafica. I settori di ricerca furono inoltre analizzati come singole aree, senza un'ulteriore confronto dei rapporti con quelle limitrofe, e una valutazione complessiva dei ritrovamenti non fu mai compiuta. L'interesse ad una analisi della storia edilizia delle strutture esposte era del resto inferiore alla preoccupazione principale degli scavi tedeschi a Babilonia di portare alla luce la monumentale città di Nabucodonosor II. Sono quindi stati presentati dei saggi critici che, in ragione di queste problematicità e alla luce di quest'ultima considerazione, sono stati sviluppati con lo scopo, in particolare, di dimostrare una continuità di vita che avrebbe interessato i due templi anche in epoca successiva al periodo neo-babilonese e che sarebbe riscontrabile in alcune delle loro fasi edilizie. Nel discernimento di queste ultime, un ulteriore e personale apporto è stato, inoltre, cercato nell'esame delle iscrizioni reali rinvenute concretamente nei due templi o comunque pertinenti ad attività in essi patrocinate. É in queste iscrizioni che in epoca neo-babilonese la generosità e la pietas del re verso gli dei e i loro templi trovano una massima espressione e le realizzazioni concrete una testimonianza. L'obiettivo è quello di fornire uno studio approfondito sui due edifici templari, adottando al tempo stesso una prospettiva critica che possa condurre ad un ipotetico quadro ricostruttivo della loro storia edilizia.

Emaḫ ed Ema¿dari. Evidenze archeologiche ed epigrafiche di due templi minori nella Babilonia del I millennio a.C.

LENTINI, GIULIA
2016/2017

Abstract

Argomento di questa tesi è uno studio dei templi Emaḫ ed Ema¿dari, due strutture templari minori collocate nel quartiere reale di Ka-dingirra, uno dei settori più prestigiosi della Babilonia del I millennio a.C. All'interno dell'immenso programma edilizio realizzato dai sovrani della dinastia caldea (626-539 a.C.), i templi rivestirono un ruolo di prim'ordine, essendo destinati alla dimora degli dei ma anche fortemente connessi alla pietas dei sovrani. L'analisi dei due edifici templari da un punto di vista architettonico e archeologico è stata intrapresa a partire dalle relazioni di scavo originali. Per l'Emaḫ queste si trovano in parte nella pubblicazione di H. Rassam, relativa alle indagini condotte nel corso del 1880 di alcune stanze del settore est dell'edificio templare, e più estesamente nei rapporti epistolari periodici, nell'opera dedicata all'architettura templare e in quella generale sul sito di Babilonia a cura di R. Koldewey, successive agli scavi guidati dall'archeologo tedesco tra il gennaio e l'aprile del 1900. Per quanto riguarda l'Ema¿dari, invece, sono stati esaminati i rapporti epistolari e la pubblicazione definitiva a cura di O. Reuther, conseguenti agli scavi condotti nel tempio tra il novembre 1910 e l'ottobre 1911 nell'ambito della stessa missione tedesca a Babilonia. Dalla fine degli anni Settanta del secolo scorso, entrambi gli edifici di culto furono parte di un progetto condotto dalle autorità irachene, l'Archaeological Revival of Babylon Project. Nell'ambito di tale programma i due templi furono ricostruiti con l'intento di fornire un'immagine fruibile e attendibile e furono oggetto di ulteriori esplorazioni. Anche le relazioni di queste indagini e i dati da esse derivanti sono pertanto stati presi in considerazione nell'esame della realtà archeologica. Ciononostante, esso ha dovuto scontrarsi con alcune problematicità insite nelle modalità con cui gli scavi furono condotti. Le indagini tedesche di inizio Novecento risentivano ancora di un limitato sviluppo dello scavo con metodologia stratigrafica. I settori di ricerca furono inoltre analizzati come singole aree, senza un'ulteriore confronto dei rapporti con quelle limitrofe, e una valutazione complessiva dei ritrovamenti non fu mai compiuta. L'interesse ad una analisi della storia edilizia delle strutture esposte era del resto inferiore alla preoccupazione principale degli scavi tedeschi a Babilonia di portare alla luce la monumentale città di Nabucodonosor II. Sono quindi stati presentati dei saggi critici che, in ragione di queste problematicità e alla luce di quest'ultima considerazione, sono stati sviluppati con lo scopo, in particolare, di dimostrare una continuità di vita che avrebbe interessato i due templi anche in epoca successiva al periodo neo-babilonese e che sarebbe riscontrabile in alcune delle loro fasi edilizie. Nel discernimento di queste ultime, un ulteriore e personale apporto è stato, inoltre, cercato nell'esame delle iscrizioni reali rinvenute concretamente nei due templi o comunque pertinenti ad attività in essi patrocinate. É in queste iscrizioni che in epoca neo-babilonese la generosità e la pietas del re verso gli dei e i loro templi trovano una massima espressione e le realizzazioni concrete una testimonianza. L'obiettivo è quello di fornire uno studio approfondito sui due edifici templari, adottando al tempo stesso una prospettiva critica che possa condurre ad un ipotetico quadro ricostruttivo della loro storia edilizia.
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