In recent decades, likely due to greater acceptance of mental health issues, there has been a significant increase in interest in all the components of psychological functioning underlying both subjective and collective well-being. Among these, much of the scientific community's attention, partly attributable to a process of normalizing previous taboos, has focused on all manifestations of sexual desire and its related altered and deviant forms, leading to abnormal behaviors: the so-called "paraphilias." This interest has led to the formulation of various doubts from a normative development perspective: which practices can actually be considered healthy and which clinically pathological? What is the boundary that defines a dysfunctional manifestation? With these doubts, particularly due to the exponential rise of sexually motivated serial homicide in the second half of the last century, numerous studies have aimed to understand what actually underlies its etiology and what the underlying dynamics are. For this reason, the "Integrated Model of Compulsive Self-Compensation Processes of Sadistic Fantasies" (MIAC) is proposed, a possible hypothesis that aims to demonstrate an interpretation connecting vulnerability components (psychological, neurobiological, and environmental), defensive development of sexual sadistic fantasies, dissociation, stable cognitive structures, and the resulting extreme manifestation of sexual homicide behavior through a compulsive circular mechanism. In other words, the model intends to explain, through a bio-psycho-social approach, those dissociative processes which, due to biological, psychological, and environmental vulnerabilities, lead to a mutual and compulsive fortification between deviant sexual fantasies and sexual homicide. The process is explained through a reinterpretation of the novel "The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde," in which a "Mr. Hyde" is initially represented as the personification of a partially adaptive, dissociative defensive mechanism. Mediated by cognitive, psychological, and neurobiological factors, this identity would then be projected outward, culminating in the act of sadistic murder, in an attempt to maintain control and power lost due to trauma.

Negli ultimi decenni, probabilmente a causa di una maggiore accettazione delle problematiche riferite alla salute mentale, si è osservato un notevole incremento dell’interesse verso tutte quelle componenti del funzionamento psicologico alla base del benessere, soggettivo e collettivo. Tra queste, molta dell’attenzione della comunità scientifica, in parte attribuibile ad un processo di normalizzazione del precedente tabù, si è concentrata su tutte le manifestazioni del desiderio sessuale e le sue relative forme alterate e devianti, con conseguenti comportamenti anormali: le cosiddette “parafilie”. Questo interesse, ha condotto alla formulazione di vari dubbi dal punto di vista dello sviluppo normativo: quali pratiche, effettivamente, possono essere considerate sane e quali clinicamente patologiche? Qual è il confine che definisce una manifestazione disfunzionale? Con questi dubbi, soprattutto a causa di un’esponenziale diffusione del fenomeno omicidiario seriale di stampo sessuale, nella seconda metà del secolo scorso, numerose ricerche si sono poste l’obiettivo di comprendere effettivamente da cosa dipenda l’eziologia dello stesso e quali siano le dinamiche sottostanti. Per questo viene proposto il Il “Modello integrato dei processi di autocompensazione compulsivi delle fantasie sadiche” (MIAC), una possibile ipotesi che intende dimostrare un'interpretazione che collega componenti di vulnerabilità (psicologica, neurobiologica e ambientale), sviluppo difensivo di fantasie sadiche sessuali, dissociazione, strutture cognitive stabili e conseguente manifestazione estrema del comportamento omicidiario sessuale, attraverso un meccanismo circolare compulsivo. In altre parole, il modello intende spiegare, attraverso un approccio bio-psicosociale, quei processi di dissociazione che, a causa di vulnerabilità biologiche, psicologiche e ambientali, conducano ad una fortificazione reciproca e compulsiva tra fantasie sessuali devianti e omicidio sessuale. Il processo è spiegato attraverso una re-interpretazione del romanzo "Lo strano caso di Doctor Jekyll e Mister Hyde", in cui si struttura un "Mister Hyde", inizialmente rappresentato come personificazione di un meccanismo difensivo, parzialmente adattivo, di natura dissociativa. Mediato da fattori cognitivi, psicologici e neurobiologici, la stessa identità poi verrebbe proiettata verso l’esterno, con la realizzazione dell’omicidio sadico, nel tentativo di mantenere il controllo e il potere, persi per via del trauma.

Meccanismi dissociativi e fantasie sessuali devianti: una rivisitazione di "Mister Hyde"

LATINO, ALESSIA
2023/2024

Abstract

Negli ultimi decenni, probabilmente a causa di una maggiore accettazione delle problematiche riferite alla salute mentale, si è osservato un notevole incremento dell’interesse verso tutte quelle componenti del funzionamento psicologico alla base del benessere, soggettivo e collettivo. Tra queste, molta dell’attenzione della comunità scientifica, in parte attribuibile ad un processo di normalizzazione del precedente tabù, si è concentrata su tutte le manifestazioni del desiderio sessuale e le sue relative forme alterate e devianti, con conseguenti comportamenti anormali: le cosiddette “parafilie”. Questo interesse, ha condotto alla formulazione di vari dubbi dal punto di vista dello sviluppo normativo: quali pratiche, effettivamente, possono essere considerate sane e quali clinicamente patologiche? Qual è il confine che definisce una manifestazione disfunzionale? Con questi dubbi, soprattutto a causa di un’esponenziale diffusione del fenomeno omicidiario seriale di stampo sessuale, nella seconda metà del secolo scorso, numerose ricerche si sono poste l’obiettivo di comprendere effettivamente da cosa dipenda l’eziologia dello stesso e quali siano le dinamiche sottostanti. Per questo viene proposto il Il “Modello integrato dei processi di autocompensazione compulsivi delle fantasie sadiche” (MIAC), una possibile ipotesi che intende dimostrare un'interpretazione che collega componenti di vulnerabilità (psicologica, neurobiologica e ambientale), sviluppo difensivo di fantasie sadiche sessuali, dissociazione, strutture cognitive stabili e conseguente manifestazione estrema del comportamento omicidiario sessuale, attraverso un meccanismo circolare compulsivo. In altre parole, il modello intende spiegare, attraverso un approccio bio-psicosociale, quei processi di dissociazione che, a causa di vulnerabilità biologiche, psicologiche e ambientali, conducano ad una fortificazione reciproca e compulsiva tra fantasie sessuali devianti e omicidio sessuale. Il processo è spiegato attraverso una re-interpretazione del romanzo "Lo strano caso di Doctor Jekyll e Mister Hyde", in cui si struttura un "Mister Hyde", inizialmente rappresentato come personificazione di un meccanismo difensivo, parzialmente adattivo, di natura dissociativa. Mediato da fattori cognitivi, psicologici e neurobiologici, la stessa identità poi verrebbe proiettata verso l’esterno, con la realizzazione dell’omicidio sadico, nel tentativo di mantenere il controllo e il potere, persi per via del trauma.
Dissociative mechanisms and deviant sexual fantasies: a reinterpretation of Mister Hyde
In recent decades, likely due to greater acceptance of mental health issues, there has been a significant increase in interest in all the components of psychological functioning underlying both subjective and collective well-being. Among these, much of the scientific community's attention, partly attributable to a process of normalizing previous taboos, has focused on all manifestations of sexual desire and its related altered and deviant forms, leading to abnormal behaviors: the so-called "paraphilias." This interest has led to the formulation of various doubts from a normative development perspective: which practices can actually be considered healthy and which clinically pathological? What is the boundary that defines a dysfunctional manifestation? With these doubts, particularly due to the exponential rise of sexually motivated serial homicide in the second half of the last century, numerous studies have aimed to understand what actually underlies its etiology and what the underlying dynamics are. For this reason, the "Integrated Model of Compulsive Self-Compensation Processes of Sadistic Fantasies" (MIAC) is proposed, a possible hypothesis that aims to demonstrate an interpretation connecting vulnerability components (psychological, neurobiological, and environmental), defensive development of sexual sadistic fantasies, dissociation, stable cognitive structures, and the resulting extreme manifestation of sexual homicide behavior through a compulsive circular mechanism. In other words, the model intends to explain, through a bio-psycho-social approach, those dissociative processes which, due to biological, psychological, and environmental vulnerabilities, lead to a mutual and compulsive fortification between deviant sexual fantasies and sexual homicide. The process is explained through a reinterpretation of the novel "The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde," in which a "Mr. Hyde" is initially represented as the personification of a partially adaptive, dissociative defensive mechanism. Mediated by cognitive, psychological, and neurobiological factors, this identity would then be projected outward, culminating in the act of sadistic murder, in an attempt to maintain control and power lost due to trauma.
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