Shaded by the parallel developments of the sumptuary arts in the Meuse regions, Romanesque sculpture from the area is still a little studied subject. In the framework offered by the studies, the city of Maastricht, capital of Limburg, has an important role. The buildings of the city offer numerous sculptural evidences of which little has been lost. Moreover, the studies focus on the city of Maastricht, and in particular on the construction site of the Cathedral of Saint Servatius, for the interesting iconographic and stylistic affinities between the sculptures and the parallel developments of Lombard and Emilian sculpture. The thesis finds its basis in these studies and introduces the analysis of a further testimony of Romanesque sculpture in Saint Servatius: the lunette placed at the crown of one of the secondary portals and depicting a Maiestas Domini. The studies often attribute the lunette to the sculptors that are aware of the Lombard and Emilian art and works in Saint Servatius in the second half of the XII century. The relief is interesting since it shows a good state of conservation, due to the absence of successive rearrangements. Also worthy of attention is the lack of elements that originate from Lombard and Emilian sculpture. This is a singular feature within the construction site of Saint Servatius. Once some iconographic and stylistic comparisons with sculptural testimonies in France and Mosan countries have been proposed, the thesis examines the relationships between the lunette and the sculpture of an atelier which looks at Italian models. On the basis of the results, the relief is finally ascribed to local artist, which are different from the atelier that introduces Italian models into the city. However, the date that has been proposed for the sculptures of this atelier is confirmed. Indeed, the lunette artists seem to participate in the overall sculptural renovation of the cathedral, next to the sculptors that are aware of the Italian models.
Messa in ombra dai paralleli sviluppi delle arti suntuarie nelle regioni della Mosa, la scultura romanica di ambito mosano è argomento ancora poco studiato. Nel quadro offerto dagli studi a essa dedicati, la città di Maastricht, capoluogo della provincia del Limburgo, occupa una posizione di rilievo. I cantieri della città offrono infatti numerose testimonianze scultoree di cui poco è andato perduto. Gli studi si concentrano inoltre sulla città di Maastricht, e in particolare sul cantiere della cattedrale di San Servazio, per le interessanti affinità iconografiche e stilistiche tra la scultura presa in esame e i paralleli sviluppi della scultura lombarda ed emiliana. La tesi trova il proprio fondamento in tali studi e propone l'analisi di un'ulteriore testimonianza della scultura romanica a San Servazio. Si tratta della lunetta posta a coronamento di uno dei portali secondari e raffigurante una Maiestas Domini, la cui realizzazione viene spesso attribuita dagli studi alle maestranze consapevoli dell'arte lombardo-emiliana, attive nella cattedrale nella seconda metà del XII secolo. Il bassorilievo costituisce un interessante oggetto di studio per il buono stato di conservazione, dovuto all'assenza di rimaneggiamenti successivi. Merita inoltre attenzione per la mancanza di elementi lombardo-emiliani, caratteristica singolare all'interno del cantiere di San Servazio. Una volta proposti alcuni confronti iconografici e stilistici con testimonianze scultoree di ambito franco-borgognone e mosano, la tesi esamina quindi i rapporti che intercorrono tra la lunetta presa in esame e la scultura di un atelier che sembra guardare esclusivamente ai modelli importati dall'arte settentrionale. Sulla base dei risultati ottenuti, il bassorilievo viene infine attribuito a maestranze locali, distinte dall'atelier che importa nella città modelli scultorei di origine italiana. Viene peraltro confermata la datazione proposta dagli studi per le testimonianze scultoree realizzate da tale atelier. Le maestranze attive alla realizzazione della lunetta sembrano invero partecipare al complessivo rinnovamento scultoreo della cattedrale, accanto a maestranze che mostrano di conoscere i modelli lombardo-emiliani.
Una testimonianza della scultura di ambito mosano: la Maiestas Domini di Maastricht
FERRERO, MATILDE
2016/2017
Abstract
Messa in ombra dai paralleli sviluppi delle arti suntuarie nelle regioni della Mosa, la scultura romanica di ambito mosano è argomento ancora poco studiato. Nel quadro offerto dagli studi a essa dedicati, la città di Maastricht, capoluogo della provincia del Limburgo, occupa una posizione di rilievo. I cantieri della città offrono infatti numerose testimonianze scultoree di cui poco è andato perduto. Gli studi si concentrano inoltre sulla città di Maastricht, e in particolare sul cantiere della cattedrale di San Servazio, per le interessanti affinità iconografiche e stilistiche tra la scultura presa in esame e i paralleli sviluppi della scultura lombarda ed emiliana. La tesi trova il proprio fondamento in tali studi e propone l'analisi di un'ulteriore testimonianza della scultura romanica a San Servazio. Si tratta della lunetta posta a coronamento di uno dei portali secondari e raffigurante una Maiestas Domini, la cui realizzazione viene spesso attribuita dagli studi alle maestranze consapevoli dell'arte lombardo-emiliana, attive nella cattedrale nella seconda metà del XII secolo. Il bassorilievo costituisce un interessante oggetto di studio per il buono stato di conservazione, dovuto all'assenza di rimaneggiamenti successivi. Merita inoltre attenzione per la mancanza di elementi lombardo-emiliani, caratteristica singolare all'interno del cantiere di San Servazio. Una volta proposti alcuni confronti iconografici e stilistici con testimonianze scultoree di ambito franco-borgognone e mosano, la tesi esamina quindi i rapporti che intercorrono tra la lunetta presa in esame e la scultura di un atelier che sembra guardare esclusivamente ai modelli importati dall'arte settentrionale. Sulla base dei risultati ottenuti, il bassorilievo viene infine attribuito a maestranze locali, distinte dall'atelier che importa nella città modelli scultorei di origine italiana. Viene peraltro confermata la datazione proposta dagli studi per le testimonianze scultoree realizzate da tale atelier. Le maestranze attive alla realizzazione della lunetta sembrano invero partecipare al complessivo rinnovamento scultoreo della cattedrale, accanto a maestranze che mostrano di conoscere i modelli lombardo-emiliani.File | Dimensione | Formato | |
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