In diverse occasioni il doping è stato definito come una piaga dello sport o, ancora, un cancro distruttivo la pratica sportiva, pertanto il presente lavoro è volto ad analizzare la normativa di contrasto, statale ed internazionale, sportiva e governativa. Il primo capitolo del presente lavoro contiene le premesse introduttive al fenomeno in modo tale da inquadrarne nascita ed evoluzione, soffermandosi sulle ragioni del suo propagarsi sulla spinta di forti impulsi provenienti dagli Stati che ne hanno fatto ricorso a fini propagandistici. Inoltre, vengono analizzate le ragioni che spingono gli sportivi di alto livello a ricorrere all'utilizzo di sostanze e metodi vietati in quanto in grado di permettere un miglioramento prestazionale, pur consapevoli dei rischi, sanzionatori e per la salute. Prima di analizzare le norme che sono poste dall'ordinamento statale, e da quello sportivo, a contrasto del fenomeno, si è reso necessario definire cosa si intenda al giorno d'oggi con il termine ¿doping¿, in modo tale da conoscere le condotte che configurano l'illecito ed il reato. La parte centrale dell'elaborato è suddivisa in tre sezioni dedicate all'analisi delle fonti dell'ordinamento internazionale, all'interno delle quali vi sono sia fonti governative che sportive in quanto le norme emanate dalla WADA sono vincolanti gli Stati firmatari, le fonti dell'ordinamento statale italiano, con particolare attenzione alla Legge 18 dicembre 2000, n. 376 e, per finire, le fonti dell'ordinamento sportivo italiano, attuative del Codice mondiale antidoping emanato dall'Agenzia Mondiale Antidoping. Infine, il terzo ed ultimo capitolo riguarda applicazioni pratiche ed analisi di casi giurisprudenziali, partendo dalla prima pronuncia riguardante la Legge 376/2000, fino a giungere alla recentissima sentenza del caso Taschler-Ferrari dell'aprile 2017, ricostruendo fatti di cronaca sportivo-giudiziaria che hanno coinvolto atleti di differenti discipline.

La disciplina sanzionatoria del doping

SPAGNOLO, LUDOVICA
2016/2017

Abstract

In diverse occasioni il doping è stato definito come una piaga dello sport o, ancora, un cancro distruttivo la pratica sportiva, pertanto il presente lavoro è volto ad analizzare la normativa di contrasto, statale ed internazionale, sportiva e governativa. Il primo capitolo del presente lavoro contiene le premesse introduttive al fenomeno in modo tale da inquadrarne nascita ed evoluzione, soffermandosi sulle ragioni del suo propagarsi sulla spinta di forti impulsi provenienti dagli Stati che ne hanno fatto ricorso a fini propagandistici. Inoltre, vengono analizzate le ragioni che spingono gli sportivi di alto livello a ricorrere all'utilizzo di sostanze e metodi vietati in quanto in grado di permettere un miglioramento prestazionale, pur consapevoli dei rischi, sanzionatori e per la salute. Prima di analizzare le norme che sono poste dall'ordinamento statale, e da quello sportivo, a contrasto del fenomeno, si è reso necessario definire cosa si intenda al giorno d'oggi con il termine ¿doping¿, in modo tale da conoscere le condotte che configurano l'illecito ed il reato. La parte centrale dell'elaborato è suddivisa in tre sezioni dedicate all'analisi delle fonti dell'ordinamento internazionale, all'interno delle quali vi sono sia fonti governative che sportive in quanto le norme emanate dalla WADA sono vincolanti gli Stati firmatari, le fonti dell'ordinamento statale italiano, con particolare attenzione alla Legge 18 dicembre 2000, n. 376 e, per finire, le fonti dell'ordinamento sportivo italiano, attuative del Codice mondiale antidoping emanato dall'Agenzia Mondiale Antidoping. Infine, il terzo ed ultimo capitolo riguarda applicazioni pratiche ed analisi di casi giurisprudenziali, partendo dalla prima pronuncia riguardante la Legge 376/2000, fino a giungere alla recentissima sentenza del caso Taschler-Ferrari dell'aprile 2017, ricostruendo fatti di cronaca sportivo-giudiziaria che hanno coinvolto atleti di differenti discipline.
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