Pierre Levy nel libro ¿ Cybercultura gli usi sociali delle nuove tecnologie ( 1999) affermava che ¿Internet consiste nel riconoscimento di due fatti, la crescita del cyber spazio è il risultato di un movimento internazionale di giovani desiderosi di sperimentare collettivamente forme di comunicazione alternative a quelle proposte dai media classici dove oggi si apre un nuovo spazio di comunicazione di cui spetta solo a noi sfruttare le potenzialità più positive sul piano economico, politico,culturale e umano. La nostra quotidianità è ormai piena di casi di devianza informatica, dall'hate speech, al cyberbullismo, alle frodi, alle diffamazioni, ai contenuti pedopornografici etc., in me si presentava la curiosità di comprendere se per tali azioni vi fosse un genere di responsabilità, poco discussa e forse poco conosciuta, ossia la responsabilità degli ISP ( Internet Service Provider). Quando si pensa alle forme di devianza informatiche, generalmente si prende sempre in considerazione il punto di vista dell'autore di tali condotte andandone ad analizzare i profili dal punto di vista giuridico, nonché psicologico; spesso si tiene anche in considerazione per esempio negli atti di cyberbullismo o hate speech, diffamazioni le conseguenze che tali azioni hanno sulla vittima, ma generalmente a nessuno viene da porre l'attenzione sul soggetto che si trova proprio al centro di tutto ciò, ossia l'intermediario detto anche provider o meglio ancora ISP. In primis dunque mi sono chiesta ¿ Esiste questa responsabilità? Ha qualche dovere di controllo e intervento? chi stabilisce cosa devono fare o non fare? come possono intervenire?¿, ho approfondito tali questioni dal punto di vista sociologico, effettuando un confronto tra la regolamentazione e autoregolamentazione ossia tra eteronomia e autonomia normativa. Tale aspetto trova fondamento nell'individuare l'efficacia delle forme autoritative statutali, nonché di forme alternative individuali e astatuali. Tutto ciò ha una elevata importanza in quanto nel momento in cui individuiamo che l'autoregolamentazione è in grado di disciplinare, regolare, sanzionare in maniera efficiente, in qualche modo sfatiamo il pensiero spesso presente che le forme autoritative attraverso norme imposte da enti esterni, siano il mezzo migliore per indirizzare la condotta e il modus operandi di determinati soggetti.

IL RUOLO DEGLI ISP NEL CONTRASTO ALLA DEVIANZA

PETRONE, ELIDE
2016/2017

Abstract

Pierre Levy nel libro ¿ Cybercultura gli usi sociali delle nuove tecnologie ( 1999) affermava che ¿Internet consiste nel riconoscimento di due fatti, la crescita del cyber spazio è il risultato di un movimento internazionale di giovani desiderosi di sperimentare collettivamente forme di comunicazione alternative a quelle proposte dai media classici dove oggi si apre un nuovo spazio di comunicazione di cui spetta solo a noi sfruttare le potenzialità più positive sul piano economico, politico,culturale e umano. La nostra quotidianità è ormai piena di casi di devianza informatica, dall'hate speech, al cyberbullismo, alle frodi, alle diffamazioni, ai contenuti pedopornografici etc., in me si presentava la curiosità di comprendere se per tali azioni vi fosse un genere di responsabilità, poco discussa e forse poco conosciuta, ossia la responsabilità degli ISP ( Internet Service Provider). Quando si pensa alle forme di devianza informatiche, generalmente si prende sempre in considerazione il punto di vista dell'autore di tali condotte andandone ad analizzare i profili dal punto di vista giuridico, nonché psicologico; spesso si tiene anche in considerazione per esempio negli atti di cyberbullismo o hate speech, diffamazioni le conseguenze che tali azioni hanno sulla vittima, ma generalmente a nessuno viene da porre l'attenzione sul soggetto che si trova proprio al centro di tutto ciò, ossia l'intermediario detto anche provider o meglio ancora ISP. In primis dunque mi sono chiesta ¿ Esiste questa responsabilità? Ha qualche dovere di controllo e intervento? chi stabilisce cosa devono fare o non fare? come possono intervenire?¿, ho approfondito tali questioni dal punto di vista sociologico, effettuando un confronto tra la regolamentazione e autoregolamentazione ossia tra eteronomia e autonomia normativa. Tale aspetto trova fondamento nell'individuare l'efficacia delle forme autoritative statutali, nonché di forme alternative individuali e astatuali. Tutto ciò ha una elevata importanza in quanto nel momento in cui individuiamo che l'autoregolamentazione è in grado di disciplinare, regolare, sanzionare in maniera efficiente, in qualche modo sfatiamo il pensiero spesso presente che le forme autoritative attraverso norme imposte da enti esterni, siano il mezzo migliore per indirizzare la condotta e il modus operandi di determinati soggetti.
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