ATTEGGIAMENTO DI PROFESSIONISTI SANITARI E PAZIENTI CIRCA L'UTILIZZO DI FARMACI CONTENENTI SOSTANZE CONTRASTANTI PRINCIPI RELIGIOSI O ETICI

Premessa: Esistono più di 1000 farmaci contenenti sostanze di derivazione animale. La conoscenza di tale informazione potrebbe compromettere l'aderenza terapeutica di quelle persone che, per motivi religiosi piuttosto che etici, aderiscono a regimi alimentari alternativi. Obiettivi: Questo elaborato si propone di indagare il livello di conoscenza e sensibilità di professionisti sanitari e pazienti circa la presenza nei farmaci di sostanze contrastanti principi etici o religiosi degli assistiti nonché di analizzare quanto presente a tal proposito nei codici deontologici di infermieri, medici e farmacisti, approfondendo quanto enunciato in tema di consenso informato. Si cercheranno inoltre alcuni stratagemmi per affrontare l'argomento trattato qualora questo risultasse essere un problema sociale nella speranza che, in un prossimo futuro, questi siano attuabili e meno utopici rispetto alla realtà attuale. Materiali e metodi: È stata effettuata una ricerca bibliografica consultando i motori di ricerca Google, Pubmed e la banca dati infermieristica CINHAL (Cumulative Index of Nursing and Allied Health). Per poter conoscere l'opinione di quante più svariate persone, sono stati costruiti tre questionari e due interviste semi-strutturate. La popolazione presa in esame dai questionari è composta da 53 pazienti di due differenti studi di medicina generale, uno del torinese e l'altro di Collegno, 23 pazienti del reparto di urologia dell'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, più 10 infermiere e 2 medici urologici del medesimo servizio. Le interviste, invece, hanno visto come protagonisti i due medici di medicina generale ¿laici'' i cui pazienti hanno risposto ai questionari, un altro medico di medicina generale ma di religione ebraica, e una farmacista, tutti dislocati nel torinese e dintorni. Conclusioni: Tra i campioni di soggetti presi in esame, quasi nessuno segue restrizioni alimentari dettate da scelte etiche piuttosto che religiose. Nonostante ciò, vi è una comune sensibilità circa il tema trattato e, i più, sono consapevoli della presenza di sostanze di derivazione animale nei farmaci. Le risposte ottenute complessivamente non discostano molto dai risultati già presenti in letteratura, sennonché nel torinese sembrerebbe esserci una maggiore consapevolezza circa il tema trattato nonostante, di contro, i seguaci di una restrizione alimentare siano in netta minoranza rispetto alla realtà inglese o americana. Esiste una disparità tra medici ed infermieri nel considerare il tema trattato inerente a quanto menzionato nel rispettivo codice deontologico della professione: il 70% degli infermieri, infatti, ha risposto negativamente alla domanda relativa a questo argomento.