Nell'ambito della didattica del francese come lingua straniera, l'elaborato si pone come primo grande obiettivo la descrizione della complessa nozione di "approccio orientato all'azione", come coniata dal Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER, 2001). Dopo un primo capitolo dedicato all'excursus metodologico della disciplina (dalla metodologia tradizionale dei secoli XVI-XIX all'approccio comunicativo degli anni 80-90 del secolo scorso), un secondo capitolo presenta il prezioso ma controverso documento istitutore dell'approccio orientato all'azione per proporne in seguito una definizione fine, critica e approfondita. Le tre coordinate considerate come distintive e proprie a questo approccio saranno l'attore sociale, il compito ("tâche", "task") ed il progetto. Definire l'approccio orientato all'azione una metodologia didattica a pieno titolo rende legittima la problematizzazione del posizionamento che l'edizione di testi scolastici del francese come lingua straniera assume nel dichiararsi pienamente in conformità con i principi teorici del QCER e dell'approccio da esso promosso. Per questo motivo, dopo alcune riflessioni sulle nozioni di trasposizione didattica, di testo scolastico e di unità didattica, il terzo capitolo dell'elaborato propone l'osservazione analitica e comparativa di un'unità didattica di due testi scolastici di lingua francese (A1) che si dichiarano conformi all'approccio orientato all'azione; in altri termini, si è trattato di verificare e di valutare in quale misura le istanze azionali siano state elaborate nella pratica del dispositivo che è il testo scolastico. Se il risultato di questa analisi indica una difficoltà (evidente nel primo testo del corpus, parziale nel secondo) nell'applicazione coerente dei principi azionali, un'ultima riflessione vuole gettare luce sull'eventuale, e senza dubbio destabilizzante, incompatibilità epistemologica di fondo tra l'approccio orientato all'azione e l'utilizzo del testo scolastico. In questo senso, l'approccio orientato all'azione rappresenta una sfida inedita nella didattica delle lingue straniere.

Dans le cadre de la didactique du français langue étrangère (FLE), ce travail de mémoire se pose comme premier objectif la description de la complexe notion de « perspective actionnelle », telle que le Cadre Européen Commun de Référence pour les Langues (CECRL, 2001) la préconise. Après un premier chapitre consacré à l'excursus méthodologique de cette discipline (de la méthodologie traditionnelle des siècles XVI-XIX jusqu'à l'approche communicative des années 80-90 du siècle passé), un deuxième chapitre présente le précieux mais controversé document instituteur de la perspective actionnelle pour en proposer ensuite une définition fine, critique et approfondie. Les trois coordonnées que l'on a considérées comme distinctives et propres à cette perspective seront l'acteur social, la tâche et le projet. Définir cette approche comme une méthodologie didactique à part entière rend légitime la problématisation du positionnement que l'édition de manuels de FLE adopte en se réclamant en pleine conformité avec les principes théoriques du CECRL et de la perspective y prônée. Pour cette raison, après des réflexions sur les notions de transposition didactique, de manuel et d'unité didactique, le troisième chapitre de ce travail propose l'observation analytique et comparative d'une unité didactique de deux manuels de FLE (A1) se réclamant de la perspective actionnelle ; en d'autres termes, il s'est agi de vérifier et d'évaluer dans quelle mesure les instances actionnelles ont été élaborées dans la pratique de l'outil qu'est le manuel scolaire. Si le résultat de cette analyse indique une difficulté (évidente dans le premier manuel du corpus, partielle dans le deuxième) dans l'application cohérente des principes actionnels, une dernière réflexion veut soupçonner une éventuelle, et sans doute déstabilisante, incompatibilité épistémologique de fond entre la perspective actionnelle et l'utilisation du manuel scolaire. Dans ce sens, la perspective actionnelle représente un défi inédit dans la didactique des langues étrangères.

Analyse comparative de deux manuels de FLE : le défi de la « perspective actionnelle ».

GREMO, ALESSANDRO
2023/2024

Abstract

Dans le cadre de la didactique du français langue étrangère (FLE), ce travail de mémoire se pose comme premier objectif la description de la complexe notion de « perspective actionnelle », telle que le Cadre Européen Commun de Référence pour les Langues (CECRL, 2001) la préconise. Après un premier chapitre consacré à l'excursus méthodologique de cette discipline (de la méthodologie traditionnelle des siècles XVI-XIX jusqu'à l'approche communicative des années 80-90 du siècle passé), un deuxième chapitre présente le précieux mais controversé document instituteur de la perspective actionnelle pour en proposer ensuite une définition fine, critique et approfondie. Les trois coordonnées que l'on a considérées comme distinctives et propres à cette perspective seront l'acteur social, la tâche et le projet. Définir cette approche comme une méthodologie didactique à part entière rend légitime la problématisation du positionnement que l'édition de manuels de FLE adopte en se réclamant en pleine conformité avec les principes théoriques du CECRL et de la perspective y prônée. Pour cette raison, après des réflexions sur les notions de transposition didactique, de manuel et d'unité didactique, le troisième chapitre de ce travail propose l'observation analytique et comparative d'une unité didactique de deux manuels de FLE (A1) se réclamant de la perspective actionnelle ; en d'autres termes, il s'est agi de vérifier et d'évaluer dans quelle mesure les instances actionnelles ont été élaborées dans la pratique de l'outil qu'est le manuel scolaire. Si le résultat de cette analyse indique une difficulté (évidente dans le premier manuel du corpus, partielle dans le deuxième) dans l'application cohérente des principes actionnels, une dernière réflexion veut soupçonner une éventuelle, et sans doute déstabilisante, incompatibilité épistémologique de fond entre la perspective actionnelle et l'utilisation du manuel scolaire. Dans ce sens, la perspective actionnelle représente un défi inédit dans la didactique des langues étrangères.
A comparative analysis of two French-as-a-foreign-language textbooks: the challenge of the action-oriented approach.
Nell'ambito della didattica del francese come lingua straniera, l'elaborato si pone come primo grande obiettivo la descrizione della complessa nozione di "approccio orientato all'azione", come coniata dal Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER, 2001). Dopo un primo capitolo dedicato all'excursus metodologico della disciplina (dalla metodologia tradizionale dei secoli XVI-XIX all'approccio comunicativo degli anni 80-90 del secolo scorso), un secondo capitolo presenta il prezioso ma controverso documento istitutore dell'approccio orientato all'azione per proporne in seguito una definizione fine, critica e approfondita. Le tre coordinate considerate come distintive e proprie a questo approccio saranno l'attore sociale, il compito ("tâche", "task") ed il progetto. Definire l'approccio orientato all'azione una metodologia didattica a pieno titolo rende legittima la problematizzazione del posizionamento che l'edizione di testi scolastici del francese come lingua straniera assume nel dichiararsi pienamente in conformità con i principi teorici del QCER e dell'approccio da esso promosso. Per questo motivo, dopo alcune riflessioni sulle nozioni di trasposizione didattica, di testo scolastico e di unità didattica, il terzo capitolo dell'elaborato propone l'osservazione analitica e comparativa di un'unità didattica di due testi scolastici di lingua francese (A1) che si dichiarano conformi all'approccio orientato all'azione; in altri termini, si è trattato di verificare e di valutare in quale misura le istanze azionali siano state elaborate nella pratica del dispositivo che è il testo scolastico. Se il risultato di questa analisi indica una difficoltà (evidente nel primo testo del corpus, parziale nel secondo) nell'applicazione coerente dei principi azionali, un'ultima riflessione vuole gettare luce sull'eventuale, e senza dubbio destabilizzante, incompatibilità epistemologica di fondo tra l'approccio orientato all'azione e l'utilizzo del testo scolastico. In questo senso, l'approccio orientato all'azione rappresenta una sfida inedita nella didattica delle lingue straniere.
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