Adjuvant hormonal therapy is a cornerstone in the treatment of women with hormone receptor–positive breast cancer; however, due to estrogen deprivation, presents as an important late effect the development of secondary osteoporosis, defined cancer therapy induced bone loss (CTIBL). OBJECTIVES: This is an observational study of women with non-metastatic breast cancer treated with adjuvant hormonal therapy, referred to Endocrinologists of the Transition Unit, for the prevention and/or treatment of CTIBL. The objectives were: assessment of the changes in densitometric scores from time T0 (first DEXA) to time TU (last DEXA available); assessment of antiresorptive agents’ bone-protective effects. PATIENTS AND METHODS: We analyzed 112 patients followed at the “Breast Unit” of City of Health and Science University Hospital of Turin. For each patient we defined age and hormonal status (pre- or post-menopausal) at the time of breast cancer diagnosis, adjuvant treatments used, antiresorptive therapy prescribed and possible comorbidities associated with an increased risk of fracture. We evaluated bone densitometries previous and/or subsequent to the start of hormonal therapy and the number of femoral/vertebral fractures. FINDINGS: Of the 112 patients (average age 59.5 ± 9.7 years) 90 were postmenopausal (POSTM) and 22 premenopausal (PREM) at the time of breast cancer diagnosis. At the first examination all patients received hormonal therapy from an average time of 21.5 ± 17.9 months. Following the assessment of fracture risk, in a total of 84 patients has been prescribed an antiresorptive therapy. Of these, 39 have started the treatment; 40 had to postpone the start; 5 have refused. 28 patients were referred to endocrinologist near to the end of hormonal therapy, so in these patients no antiresorptive therapy was indicated. At time T0, PREM patients had higher T-score levels than POSTM patients at lumbar spine (T-score L PREM: -1.4 ± 1; POSTM: -2.3 ± 1.2; p< 0.005), femoral neck (T-score Fneck PREM: -0.9 ± 1.1; POSTM -1.9 ± 1; p< 0.05) and total femoral (T-score Ftot PREM: -0.4 ± 1.1; POSTM -1.4 ± 1.1; p< 0.05). At time T0, 13 vertebral fractures and 1 femoral fracture were registered in POSTM group. No fracture was registered in PREM patients. At time TU, there was no more difference between PREM and POSTM patients in the T-score levels, T-score L (PREM: -1.9 ± 0.9; POSTM: -2.2 ± 1.1; p= 0.422), T-score Fneck (PREM: -1.2 ± 1.3; POSTM: -1.9 ± 0.9; p= 0.141) and T-score Ftot (PREM: -0.8 ± 1.4; POSTM: -1.4 ± 0.9; p= 0.074). In patients not taking antiresorptive therapy, a significative loss of BMD occurs in all sites (T-score L T0: -1.5 ± 1.2; TU: -1.9 ± 1.1; p< 0.005; T-score Fneck T0: -1.3 ± 1.1; TU: -1.6 ± 1.4; p< 0.05; T-score Ftot T0 -0.9 ± 1.2; TU: -1.2 ± 1.1; p< 0.05); this does not occur in patients taking antiresorptive therapy (T-score L T0: -2.5 ± 0.8; TU: -2.4 ± 0.6 ; p= 0.140; T-score Fneck T0: -2 ± 0.7; TU: -2 ± 0.6; p= 0.948; T-score Ftot T0: -1.5 ± 0.9; TU: -1.4 ± 0.7; p= 0.587). At time TU, 5 new vertebral fractures occur, all of these in the POSTM group and in patients not taking antiresorptive therapy. CONCLUSIONS: These results show the importance of an early endocrinological evaluation for the management of CTIBL in breast cancer patients. Hormonal therapy makes TU densitometric values comparable between PREM and POSTM patients. Antiresorptive therapy with Bisphosphonates or Denosumab prevents bone loss in all sites.
La terapia ormonale adiuvante rappresenta una pietra miliare del trattamento del carcinoma mammario ormono-responsivo (ER/PgR-positivo); tuttavia, a causa della deprivazione estrogenica, ha come importante late effect lo sviluppo di un'osteoporosi secondaria, definita come cancer therapy induced bone loss (CTIBL). OBIETTIVI: Lo studio si configura come uno studio osservazionale “real life” su donne con carcinoma mammario non metastatico in terapia ormonale adiuvante, inviate agli Endocrinologi della SSD Unità di Transizione dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, per la prevenzione e/o il trattamento della CTIBL. Gli obiettivi sono stati: la valutazione delle variazioni dei valori densitometrici dal tempo T0 (prima DEXA) al tempo TU (ultima DEXA disponibile); la valutazione dell’effetto protettivo della terapia antiriassorbitiva. PAZIENTI E METODI: Nello studio sono state reclutate 112 pazienti, seguite presso la “Breast Unit” dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino. Per ciascuna paziente sono stati definiti età e stato ormonale (pre- o post-menopausa) alla diagnosi di carcinoma mammario, terapie adiuvanti effettuate, terapia antifratturativa prescritta ed eventuali comorbidità associate ad aumentato rischio di frattura. Sono state valutate le densitometrie precedenti e/o successive all’avvio dell’ormonoterapia e il numero di fratture femorali o vertebrali. RISULTATI: Delle 112 pazienti arruolate, 90 erano già in menopausa (POSTM) alla diagnosi oncologica, mentre in 22 la diagnosi è stata posta prima della menopausa (PREM). Alla prima visita endocrinologica le pazienti erano tutte in corso di terapia ormonale da un tempo medio di 21.5 ± 17.9 mesi. A seguito della valutazione del rischio fratturativo, un totale di 84 pazienti ha ricevuto l’indicazione alla terapia antiriassorbitiva: 39 hanno potuto avviare il trattamento; 40 ne hanno dovuto procrastinare l’avvio; 5 hanno rifiutato la terapia. 28 non hanno ricevuto l’indicazione, poiché inviate a visita endocrinologica in prossimità del termine dell’ormono-terapia. Al tempo T0, le pazienti PREM presentavano livelli di T-score significativamente più elevati rispetto alle POSTM sul sito lombare (T-score L PREM: -1.4 ± 1; POSTM: -2.3 ± 1.2; p< 0.005), al collo femorale (T-score Fneck PREM: -0.9 ± 1.1; POSTM -1.9 ± 1; p< 0.05) ed al femore totale (T-score Ftot PREM: -0.4 ± 1.1; POSTM -1.4 ± 1.1; p< 0.05). A T0, nel gruppo POSTM, si sono rilevate 13 fratture vertebrali e 1 frattura femorale. Nessuna PREM aveva sviluppato fratture da fragilità. Al tempo TU, non erano più identificabili differenze significative tra PREM e POSTM nei livelli di T-score L (PREM: -1.9 ± 0.9; POSTM: -2.2 ± 1.1; p= 0.422), T-score Fneck (PREM: -1.2 ± 1.3; POSTM: -1.9 ± 0.9; p= 0.141) e T-score Ftot (PREM: -0.8 ± 1.4; POSTM: -1.4 ± 0.9; p= 0.074). Considerando solo le pazienti che non erano in terapia anti-fratturativa a TU, è stato possibile evidenziare un peggioramento densitometrico significativo su tutti i siti esaminati (T-score L T0: -1.5 ± 1.2; TU: -1.9 ± 1.1; p< 0.005; T-score Fneck T0: -1.3 ± 1.1; TU: -1.6 ± 1.4; p< 0.05; T-score Ftot T0 -0.9 ± 1.2; TU: -1.2 ± 1.1; p< 0.05) che non si era invece verificato nelle pazienti in corso di terapia anti-fratturativa (T-score L T0: -2.5 ± 0.8; TU: -2.4 ± 0.6 ; p= 0.140; T-score Fneck T0: -2 ± 0.7; TU: -2 ± 0.6; p= 0.948; T-score Ftot T0: -1.5 ± 0.9; TU: -1.4 ± 0.7; p= 0.587). A TU, si sono verificati 5 nuovi cedimenti vertebrali, tutti nel gruppo POSTM e in pazienti che non avevano avviato la terapia antifratturativa. CONCLUSIONI: Una valutazione endocrinologica precoce è fondamentale per la gestione della CTIBL nelle pazienti con carcinoma mammario. La terapia ormonale rende il quadro densitometrico delle pazienti PREM e POSTM sovrapponibile all’ultima DEXA. La terapia antiriassorbitiva effettuata con Bifosfonati o Denosumab previene la perdita di BMD
Cancer therapy induced bone loss (CTIBL) nelle pazienti con carcinoma mammario in terapia ormonale adiuvante: risultati di uno studio osservazionale
PRESTI, MICHELA
2020/2021
Abstract
La terapia ormonale adiuvante rappresenta una pietra miliare del trattamento del carcinoma mammario ormono-responsivo (ER/PgR-positivo); tuttavia, a causa della deprivazione estrogenica, ha come importante late effect lo sviluppo di un'osteoporosi secondaria, definita come cancer therapy induced bone loss (CTIBL). OBIETTIVI: Lo studio si configura come uno studio osservazionale “real life” su donne con carcinoma mammario non metastatico in terapia ormonale adiuvante, inviate agli Endocrinologi della SSD Unità di Transizione dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, per la prevenzione e/o il trattamento della CTIBL. Gli obiettivi sono stati: la valutazione delle variazioni dei valori densitometrici dal tempo T0 (prima DEXA) al tempo TU (ultima DEXA disponibile); la valutazione dell’effetto protettivo della terapia antiriassorbitiva. PAZIENTI E METODI: Nello studio sono state reclutate 112 pazienti, seguite presso la “Breast Unit” dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino. Per ciascuna paziente sono stati definiti età e stato ormonale (pre- o post-menopausa) alla diagnosi di carcinoma mammario, terapie adiuvanti effettuate, terapia antifratturativa prescritta ed eventuali comorbidità associate ad aumentato rischio di frattura. Sono state valutate le densitometrie precedenti e/o successive all’avvio dell’ormonoterapia e il numero di fratture femorali o vertebrali. RISULTATI: Delle 112 pazienti arruolate, 90 erano già in menopausa (POSTM) alla diagnosi oncologica, mentre in 22 la diagnosi è stata posta prima della menopausa (PREM). Alla prima visita endocrinologica le pazienti erano tutte in corso di terapia ormonale da un tempo medio di 21.5 ± 17.9 mesi. A seguito della valutazione del rischio fratturativo, un totale di 84 pazienti ha ricevuto l’indicazione alla terapia antiriassorbitiva: 39 hanno potuto avviare il trattamento; 40 ne hanno dovuto procrastinare l’avvio; 5 hanno rifiutato la terapia. 28 non hanno ricevuto l’indicazione, poiché inviate a visita endocrinologica in prossimità del termine dell’ormono-terapia. Al tempo T0, le pazienti PREM presentavano livelli di T-score significativamente più elevati rispetto alle POSTM sul sito lombare (T-score L PREM: -1.4 ± 1; POSTM: -2.3 ± 1.2; p< 0.005), al collo femorale (T-score Fneck PREM: -0.9 ± 1.1; POSTM -1.9 ± 1; p< 0.05) ed al femore totale (T-score Ftot PREM: -0.4 ± 1.1; POSTM -1.4 ± 1.1; p< 0.05). A T0, nel gruppo POSTM, si sono rilevate 13 fratture vertebrali e 1 frattura femorale. Nessuna PREM aveva sviluppato fratture da fragilità. Al tempo TU, non erano più identificabili differenze significative tra PREM e POSTM nei livelli di T-score L (PREM: -1.9 ± 0.9; POSTM: -2.2 ± 1.1; p= 0.422), T-score Fneck (PREM: -1.2 ± 1.3; POSTM: -1.9 ± 0.9; p= 0.141) e T-score Ftot (PREM: -0.8 ± 1.4; POSTM: -1.4 ± 0.9; p= 0.074). Considerando solo le pazienti che non erano in terapia anti-fratturativa a TU, è stato possibile evidenziare un peggioramento densitometrico significativo su tutti i siti esaminati (T-score L T0: -1.5 ± 1.2; TU: -1.9 ± 1.1; p< 0.005; T-score Fneck T0: -1.3 ± 1.1; TU: -1.6 ± 1.4; p< 0.05; T-score Ftot T0 -0.9 ± 1.2; TU: -1.2 ± 1.1; p< 0.05) che non si era invece verificato nelle pazienti in corso di terapia anti-fratturativa (T-score L T0: -2.5 ± 0.8; TU: -2.4 ± 0.6 ; p= 0.140; T-score Fneck T0: -2 ± 0.7; TU: -2 ± 0.6; p= 0.948; T-score Ftot T0: -1.5 ± 0.9; TU: -1.4 ± 0.7; p= 0.587). A TU, si sono verificati 5 nuovi cedimenti vertebrali, tutti nel gruppo POSTM e in pazienti che non avevano avviato la terapia antifratturativa. CONCLUSIONI: Una valutazione endocrinologica precoce è fondamentale per la gestione della CTIBL nelle pazienti con carcinoma mammario. La terapia ormonale rende il quadro densitometrico delle pazienti PREM e POSTM sovrapponibile all’ultima DEXA. La terapia antiriassorbitiva effettuata con Bifosfonati o Denosumab previene la perdita di BMDFile | Dimensione | Formato | |
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