Negli ultimi anni l'interesse nello studio della correlazione tra obesità, malnutrizione e cancro è aumentato notevolmente. Dalla letteratura si può apprendere che la disregolazione di numerosi processi fisiologici specifici e sistemici nello stato di obesità, genera e sostiene un ambiente locale che favorisce lo sviluppo e la crescita del tumore. È sempre più evidente che lo stato di infiammazione associata all'obesità può essere un importante collegamento tra cancro e obesità; gli effetti di quest'ultima si verificano a livello locale tramite l'infiammazione adiposa e le alterazioni associate nel microambiente, nonché attraverso il rilascio di mediatori circolanti, metabolici e infiammatori. La maggior parte delle persone obese presenta il tessuto adiposo infiammato, simile a un tessuto cronicamente infortunato, con l'infiltrazione di cellule immunitarie e il suo rimodellamento. Oltre all'infiammazione del tessuto adiposo, un altro importante elemento da considerare, legato all'alimentazione, è il microbioma. I dati epidemiologici hanno stabilito che molteplici vie sistemiche e locali mediano gli effetti pleiotropici dell'obesità, tra cui la promozione del cancro. Prendendo in analisi il panorama mondiale, nel 2012 sono stati stimati 481.000 nuovi casi di cancro negli adulti, associabili ad un elevato BMI. Gli ultimi dati allarmanti sottolineano che la tendenza all'aumento di peso è in continua crescita. In questa tesi, ci si è soffermati ad analizzare come l'obesità abbia influenze negative sul carcinoma della mammella. Nel primo articolo analizzato, è stata esaminata l'interazione tra le cellule del cancro al seno e gli adipociti ¿obesi¿, concentrandosi sulla capacità delle cellule tumorali del seno di mobilitare e captare gli acidi grassi ad alta energia immagazzinati dagli adipociti. Queste osservazioni dimostrano la presenza evidente di interazioni tra le cellule del carcinoma mammario e gli adipociti, determinando effetti funzionali (in particolare la proliferazione e la migrazione) sul comportamento delle cellule tumorali. Nel secondo articolo preso in esame si è, invece, analizzato come l'obesità indotta dalla dieta favorisca la progressione di un particolare sottotipo di tumore al seno, ovvero quello positivo per il recettore degli estrogeni (ER+). Si è notato che è possibile che l'asse di segnalazione LPA/PKD-1-CD36, in condizioni di obesità cronica, contribuisca al rimodellamento arteriolare della microvascolarizzazione del tumore, portando alla progressione del tumore al seno. Molta strada deve ancora essere fatta per trovare delle strategie terapeutiche che vadano ad alterare il microambiente tumorale; piccoli passi avanti sono stati compiuti mediante lo studio del microbiota e attraverso la comprensione del metabolismo esclusivo delle cellule tumorali.
La correlazione tra obesità e cancro.
ALLASIA, ILARIA
2016/2017
Abstract
Negli ultimi anni l'interesse nello studio della correlazione tra obesità, malnutrizione e cancro è aumentato notevolmente. Dalla letteratura si può apprendere che la disregolazione di numerosi processi fisiologici specifici e sistemici nello stato di obesità, genera e sostiene un ambiente locale che favorisce lo sviluppo e la crescita del tumore. È sempre più evidente che lo stato di infiammazione associata all'obesità può essere un importante collegamento tra cancro e obesità; gli effetti di quest'ultima si verificano a livello locale tramite l'infiammazione adiposa e le alterazioni associate nel microambiente, nonché attraverso il rilascio di mediatori circolanti, metabolici e infiammatori. La maggior parte delle persone obese presenta il tessuto adiposo infiammato, simile a un tessuto cronicamente infortunato, con l'infiltrazione di cellule immunitarie e il suo rimodellamento. Oltre all'infiammazione del tessuto adiposo, un altro importante elemento da considerare, legato all'alimentazione, è il microbioma. I dati epidemiologici hanno stabilito che molteplici vie sistemiche e locali mediano gli effetti pleiotropici dell'obesità, tra cui la promozione del cancro. Prendendo in analisi il panorama mondiale, nel 2012 sono stati stimati 481.000 nuovi casi di cancro negli adulti, associabili ad un elevato BMI. Gli ultimi dati allarmanti sottolineano che la tendenza all'aumento di peso è in continua crescita. In questa tesi, ci si è soffermati ad analizzare come l'obesità abbia influenze negative sul carcinoma della mammella. Nel primo articolo analizzato, è stata esaminata l'interazione tra le cellule del cancro al seno e gli adipociti ¿obesi¿, concentrandosi sulla capacità delle cellule tumorali del seno di mobilitare e captare gli acidi grassi ad alta energia immagazzinati dagli adipociti. Queste osservazioni dimostrano la presenza evidente di interazioni tra le cellule del carcinoma mammario e gli adipociti, determinando effetti funzionali (in particolare la proliferazione e la migrazione) sul comportamento delle cellule tumorali. Nel secondo articolo preso in esame si è, invece, analizzato come l'obesità indotta dalla dieta favorisca la progressione di un particolare sottotipo di tumore al seno, ovvero quello positivo per il recettore degli estrogeni (ER+). Si è notato che è possibile che l'asse di segnalazione LPA/PKD-1-CD36, in condizioni di obesità cronica, contribuisca al rimodellamento arteriolare della microvascolarizzazione del tumore, portando alla progressione del tumore al seno. Molta strada deve ancora essere fatta per trovare delle strategie terapeutiche che vadano ad alterare il microambiente tumorale; piccoli passi avanti sono stati compiuti mediante lo studio del microbiota e attraverso la comprensione del metabolismo esclusivo delle cellule tumorali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/89433