Il Citomegalovirus umano (HCMV) è un virus a DNA, appartenente alla famiglia dei Betaherpesvirinae, a distribuzione ubiquitaria e con livelli di sieropositività che variano dal 40% al 80% nella popolazione adulta. In persone immunocompromesse, o se trasmesso verticalmente al feto, può causare malattie sistemiche gravi, mentre in soggetti sani l'infezione è normalmente asintomatica. Oggetto del presente lavoro di tesi è stato lo studio dei farmaci antivirali per il trattamento delle infezioni da HCMV; nella prima parte del lavoro sono stati descritti i farmaci attualmente in uso, mentre nella seconda parte sono stati analizzati una serie di lavori sperimentali presenti in letteratura dedicati allo sviluppo di potenziali nuovi farmaci antivirali, descrivendo nello specifico i composti chinazolinici. I farmaci attualmente in commercio (Ganciclovir, Cidofovir, Foscarnet e Formivirsen) hanno come bersaglio principale la DNA polimerasi virale e agiscono su di essa bloccando la replicazione virale. Tuttavia questi farmaci presentano degli svantaggi, il più importante dei quali è lo sviluppo di resistenze virali durante trattamenti a lunga durata. Attualmente sono in fase di studio nuovi farmaci antivirali che hanno bersagli diversi dalla DNA polimerasi virale. Tra questi nuovi farmaci, i composti chinazolinici e i loro derivati hanno mostrato dei risultati molto promettenti durante il loro studio in vitro. Questi composti hanno come bersaglio principale la chinasi virale pUL97, proteina molto importante durante il processo di replicazione del virus. Le chinazoline agiscono bloccando la fosforilazione dei substrati di pUL97 e dai recenti studi in vitro si è visto che questo blocco della fosforilazione porta ad una riduzione della replicazione di HCMV. Questi composti presentano dei vantaggi rispetto agli attuali farmaci in uso, quali un'attività antivirale più efficace, una minore citotossicità cellulare e, più importante, non sono stati trovati casi di resistenza virale verso questi composti durante il loro utilizzo in vitro. Inoltre, la scoperta di chinazoline dotate di fluorescenza intrinseca potrebbe permettere un migliore studio dell'attività cellulare di questi composti, nonché facilitare gli studi di farmacocinetica di questi farmaci. Complessivamente, questi studi aprono numerosi scenari, che potrebbero portare allo sviluppo di nuovi farmaci in grado di inibire pUL97 per combattere l'infezione del virus.
Farmaci antivirali per il trattamento delle infezioni da Citomegalovirus umano
CASTILLO PACHECO, SERGIO FERNANDO
2016/2017
Abstract
Il Citomegalovirus umano (HCMV) è un virus a DNA, appartenente alla famiglia dei Betaherpesvirinae, a distribuzione ubiquitaria e con livelli di sieropositività che variano dal 40% al 80% nella popolazione adulta. In persone immunocompromesse, o se trasmesso verticalmente al feto, può causare malattie sistemiche gravi, mentre in soggetti sani l'infezione è normalmente asintomatica. Oggetto del presente lavoro di tesi è stato lo studio dei farmaci antivirali per il trattamento delle infezioni da HCMV; nella prima parte del lavoro sono stati descritti i farmaci attualmente in uso, mentre nella seconda parte sono stati analizzati una serie di lavori sperimentali presenti in letteratura dedicati allo sviluppo di potenziali nuovi farmaci antivirali, descrivendo nello specifico i composti chinazolinici. I farmaci attualmente in commercio (Ganciclovir, Cidofovir, Foscarnet e Formivirsen) hanno come bersaglio principale la DNA polimerasi virale e agiscono su di essa bloccando la replicazione virale. Tuttavia questi farmaci presentano degli svantaggi, il più importante dei quali è lo sviluppo di resistenze virali durante trattamenti a lunga durata. Attualmente sono in fase di studio nuovi farmaci antivirali che hanno bersagli diversi dalla DNA polimerasi virale. Tra questi nuovi farmaci, i composti chinazolinici e i loro derivati hanno mostrato dei risultati molto promettenti durante il loro studio in vitro. Questi composti hanno come bersaglio principale la chinasi virale pUL97, proteina molto importante durante il processo di replicazione del virus. Le chinazoline agiscono bloccando la fosforilazione dei substrati di pUL97 e dai recenti studi in vitro si è visto che questo blocco della fosforilazione porta ad una riduzione della replicazione di HCMV. Questi composti presentano dei vantaggi rispetto agli attuali farmaci in uso, quali un'attività antivirale più efficace, una minore citotossicità cellulare e, più importante, non sono stati trovati casi di resistenza virale verso questi composti durante il loro utilizzo in vitro. Inoltre, la scoperta di chinazoline dotate di fluorescenza intrinseca potrebbe permettere un migliore studio dell'attività cellulare di questi composti, nonché facilitare gli studi di farmacocinetica di questi farmaci. Complessivamente, questi studi aprono numerosi scenari, che potrebbero portare allo sviluppo di nuovi farmaci in grado di inibire pUL97 per combattere l'infezione del virus.File | Dimensione | Formato | |
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