A più di trent'anni dalla pubblicazione della ricerca di Alberto Lovatto "Primi appunti sulla ribeba in Valsesia", la produzione di scacciapensieri ( ribebe o ribebbe in dialetto valsesiano) in Valsesia resta ancora un argomento confinato nella storia locale valsesiana o nella letteratura etnomusicologica, sebbene sia ormai da tempo dimostrato quanto questo fenomeno abbia coinvolto l'Italia intera, l'Europa e probabilmente anche l'America. Protagonista di questo frammento di storia musicale e artigianale è la Valsesia, in particolare l'Alta Valgrande, ossia il tratto da Campertogno ad Alagna. A discapito del luogo comune che vuole questa zona isolata e arretrata, la storia del commercio di ribebbe, assieme a quello delle emigrazioni di lavoro delle popolazioni Walser lì residenti, costituisce un perfetto esempio di come la montagna non sia mai stato un confine o un limite invalicabile ma sia sempre stata al centro di intensi scambi e spostamenti umani. Le condizioni difficili della vita di montagna non hanno quindi fatto altro che rafforzare la vitalità e lo spirito imprenditoriale delle sue popolazioni. Lo scacciapensieri sembra essere indissolubilmente legato al mondo alpino, per quanto riguarda sia il suo utilizzo nella musica popolare che la sua fabbricazione. Il mio lavoro è stato suddiviso in tre parti: la prima (cap. 1-4) si occupa dell'apetto storico, ossia di tutto quello che è stato possibile scoprire sulle ribebbe attraverso la documentazione scritta, la seconda (cap. 5-8) ricopre un ambito più etnologico, presentando i risultati delle mie ricerche e delle interviste raccolte, e infine la terza e ultima (cap. 9-12) è quella più prettamente organologica, nella quale vengono illustrate e analizzate le caratteristiche morfologiche dello strumento e viene esposto un catalogo degli strumenti raccolti.
La produzione di scacciapensieri in Alta Valsesia: presenze materiali e immateriali di un passato musicale scomparso
ZOLT, ALESSANDRO
2015/2016
Abstract
A più di trent'anni dalla pubblicazione della ricerca di Alberto Lovatto "Primi appunti sulla ribeba in Valsesia", la produzione di scacciapensieri ( ribebe o ribebbe in dialetto valsesiano) in Valsesia resta ancora un argomento confinato nella storia locale valsesiana o nella letteratura etnomusicologica, sebbene sia ormai da tempo dimostrato quanto questo fenomeno abbia coinvolto l'Italia intera, l'Europa e probabilmente anche l'America. Protagonista di questo frammento di storia musicale e artigianale è la Valsesia, in particolare l'Alta Valgrande, ossia il tratto da Campertogno ad Alagna. A discapito del luogo comune che vuole questa zona isolata e arretrata, la storia del commercio di ribebbe, assieme a quello delle emigrazioni di lavoro delle popolazioni Walser lì residenti, costituisce un perfetto esempio di come la montagna non sia mai stato un confine o un limite invalicabile ma sia sempre stata al centro di intensi scambi e spostamenti umani. Le condizioni difficili della vita di montagna non hanno quindi fatto altro che rafforzare la vitalità e lo spirito imprenditoriale delle sue popolazioni. Lo scacciapensieri sembra essere indissolubilmente legato al mondo alpino, per quanto riguarda sia il suo utilizzo nella musica popolare che la sua fabbricazione. Il mio lavoro è stato suddiviso in tre parti: la prima (cap. 1-4) si occupa dell'apetto storico, ossia di tutto quello che è stato possibile scoprire sulle ribebbe attraverso la documentazione scritta, la seconda (cap. 5-8) ricopre un ambito più etnologico, presentando i risultati delle mie ricerche e delle interviste raccolte, e infine la terza e ultima (cap. 9-12) è quella più prettamente organologica, nella quale vengono illustrate e analizzate le caratteristiche morfologiche dello strumento e viene esposto un catalogo degli strumenti raccolti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/89312