In questo lavoro ho provato a ricostruire l'evoluzione del diritto dell'infanzia, approfondendo alcune delle tappe principali che hanno portato alla Convenzione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989. Mi sono poi soffermata su come viene affrontata la tutela dei diritti dei minori in Italia, con particolare attenzione agli articoli 2, 3, 30, 31, 33 e 34 della Costituzione In relazione allo sviluppo dei diritti, ho approfondito nel secondo capitolo il tema dei servizi per la prima infanzia in Italia, con particolare attenzione all'asilo nido, soffermandomi sulle sue origini assistenzialistiche e sui cambiamenti normativi che hanno caratterizzato la sua evoluzione. L'asilo nido in Italia è regolato dalla legge 1044/1971 che ha avuto il pregio di diffondere gli asili nido sul territorio italiano e di definirlo come servizio di ¿interesse pubblico¿; d'altra parte però è una legge che non definisce in modo particolare gli standard che devono avere i servizi e non si sofferma sugli aspetti educativi; la finalità della legge si riconduce alla ¿temporanea custodia¿ dei bambini in modo da sostenere le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. I servizi per la prima infanzia sono stati a lungo ricondotti nell'ambito dell'assistenza e per questo di competenza legislativa Regionale; la Corte costituzionale ha determinato un cambiamento in questo senso attraverso la sentenza n. 370 del 2003, in cui stabilisce che l'asilo nido rientra nell'ambito dell'istruzione e, dunque, diventa di competenza legislativa concorrente. La strada sembra andare in questa direzione anche in ambito legislativo: la legge 107/2015 prevede, all'articolo 1, comma 181, sottocomma "e": l'istituzione ¿del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni, costituito dai servizi educativi per l'infanzia e dalle scuole dell'infanzia, al fine di garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali, nonché ai fini della conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori, della promozione della qualità dell'offerta educativa e della continuità tra i vari servizi educativi e scolastici e la partecipazione delle famiglie (¿)¿. Il decreto, pubblicato il 13 aprile 2017, è il primo tentativo in Italia di rendere più equilibrati i servizi per la prima infanzia sul territorio che, come ho messo in evidenza nell'ultimo capitolo, presentano caratteristiche e finalità diverse a seconda delle Regioni in cui si trovano.

I diritti dei minori e servizi per l'infanzia in Italia

FIGONE, CRISTINA
2016/2017

Abstract

In questo lavoro ho provato a ricostruire l'evoluzione del diritto dell'infanzia, approfondendo alcune delle tappe principali che hanno portato alla Convenzione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989. Mi sono poi soffermata su come viene affrontata la tutela dei diritti dei minori in Italia, con particolare attenzione agli articoli 2, 3, 30, 31, 33 e 34 della Costituzione In relazione allo sviluppo dei diritti, ho approfondito nel secondo capitolo il tema dei servizi per la prima infanzia in Italia, con particolare attenzione all'asilo nido, soffermandomi sulle sue origini assistenzialistiche e sui cambiamenti normativi che hanno caratterizzato la sua evoluzione. L'asilo nido in Italia è regolato dalla legge 1044/1971 che ha avuto il pregio di diffondere gli asili nido sul territorio italiano e di definirlo come servizio di ¿interesse pubblico¿; d'altra parte però è una legge che non definisce in modo particolare gli standard che devono avere i servizi e non si sofferma sugli aspetti educativi; la finalità della legge si riconduce alla ¿temporanea custodia¿ dei bambini in modo da sostenere le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. I servizi per la prima infanzia sono stati a lungo ricondotti nell'ambito dell'assistenza e per questo di competenza legislativa Regionale; la Corte costituzionale ha determinato un cambiamento in questo senso attraverso la sentenza n. 370 del 2003, in cui stabilisce che l'asilo nido rientra nell'ambito dell'istruzione e, dunque, diventa di competenza legislativa concorrente. La strada sembra andare in questa direzione anche in ambito legislativo: la legge 107/2015 prevede, all'articolo 1, comma 181, sottocomma "e": l'istituzione ¿del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni, costituito dai servizi educativi per l'infanzia e dalle scuole dell'infanzia, al fine di garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali, nonché ai fini della conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori, della promozione della qualità dell'offerta educativa e della continuità tra i vari servizi educativi e scolastici e la partecipazione delle famiglie (¿)¿. Il decreto, pubblicato il 13 aprile 2017, è il primo tentativo in Italia di rendere più equilibrati i servizi per la prima infanzia sul territorio che, come ho messo in evidenza nell'ultimo capitolo, presentano caratteristiche e finalità diverse a seconda delle Regioni in cui si trovano.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
705764_tesidefinitiva.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 713.59 kB
Formato Adobe PDF
713.59 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/89259