Nella prima parte dell'elaborato, si ricostruisce un quadro riassuntivo della nuova pedagogia proposta da Ferrante Aporti, partendo da un'analisi della sua biografia e della sua opera. Un importante approfondimento lo si trova negli antecedenti della pedagogia aportiana, che ci aiuta a capire come si è arrivati allo sviluppo di quest'ultima, in quale contesto storico-culturale è insorta e ciò che promuoveva di innovativo questo metodo didattico. Viene illustrato come, la riforma scolastica di Aporti sia perdurata nel tempo e sopravvissuta alle critiche che gli sono state poste. Questo poiché ¿il Metodo¿ rispondeva alle esigenze di gran parte della società del tempo: gli asili infantili da lui aperti, ed anche quelli che alla sua pedagogia si sono ispirati, accoglievano bambini di tutti i ceti sociali, proprio perché i maggiori intenti dell'Abate erano quelli di toglierli dalle tanto screditate ¿scolette di custodia¿, e, soprattutto, quello di dare una vera e propria svolta all'educazione e alla didattica (diversa da ciò che offrivano gli allora già esistenti ¿rifugi di carità¿ e ¿sale di custodia¿). Nel secondo capitolo, si parte da una breve biografia della Beata Antonia Maria Verna e di come sia giunta a fondare la congregazione delle Suore di Carità dell'Immacolata Concezione di Ivrea. Viene analizzata la situazione in Piemonte, ed in particolar modo nel Comune di Rivarolo Canavese, nella seconda metà del '700, così da comprendere quali motivi abbiano spinto la Beata Verna a divenire Madre Fondatrice di una congregazione di suore, ma, soprattutto, cosa l'abbia ispirata nella sua personale scelta di occuparsi dell'educazione dei bambini e, in seguito, partecipare attivamente all'apertura di un asilo infantile. In quegli anni, in Piemonte, non esisteva alcun tipo di struttura che non fosse solo un semplice e disagiato appoggio per i fanciulli, bensì un luogo dove essi potessero apprendere nozioni di livello scolastico. Nel capitolo in questione, si procede descrivendo quali siano i principi ispiratori della congregazione: punto cruciale per poter comprendere i punti di connessione tra la pedagogia aportiana e l'apertura dell'asilo di Rivarolo, avvenuta nel luglio del 1837. Sicuramente la fede e la carità sono i cardini attorno cui ruotano tutti i valori che, sia Madre Antonia, sia Ferrante Aporti, vollero impartire nelle loro scuole, ma, non di meno importanza, è l'entità educativo-didattico, quale innovazione portata in quegli anni. Si termina, dunque, con l'excursus storico che ha portato all'istituzione del suddetto asilo. Infine, punto cruciale di questa dissertazione, vengono approfondite, nel dettaglio, la pedagogia di Aporti e la sua personale visione della scuola dell'infanzia: argomenti ampiamente trattati dallo stesso Aporti nel suo Manuale di educazione ed ammaestramento per le scuole infantili, nella Guida per le scuole infantili di carità e in Elementi di pedagogia. Tutti temi fondamentali che hanno profondamente influenzato il pensiero della Beata Verna sulla decisione di dedicarsi all'asilo infantile rivarolese e sull'impronta, morale ed educativo-didattica, da dargli. L'Asilo viene, quindi, effettivamente fondato e gestito sulla base degli studi che le suore, inviate da Madre Antonia, hanno potuto effettuare e ciò che hanno appreso, direttamente dallo stesso Aporti.
L'influenza della pedagogia aportiana nell'apertura del primo asilo infantile in Piemonte
COSTA, MYRIAM
2016/2017
Abstract
Nella prima parte dell'elaborato, si ricostruisce un quadro riassuntivo della nuova pedagogia proposta da Ferrante Aporti, partendo da un'analisi della sua biografia e della sua opera. Un importante approfondimento lo si trova negli antecedenti della pedagogia aportiana, che ci aiuta a capire come si è arrivati allo sviluppo di quest'ultima, in quale contesto storico-culturale è insorta e ciò che promuoveva di innovativo questo metodo didattico. Viene illustrato come, la riforma scolastica di Aporti sia perdurata nel tempo e sopravvissuta alle critiche che gli sono state poste. Questo poiché ¿il Metodo¿ rispondeva alle esigenze di gran parte della società del tempo: gli asili infantili da lui aperti, ed anche quelli che alla sua pedagogia si sono ispirati, accoglievano bambini di tutti i ceti sociali, proprio perché i maggiori intenti dell'Abate erano quelli di toglierli dalle tanto screditate ¿scolette di custodia¿, e, soprattutto, quello di dare una vera e propria svolta all'educazione e alla didattica (diversa da ciò che offrivano gli allora già esistenti ¿rifugi di carità¿ e ¿sale di custodia¿). Nel secondo capitolo, si parte da una breve biografia della Beata Antonia Maria Verna e di come sia giunta a fondare la congregazione delle Suore di Carità dell'Immacolata Concezione di Ivrea. Viene analizzata la situazione in Piemonte, ed in particolar modo nel Comune di Rivarolo Canavese, nella seconda metà del '700, così da comprendere quali motivi abbiano spinto la Beata Verna a divenire Madre Fondatrice di una congregazione di suore, ma, soprattutto, cosa l'abbia ispirata nella sua personale scelta di occuparsi dell'educazione dei bambini e, in seguito, partecipare attivamente all'apertura di un asilo infantile. In quegli anni, in Piemonte, non esisteva alcun tipo di struttura che non fosse solo un semplice e disagiato appoggio per i fanciulli, bensì un luogo dove essi potessero apprendere nozioni di livello scolastico. Nel capitolo in questione, si procede descrivendo quali siano i principi ispiratori della congregazione: punto cruciale per poter comprendere i punti di connessione tra la pedagogia aportiana e l'apertura dell'asilo di Rivarolo, avvenuta nel luglio del 1837. Sicuramente la fede e la carità sono i cardini attorno cui ruotano tutti i valori che, sia Madre Antonia, sia Ferrante Aporti, vollero impartire nelle loro scuole, ma, non di meno importanza, è l'entità educativo-didattico, quale innovazione portata in quegli anni. Si termina, dunque, con l'excursus storico che ha portato all'istituzione del suddetto asilo. Infine, punto cruciale di questa dissertazione, vengono approfondite, nel dettaglio, la pedagogia di Aporti e la sua personale visione della scuola dell'infanzia: argomenti ampiamente trattati dallo stesso Aporti nel suo Manuale di educazione ed ammaestramento per le scuole infantili, nella Guida per le scuole infantili di carità e in Elementi di pedagogia. Tutti temi fondamentali che hanno profondamente influenzato il pensiero della Beata Verna sulla decisione di dedicarsi all'asilo infantile rivarolese e sull'impronta, morale ed educativo-didattica, da dargli. L'Asilo viene, quindi, effettivamente fondato e gestito sulla base degli studi che le suore, inviate da Madre Antonia, hanno potuto effettuare e ciò che hanno appreso, direttamente dallo stesso Aporti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/89233