Diverse malattie neurodegenerative possono provocare la demielinizzazione, ovvero la perdita delle guaine mieliniche dei neuroni. Portando così un drastico aumento dell'energia consumata durante la propagazione del potenziale d'azione ed un rallentamento nella velocità di conduzione. La perdita della mielina induce quindi una situazione di forte stress per la cellula neuronale che può arrivare ad indurne la morte. Nel topo la principale fonte oligodendrociti mielinizzanti sono i progenitori parenchimali degli oligodendrociti (pOPC), delle cellule in grado di proliferare e differenziare in oligodendrociti. Queste cellule originano durante le prime fasi della vita postnatale per mielinizzare il SNC e si mantengono poi attive per tutta la vita del soggetto. Oltre ai pOPC sono state individuate altre due popolazioni cellulari che potrebbero intervenire durante la rimielinizzazione, le cellule oligodendrogeniche della nicchia citogenetica della zona subependimale (SEZ) e gli oligodendrociti maturi sopravvissuti alla demielinizzazione. Attraverso la creazione di modelli doppio transgenici è stato indagato il comportamento di queste due popolazioni cellulari durante la rimielinizzazione. Dalle prove risulta che nessuna delle due popolazioni sembra contribuire alla formazione di nuovi oligodendrociti maturi o alla rigenerazione delle guaine mieliniche. Sono state anche individuate due molecole, VP3.15 e VP1.15, in grado di stimolare il differenziamento dei pOPC e di inibire la risposta infiammatoria attraverso un azione di doppio inibitore. La loro capacità stimolatoria è stata dimostrata attraverso delle prove in vitro, su culture di OPC. Dalle prove in vivo esse risultano efficaci nel promuovere la rimielinizzazione nei topi in cui è stata indotta una lesione diffusa a gran parte del sistema nervoso centrale, mentre risultano poco efficienti nel trattamento di demielinizzazioni locali di dimensioni contenute.
Rimielinizzazione dei neuroni in modelli murini
LABORANTI, LUCA
2016/2017
Abstract
Diverse malattie neurodegenerative possono provocare la demielinizzazione, ovvero la perdita delle guaine mieliniche dei neuroni. Portando così un drastico aumento dell'energia consumata durante la propagazione del potenziale d'azione ed un rallentamento nella velocità di conduzione. La perdita della mielina induce quindi una situazione di forte stress per la cellula neuronale che può arrivare ad indurne la morte. Nel topo la principale fonte oligodendrociti mielinizzanti sono i progenitori parenchimali degli oligodendrociti (pOPC), delle cellule in grado di proliferare e differenziare in oligodendrociti. Queste cellule originano durante le prime fasi della vita postnatale per mielinizzare il SNC e si mantengono poi attive per tutta la vita del soggetto. Oltre ai pOPC sono state individuate altre due popolazioni cellulari che potrebbero intervenire durante la rimielinizzazione, le cellule oligodendrogeniche della nicchia citogenetica della zona subependimale (SEZ) e gli oligodendrociti maturi sopravvissuti alla demielinizzazione. Attraverso la creazione di modelli doppio transgenici è stato indagato il comportamento di queste due popolazioni cellulari durante la rimielinizzazione. Dalle prove risulta che nessuna delle due popolazioni sembra contribuire alla formazione di nuovi oligodendrociti maturi o alla rigenerazione delle guaine mieliniche. Sono state anche individuate due molecole, VP3.15 e VP1.15, in grado di stimolare il differenziamento dei pOPC e di inibire la risposta infiammatoria attraverso un azione di doppio inibitore. La loro capacità stimolatoria è stata dimostrata attraverso delle prove in vitro, su culture di OPC. Dalle prove in vivo esse risultano efficaci nel promuovere la rimielinizzazione nei topi in cui è stata indotta una lesione diffusa a gran parte del sistema nervoso centrale, mentre risultano poco efficienti nel trattamento di demielinizzazioni locali di dimensioni contenute.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/89146