La Neuropsicoterapia: un viaggio tre Neuroscienza e Psicologia.

The Neuropsychotherapy is an interactive approach of the therapy for patient with a mental disturbance, derived from the fusion of approaches thinking with the holistic-interrogative type for the rehabilitation of disturbance of the behavior and those of the rehabilitation neuropsychologic for a deficit caused by organic lesion less extended; The neropsychotherapist is one psychotherapy, which uses neuropsychologic information, cognitive and emotional to build a plan psychotherapeutic more successful, based on a multitude of divers models, derived from the neuroscientific research and neuropsychology; the goal of psychotherapy is to change the brain of the patient, focusing on the intervention, however not on the neurological target, but on the experiences, that they are deal with during the lifetime of a person. The discovery of the effect of ¿treatment of the speech¿ in the psychotherapy, which consider concepts such as unconsciousness and removal, not in line with a scientific approach. The psychanalyst has however a longest story respect to the most recent one of the neuropsychology and thus many things that should be taught. The purpose of the thesis is exactly that one to put in confrontation some theories coming from two camps, highlighting how, regardless of the diversity of investigation technic and intervention methods, which are not few these common points. After reviewing some biological vulnerability searches of some main syndromes psychiatric, in brain images study on the anatomic correlation associated with diseases, will pass to the experience to ¿bring in sitting¿ the patient with Traumatic Brain Injury, which in contrast with a normal patient, shows a problem deeper, besides the deficit cognitive-mnemic, to discover if, due to the adjustments of the therapy practice, even in the analogic setting, it would discover off the useful dowels in order to treat the patient, who is always seeking greater well-being. Studies by some Scandinavian neuropsychologists, also in a holistic view, point out some psychological complications that are not usually taken in neuropsychological rehabilitation, such as depression, which reaches a traumatized cranial patient even after several years of the accident. Lastly, some criticisms of neuropsychology are being criticized when it is accused of being a trend of neuro-mania and Freudian incense, many claiming to be an immutable concept, though with a history of more than 160 years. In the last chapter, some general ethical problems of treatment and the risk of unproducibility of starting a cerebral palsy for psychotherapy are discussed, showing that when the handicap associated with the syndrome is mild, it would not add any moral consequence. Neuropsychotherapy, understood as a field of inquiry, could coincide either with individual or group intervention or with other forms of history/therapy such as neuropsychological evaluation, psycho-education and art therapy. There is nothing left to explore the new promising areas of research, starting from the paths that opened the Neurosciences, when dealing with psyche, to continue the progress of psychoanalysis.

La Neuropsicoterapia è un approccio integrativo alla terapia per soggetti con disturbi mentali, derivante dalla fusione del pensiero di approcci di tipo olistico-integrativo per la riabilitazione dei disturbi del comportamento e quelli della riabilitazione neuropsicologica per i deficit provocati da lesioni organiche poco estese; il neuropsciterapeuta è uno psicoterapeuta che utilizza informazioni neurobiologiche, cognitive ed emozionali per costruire un piano psicoterapeutico più efficace, basato su una moltitudine di modelli diversi, derivanti dalla ricerca neuroscientifica e la neuropsicologia; il fine della psicoterapia è cambiare il cervello del paziente, focalizzando l'intervento però, non sui target neuronali, ma sulle esperienze che incorrono nella vita di una persona. La scoperta degli effetti della ¿cura della parola¿ in una psicoterapia, che agirebbe nello stesso modo degli psicofarmaci, rappresenta una svolta epocale per la psicoanalisi, che, giudicando concetti quali inconscio e rimozione, non consoni ad un approccio di tipo scientifico. La psicoanalisi ha però una storia più lunga della più recente Neuropsicologia e quindi molte cose da insegnarle; lo scopo della tesi è proprio quello di mettere a confronto alcune teorie provenienti dai due campi, evidenziando come, a prescindere dalla diversità delle tecniche d'indagine e dei metodi d'intervento, non sono pochi i punti in comune. Dopo aver passato in rassegna alcune ricerche sulla vulnerabilità biologica di alcune delle maggiori sindromi psichiatriche, in studi di Brain Immaging sui correlati anatomici associati alle malattie, si passerà all'esperimento di ¿portare in seduta¿ il paziente con GCA - Grave Cerebrolesione Acquisita (Traumatic Brain Injury), che a differenza di un normale paziente, mostra un problema più profondo, oltre al deficit cognitivo-mnestico, per scoprire se, con i dovuti aggiustamenti della pratica terapeutica, anche nel setting analitico, si potrebbero scoprire dei tasselli utili al fine della guarigione del paziente, che è sempre la ricerca di un maggior benessere. Gli studi di alcuni neuropsicologi scandinavi, anch'essi in una visione olistica, mettono in risalto alcune complicazioni psicologiche che non vengono solitamente prese in esame nella riabilitazione neuropsicologica, come la depressione, che raggiunge un paziente traumatizzato cranico, anche dopo diversi anni dall'incidente. Verranno, infine, prese in esame alcune critiche rivolte alla neuropsicologia, quando viene accusata di essere una tendenza di neuro-mania e all'inconscio freudiano, che molti pretendono essere un concetto immutabile, anche se con una storia di più di 160 anni. Nell'ultimo capitolo sono esaminate alcune problematiche etiche generali del trattamento e il rischio dell'improduttività di avviare un cerebroleso alla psicoterapia, mettendo in mostra che quando l'handicap associato alla sindrome è di lieve entità, non si aggiungerebbe alcuna conseguenza a livello morale. La Neuropsicoterapia, intesa come un campo d'indagine, potrebbe coincidere sia con un intervento individuale o di gruppo che con altre forme di anamnesi/terapia, quali valutazione neuropsicologica, psico-educazione e arte-terapia. Non resta che approfondire le nuove aree di ricerca rivelatosi più promettenti, a partire dalle strade che ci hanno aperto le Neuroscienze, quando si occupano di psiche, per proseguire l'avanzamento della psicoanalisi.