Since ever sleep and dream have been arousing curiosity in human beings that have tried to explain the complexity and the mystery of these phenomena. In particular, great attention was paid to dream for its illogical and evanescent nature. One of its most important aspects is the link to emotions and to most intimate parts of our psyche. In fact, the idea that we have of ourselves, the way we perceive our body and relationships with others seems to have an impact on oneiric content. In a state of disease like cancer, those aspects that shape the self-concept have profound changes. Indeed, a similar threat to our integrity, physical and bodily, can determine feelings of fragmentation which calls into question the representation we have of ourselves. According to these considerations, the present research wants to investigate the experience of death in cancer patients and in healthy volunteers. In particular, the aim is to understand how cancer patients perceive their disease, their fear of death and how the individual incorporates the meaning of organic pathology at 7-15 days from the diagnosis statement. In order to do this, we analyzed the dreams of two groups of participants and evaluated their fear of death, (Collett-Lester Fear of Death scale), the levels of stress (Distress Thermometer), anxiety and depression (HADS) with assessment scales. In addition, in the patient group, we compared the evaluation of patients and doctor about the severity of disease (VAS). Patients, referred to S.C. of Oncological Orthopaedics and Reconstructive at the office AOU City of Health and Science of Turin, were evaluated within the time range established in SSCVD Sleep Medicine Centre in Molinette. For analysis we compared the data of the two experimental samples with T-Test, ANOVA and Chi-square. Secondly, we analyzed and compared the oneiric material with the coding system of Hall and Van de Castle through the Dream-Sat programme. The results did not show statistically significant values between the variances of two groups and that means that there are no differences between the fear of death and the levels of stress, anxiety and depression in cancer patients and healthy subjects. However, differences, emerged in dream content, suggest that the disease experiencing is present in the oneiric imagery of patients. Certainly, our study has some limitations which are due to small sample size and to male sample limited number. In this context, future studies could overcome these lack and eventually develop a longitudinal research to explore how the disease experiencing evolves after 7-15 days from the diagnosis statement.
Da sempre sonno e sogno hanno destato la curiosità dell'essere umano nel tentativo di attribuire un perché a fenomeni così complessi e misteriosi. In particolare, per la sua natura illogica ed evanescente, grande attenzione è stata rivolta al sogno. Ciò che più risalta è il suo legame con le emozioni e con gli aspetti psichici più intimi del nostro essere. L'idea che abbiamo di noi stessi, il modo in cui percepiamo il nostro corpo e le relazioni con gli altri, infatti, sembrano avere un impatto sui contenuti onirici. In una condizione di malattia come la patologia oncologica, tali aspetti che danno forma al concetto di sé subiscono profonde trasformazioni. Una simile minaccia alla propria integrità, sia fisica che corporea, infatti, può determinare un sentimento di frammentazione che mette in discussione la rappresentazione che abbiamo di noi stessi. In funzione di tali considerazioni, il presente lavoro di ricerca intende indagare il vissuto di morte in pazienti con cancro e in volontari sani. In particolare, lo scopo è quello di comprendere come il paziente oncologico percepisce lo stato di malattia, la sua angoscia di morte e come il significato della patologia organica è incorporato dal soggetto stesso a 7-15 giorni dalla comunicazione della diagnosi. Per fare ciò, abbiamo scelto di analizzare i sogni dei due gruppi di partecipanti all'esperimento e di valutare tramite scale la loro paura nei confronti della morte (The Collett-Lester Fear of Death Scale), i livelli di stress (Distress Thermometer), ansia e depressione (HADS). In aggiunta abbiamo confrontato nel gruppo di pazienti i giudizi espressi dai soggetti con cancro e dal medico curante circa la gravità della malattia comunicata (VAS). I pazienti afferenti alla S.C. di Ortopedia Oncologica e Ricostruttiva presso la sede AOU Città della Salute e della Scienza di Torino sono stati valutati entro il range di tempo stabilito presso la SSCVD Medicina del Sonno sede Molinette. Per l'analisi abbiamo confrontato i dati dei due campioni tramite T-Test, ANOVA e Chi-quadrato. Il materiale onirico, invece è stato analizzato e confrontato in base al sistema di codifica di Hall e Van de Castle mediante il programma Dream-Sat. Dai risultati non sono emersi valori significativi tra le varianze dei punteggi dati ai test, per cui sembra che non vi siano differenze tra la paura della morte e i livelli di stress, ansia e depressione in pazienti oncologici e soggetti sani. Tuttavia, sono emerse differenze nei contenuti sognati tali da poter lasciar intendere che un vissuto di malattia sia presente nell'immaginario onirico dei pazienti. Certamente tale lavoro presenta alcuni limiti. Questi sono dovuti alla bassa numerosità del campione e alla limitata quantità di individui di sesso maschile. In tale ottica, studi futuri potrebbero sopperire a tali mancanze ed eventualmente sviluppare una ricerca longitudinale che esplori come si evolve il vissuto di malattia in un periodo successivo ai 7- 15 giorni dalla comunicazione della diagnosi.
Sonno, sogno e malattia: uno studio sul contenuto onirico del paziente oncologico
VINCI, AURORA
2016/2017
Abstract
Da sempre sonno e sogno hanno destato la curiosità dell'essere umano nel tentativo di attribuire un perché a fenomeni così complessi e misteriosi. In particolare, per la sua natura illogica ed evanescente, grande attenzione è stata rivolta al sogno. Ciò che più risalta è il suo legame con le emozioni e con gli aspetti psichici più intimi del nostro essere. L'idea che abbiamo di noi stessi, il modo in cui percepiamo il nostro corpo e le relazioni con gli altri, infatti, sembrano avere un impatto sui contenuti onirici. In una condizione di malattia come la patologia oncologica, tali aspetti che danno forma al concetto di sé subiscono profonde trasformazioni. Una simile minaccia alla propria integrità, sia fisica che corporea, infatti, può determinare un sentimento di frammentazione che mette in discussione la rappresentazione che abbiamo di noi stessi. In funzione di tali considerazioni, il presente lavoro di ricerca intende indagare il vissuto di morte in pazienti con cancro e in volontari sani. In particolare, lo scopo è quello di comprendere come il paziente oncologico percepisce lo stato di malattia, la sua angoscia di morte e come il significato della patologia organica è incorporato dal soggetto stesso a 7-15 giorni dalla comunicazione della diagnosi. Per fare ciò, abbiamo scelto di analizzare i sogni dei due gruppi di partecipanti all'esperimento e di valutare tramite scale la loro paura nei confronti della morte (The Collett-Lester Fear of Death Scale), i livelli di stress (Distress Thermometer), ansia e depressione (HADS). In aggiunta abbiamo confrontato nel gruppo di pazienti i giudizi espressi dai soggetti con cancro e dal medico curante circa la gravità della malattia comunicata (VAS). I pazienti afferenti alla S.C. di Ortopedia Oncologica e Ricostruttiva presso la sede AOU Città della Salute e della Scienza di Torino sono stati valutati entro il range di tempo stabilito presso la SSCVD Medicina del Sonno sede Molinette. Per l'analisi abbiamo confrontato i dati dei due campioni tramite T-Test, ANOVA e Chi-quadrato. Il materiale onirico, invece è stato analizzato e confrontato in base al sistema di codifica di Hall e Van de Castle mediante il programma Dream-Sat. Dai risultati non sono emersi valori significativi tra le varianze dei punteggi dati ai test, per cui sembra che non vi siano differenze tra la paura della morte e i livelli di stress, ansia e depressione in pazienti oncologici e soggetti sani. Tuttavia, sono emerse differenze nei contenuti sognati tali da poter lasciar intendere che un vissuto di malattia sia presente nell'immaginario onirico dei pazienti. Certamente tale lavoro presenta alcuni limiti. Questi sono dovuti alla bassa numerosità del campione e alla limitata quantità di individui di sesso maschile. In tale ottica, studi futuri potrebbero sopperire a tali mancanze ed eventualmente sviluppare una ricerca longitudinale che esplori come si evolve il vissuto di malattia in un periodo successivo ai 7- 15 giorni dalla comunicazione della diagnosi.File | Dimensione | Formato | |
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