Dall'introduzione della moneta unica la Zona Euro è diventata particolarmente attrattiva per le altre nazioni, in quanto hanno la possibilità di accedere ad un mercato di grandi dimensioni e, allo stesso tempo, di regolare i propri scambi utilizzando un'unica moneta. In particolare, esportazioni ed importazioni dell'Area Euro sono pressoché raddoppiate dal 2002, anno di introduzione della moneta unica, ad oggi, sia grazie alla maggior attrattività, sia all'aumento del numero dei Paesi aderenti. Uno degli aspetti da non sottovalutare in questo contesto, in cui esportazioni e importazioni tra Paesi che utilizzano valute diverse aumentano per effetto della globalizzazione, è il rischio di perdite derivanti dalla possibilità che eventuali variazioni dei tassi di cambio tra due valute portino ad una perdita del potere di acquisto della moneta detenuta, che va ad incidere sulla liquidità aziendale e, quindi, sui flussi in entrata e in uscita, producendo un effetto che può essere positivo o negativo a seconda del segno delle variazioni dei rapporti di cambio. La gestione delle esposizioni in valuta, può essere effettuata internamente, oppure esternamente all'azienda. Nel primo caso vengono utilizzati strumenti quali il trasferimento del rischio, i sistemi di compensazione o i centri di rifatturazione. La gestione esterna, invece, si realizza con l'intervento di un intermediario creditizio, che propone diversi prodotti e servizi riguardanti regolamento ed ottimizzazione di sistemi di incasso e pagamento, linee di credito o servizi finanziari in divisa e contratti derivati. L'obiettivo dell'elaborato è confrontare le conseguenze derivanti dalle diverse tipologie di contratto maggiormente proposte da un campione di banche italiane, quali, nello specifico, outright forward, currency options e domestic currency swap, valutandone le conseguenze finanziarie a fronte di talune ipotesi di scenario. A tale scopo si intende sviluppare a spporto dell'analisi un modello Excel che calcoli automaticamente i diversi ammontari, avendo inserito gli appropriati dati input. Il presente elaborato inizia con l'analisi dei volumi di scambi dell'Eurozona con i restanti Paesi dell'Unione Europea e con il resto del mondo, al fine di fornire la percezione dell'entità dell'esposizione al rischio di cambio delle imprese in essa localizzate, in termini di valuta e di categoria di prodotto, con un excursus sulle possibili conseguenze derivanti dalla Brexit. Successivamente si procede a descrivere il mercato valutario, in cui avvengono le transazioni che hanno per oggetto lo scambio di due diverse monete, ponendo l'attenzione sui fattori che influenzano maggiormente l'andamento del tasso di cambio, e il rischio di cambio, per permettere di identificare al meglio la problematica in oggetto, nonché le modalità di gestione dello stesso, a livello interno ed esterno all'azienda. Dopo aver analizzato dettagliatamente il funzionamento dei derivati precedentemente elencati, dal punto di vista di esportatore ed importatore, si procede a delineare il quadro normativo di riferimento, andando ad approfondire sia le norme concernenti il comportamento negoziale tra intermediario e impresa cliente, sia le specifiche contrattuali degli strumenti stessi. Infine, si procedono a descrivere nel dettaglio le caratteristiche del modello e a presentare alcune simulazioni effettuate su dati storici del cambio Euro/Dollaro, al fine di dare una dimostrazione dell'utilizzo del modello.
Analisi e quadro normativo delle modalità di copertura del rischio di cambio: un modello Excel a supporto della scelta
SPOSATO, ALESSANDRA
2015/2016
Abstract
Dall'introduzione della moneta unica la Zona Euro è diventata particolarmente attrattiva per le altre nazioni, in quanto hanno la possibilità di accedere ad un mercato di grandi dimensioni e, allo stesso tempo, di regolare i propri scambi utilizzando un'unica moneta. In particolare, esportazioni ed importazioni dell'Area Euro sono pressoché raddoppiate dal 2002, anno di introduzione della moneta unica, ad oggi, sia grazie alla maggior attrattività, sia all'aumento del numero dei Paesi aderenti. Uno degli aspetti da non sottovalutare in questo contesto, in cui esportazioni e importazioni tra Paesi che utilizzano valute diverse aumentano per effetto della globalizzazione, è il rischio di perdite derivanti dalla possibilità che eventuali variazioni dei tassi di cambio tra due valute portino ad una perdita del potere di acquisto della moneta detenuta, che va ad incidere sulla liquidità aziendale e, quindi, sui flussi in entrata e in uscita, producendo un effetto che può essere positivo o negativo a seconda del segno delle variazioni dei rapporti di cambio. La gestione delle esposizioni in valuta, può essere effettuata internamente, oppure esternamente all'azienda. Nel primo caso vengono utilizzati strumenti quali il trasferimento del rischio, i sistemi di compensazione o i centri di rifatturazione. La gestione esterna, invece, si realizza con l'intervento di un intermediario creditizio, che propone diversi prodotti e servizi riguardanti regolamento ed ottimizzazione di sistemi di incasso e pagamento, linee di credito o servizi finanziari in divisa e contratti derivati. L'obiettivo dell'elaborato è confrontare le conseguenze derivanti dalle diverse tipologie di contratto maggiormente proposte da un campione di banche italiane, quali, nello specifico, outright forward, currency options e domestic currency swap, valutandone le conseguenze finanziarie a fronte di talune ipotesi di scenario. A tale scopo si intende sviluppare a spporto dell'analisi un modello Excel che calcoli automaticamente i diversi ammontari, avendo inserito gli appropriati dati input. Il presente elaborato inizia con l'analisi dei volumi di scambi dell'Eurozona con i restanti Paesi dell'Unione Europea e con il resto del mondo, al fine di fornire la percezione dell'entità dell'esposizione al rischio di cambio delle imprese in essa localizzate, in termini di valuta e di categoria di prodotto, con un excursus sulle possibili conseguenze derivanti dalla Brexit. Successivamente si procede a descrivere il mercato valutario, in cui avvengono le transazioni che hanno per oggetto lo scambio di due diverse monete, ponendo l'attenzione sui fattori che influenzano maggiormente l'andamento del tasso di cambio, e il rischio di cambio, per permettere di identificare al meglio la problematica in oggetto, nonché le modalità di gestione dello stesso, a livello interno ed esterno all'azienda. Dopo aver analizzato dettagliatamente il funzionamento dei derivati precedentemente elencati, dal punto di vista di esportatore ed importatore, si procede a delineare il quadro normativo di riferimento, andando ad approfondire sia le norme concernenti il comportamento negoziale tra intermediario e impresa cliente, sia le specifiche contrattuali degli strumenti stessi. Infine, si procedono a descrivere nel dettaglio le caratteristiche del modello e a presentare alcune simulazioni effettuate su dati storici del cambio Euro/Dollaro, al fine di dare una dimostrazione dell'utilizzo del modello.File | Dimensione | Formato | |
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