The subject of the thesis is the Resistance in the Canavese area; by consulting and comparing monographs, autobiographies and periodicals, various aspects of the phenomenon are analyzed. Initially, a general picture of the Italian situation in the period immediately following the armistice of September 8, '43 is presented, focusing on both the political and military aspects. Next, the paper focuses more properly on the birth of the Resistance in the Canavese: the formation of the first groups of resistance fighters, their framing into partisan bands, the relationship between them and their connection with politics. A summary of the Canavese partisan experience from the fall of '43 is then proposed, reporting on the winters’ difficulties and the great successes achieved during the summer, going into the details of some of the most significant events such as the battle of Ceresole and the sabotage of the Ivrea bridge, up to the Liberation in the spring of '45. Continuing on, some of the protagonists of the Canavese Resistance are presented, particularly ringleaders, but the important role played by the Church is also analyzed, citing some important actions of local parish priests, by civilians, who offered silent but essential help without which the partisans could not have carried on their battle, and by women, as relay girls but not only.
La tesi ha come oggetto la Resistenza nell’area del Canavese; tramite la consultazione e il confronto di monografie, autobiografie e periodici si analizzano diversi aspetti del fenomeno. Inizialmente viene presentato un quadro generale della situazione italiana nel periodo immediatamente successivo all’armistizio dell’8 settembre ’43 soffermandosi sia sull’aspetto politico sia su quello militare. In seguito l’elaborato si focalizza più propriamente sulla nascita della Resistenza in Canavese: la formazione dei primi gruppi di resistenti, il loro inquadramento in bande partigiane, il rapporto tra esse e il loro legame con la politica. Viene poi proposto un sunto dell’esperienza partigiana canavesana a partire dall’autunno ’43, riportando le difficoltà degli inverni e i grandi successi ottenuti invece durante l’estate, entrando nel particolare di alcuni tra gli eventi più significativi come la battaglia di Ceresole e il sabotaggio del ponte di Ivrea, fino ad arrivare alla Liberazione nella primavera del ’45. Proseguendo vengono presentati alcuni tra i protagonisti della Resistenza canavesana, in particolare capibanda, ma viene anche analizzato l’importante ruolo svolto dalla Chiesa, citando alcune importanti azioni di parroci locali, dai civili, che hanno offerto un aiuto silenzioso ma fondamentale senza il quale i partigiani non avrebbero potuto portare avanti la loro battaglia, e dalle donne, in qualità di staffette ma non solo.
La Resistenza nel Canavese e nelle sue valli
VERCELLI, CRISTINA
2023/2024
Abstract
La tesi ha come oggetto la Resistenza nell’area del Canavese; tramite la consultazione e il confronto di monografie, autobiografie e periodici si analizzano diversi aspetti del fenomeno. Inizialmente viene presentato un quadro generale della situazione italiana nel periodo immediatamente successivo all’armistizio dell’8 settembre ’43 soffermandosi sia sull’aspetto politico sia su quello militare. In seguito l’elaborato si focalizza più propriamente sulla nascita della Resistenza in Canavese: la formazione dei primi gruppi di resistenti, il loro inquadramento in bande partigiane, il rapporto tra esse e il loro legame con la politica. Viene poi proposto un sunto dell’esperienza partigiana canavesana a partire dall’autunno ’43, riportando le difficoltà degli inverni e i grandi successi ottenuti invece durante l’estate, entrando nel particolare di alcuni tra gli eventi più significativi come la battaglia di Ceresole e il sabotaggio del ponte di Ivrea, fino ad arrivare alla Liberazione nella primavera del ’45. Proseguendo vengono presentati alcuni tra i protagonisti della Resistenza canavesana, in particolare capibanda, ma viene anche analizzato l’importante ruolo svolto dalla Chiesa, citando alcune importanti azioni di parroci locali, dai civili, che hanno offerto un aiuto silenzioso ma fondamentale senza il quale i partigiani non avrebbero potuto portare avanti la loro battaglia, e dalle donne, in qualità di staffette ma non solo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/8892