I professionisti della salute mentale sono stati tradizionalmente riluttanti a diagnosticare i Disturbi di Personalità negli adolescenti a causa della loro supposta natura transitoria e per gli effetti stigmatizzanti, ma ciò potrebbe ostacolare lo sviluppo e la diffusione di interventi appropriati. L'obiettivo di questa tesi è stato approfondire la questione dei Disturbi di personalità in età evolutiva e indagare la presenza del fenomeno attraverso le diagnosi effettuate nelle S.C. NPIA tra il 2010 e il 2017 del territorio dell'ASL To 3. Il fine è quello di offrire una panoramica generale e riportare all'attenzione dei professionisti la presenza del fenomeno e le modalità di intervento che vengono attivate nella presa in carico dei giovanissimi con questo tipo di disturbo. L'indagine si è bastata sulla ricerca delle diagnosi registrate secondo la classificazione ICD-10 sui sistemi informatici SMAIL e NPINET, utilizzati all'interno dei servizi di NPIA dell'Asl e grazie anche alla collaborazione dei medici di riferimento sono state rilevate le informazioni utili ai fini di questa tesi. Lo studio ha rilevato 70 casi di Disturbi di Personalità diagnosticati tra Gennaio 2010 e Giugno 2017 sul territorio dell'Asl To 3. Il disturbo è prevalente nel genere femminile e l'età media alla diagnosi è di 15-16 anni. Nelle femmine è maggiore la diagnosi già nella prima adolescenza, mentre nei maschi è più frequente nella tarda adolescenza/prima età adulta. La diagnosi più frequente è quella di Disturbo di Personalità Emotivamente Instabile (F60.3). Nell'80% dei casi sono presenti comorbidità con altri disturbi psichiatrici o con situazioni socio-ambientali sfavorevoli precedenti alla diagnosi del disturbo di personalità. L'approccio terapeutico riabilitativo prevede un intervento integrato e multidisciplinare. Gli interventi attuati nella maggior parte dei casi comprendono la psicoterapia individuale o familiare, nel 43% dei casi accompagnata da intervento farmacologico, solo nel 32% dei casi sono stati attivati interventi educativi e socio-riabilitativi. Fondamentale è lavorare con la persona sui propri disagi, ma indispensabile è intervenire anche sui contesti, la famiglia in primo luogo. nonostante siano molti i limiti e le criticità di questo studio, esso presenta una fotografia di quella che è la situazione attuale rispetto alla presenza di Disturbi di personalità diagnosticati all'interno della popolazione preadolescente e adolescente sul territorio dell'Asl To 3 negli ultimi 7 anni. Una presenza che non può ritenersi predominante rispetto ad altri disturbi dell'età evolutiva, ma che non è affatto da sottovalutare alla luce della sua insorgenza e in vista della suo prognosi. Per consentire di attivare gli interventi precoci orientati a attenuarne l'evoluzione è necessario riconoscere gli elementi di disagio il prima possibile, poiché le prospettive di disabilità psichica nell'adulto si riducono solo anticipando diagnosi ed interventi.
DISTURBI DI PERSONALITA' IN ETA' EVOLUTIVA, ANALISI DESCRITTIVA E PROFILI DI INTERVENTO SUL TERRITORIO DELL'ASL TO 3
VIGLIANI, LUISA
2016/2017
Abstract
I professionisti della salute mentale sono stati tradizionalmente riluttanti a diagnosticare i Disturbi di Personalità negli adolescenti a causa della loro supposta natura transitoria e per gli effetti stigmatizzanti, ma ciò potrebbe ostacolare lo sviluppo e la diffusione di interventi appropriati. L'obiettivo di questa tesi è stato approfondire la questione dei Disturbi di personalità in età evolutiva e indagare la presenza del fenomeno attraverso le diagnosi effettuate nelle S.C. NPIA tra il 2010 e il 2017 del territorio dell'ASL To 3. Il fine è quello di offrire una panoramica generale e riportare all'attenzione dei professionisti la presenza del fenomeno e le modalità di intervento che vengono attivate nella presa in carico dei giovanissimi con questo tipo di disturbo. L'indagine si è bastata sulla ricerca delle diagnosi registrate secondo la classificazione ICD-10 sui sistemi informatici SMAIL e NPINET, utilizzati all'interno dei servizi di NPIA dell'Asl e grazie anche alla collaborazione dei medici di riferimento sono state rilevate le informazioni utili ai fini di questa tesi. Lo studio ha rilevato 70 casi di Disturbi di Personalità diagnosticati tra Gennaio 2010 e Giugno 2017 sul territorio dell'Asl To 3. Il disturbo è prevalente nel genere femminile e l'età media alla diagnosi è di 15-16 anni. Nelle femmine è maggiore la diagnosi già nella prima adolescenza, mentre nei maschi è più frequente nella tarda adolescenza/prima età adulta. La diagnosi più frequente è quella di Disturbo di Personalità Emotivamente Instabile (F60.3). Nell'80% dei casi sono presenti comorbidità con altri disturbi psichiatrici o con situazioni socio-ambientali sfavorevoli precedenti alla diagnosi del disturbo di personalità. L'approccio terapeutico riabilitativo prevede un intervento integrato e multidisciplinare. Gli interventi attuati nella maggior parte dei casi comprendono la psicoterapia individuale o familiare, nel 43% dei casi accompagnata da intervento farmacologico, solo nel 32% dei casi sono stati attivati interventi educativi e socio-riabilitativi. Fondamentale è lavorare con la persona sui propri disagi, ma indispensabile è intervenire anche sui contesti, la famiglia in primo luogo. nonostante siano molti i limiti e le criticità di questo studio, esso presenta una fotografia di quella che è la situazione attuale rispetto alla presenza di Disturbi di personalità diagnosticati all'interno della popolazione preadolescente e adolescente sul territorio dell'Asl To 3 negli ultimi 7 anni. Una presenza che non può ritenersi predominante rispetto ad altri disturbi dell'età evolutiva, ma che non è affatto da sottovalutare alla luce della sua insorgenza e in vista della suo prognosi. Per consentire di attivare gli interventi precoci orientati a attenuarne l'evoluzione è necessario riconoscere gli elementi di disagio il prima possibile, poiché le prospettive di disabilità psichica nell'adulto si riducono solo anticipando diagnosi ed interventi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/88865