The European history has always been characterised by hard conflicts to obtain the control over the Old Continent: the Nation-State dominated Europe, the relations between States were based on the hard power and focused on the achievement of national interests. The foreign policy of every State was structured on the realpolitik's doctrine, which include conflicting relationships to ensure the pursuit of national interests. Europe was not only physically, but also politically destroyed after the World Wars, and it was clear that if the European States continued to act separately, they couldn't play a main role on the international scene, because of the arising powers: United States and Soviet Union, which represented the new main powers in the global political asset. In this circumstances, if Europe would maintain a relevant role at international level, it is necessary to combine the forces of the European Countries to pursuit the common interest to play a significant role internationally, to avoid strategic irrelevance. The overcoming of the historical enmity between two of the main European Countries, Germany and France, put the bases for the entire integration's process, which involved therefore a lot of States. In this process have been crucial certain political personalities like Schuman, Monnet, De Gasperi, Spinelli, Adenauer and Spaak, which fought for a new Europe, characterised by peace, unity and democracy. The main aim was to avoid tragedy like the First and the Second World Wars, that have dramatically marked Europe. Although the traditional reluctance, also the Britannic Premier, Winston Churchill, sustained the integration's process of the Old Continent. On the other side of the Atlantic Ocean, the USA saw Europe as a strategic partner in the geopolitical scenario, to realize the containment's policy and to confine the soviet enemy. The common objective was to create a regional space in which the States where closely interconnected to promote interdependence and consequentially pacific relationships through a structured cooperation. Anywhere, the process has been long and rich of difficulties, but it has brought big results such as a lot of institutions to guarantee the constant development of the intense relations in several fields, for example the actual European Union, which is an international organisation with particular aspects, that make it a unique actor in the international scene. On the 1st December 2010, as established by the Lisbon Treaty, the EU gained a new innovative institution, the EEAS, acronym for European external action service, to provide the necessary instruments to pursuit the European foreign policy and to ensure the defence of the common European interest, to make UE able to act relevantly in the international scenario.

La storia europea è sempre stata caratterizzata da guerre interne per il controllo del Vecchio Continente: gli Stati nazionali dominavano lo scenario europeo, basato su un precario equilibrio di potenza, ed i rapporti interstatuali erano determinati dalle relazioni di forza tra gli attori, per il conseguimento degli interessi di ogni singolo Stato-nazione. L'attuazione della politica estera dei singoli Stati era impregnata di realpolitik e il gioco politico era considerato a somma zero, dunque le relazioni tra Stati non potevano che essere conflittuali. Dopo le due guerre mondiali l'Europa era in ginocchio: l'emergere di due superpotenze rendeva evidente l'irrilevanza dei singoli Stati europei; persino i vincitori si trovavano impotenti davanti ai due colossi che avevano rubato la scena alle potenze europee, gli Stati Uniti e l'URSS. Cominciava a emergere in Europa la necessità di un'unione per continuare a svolgere un ruolo centrale nello scenario politico mondiale. Il superamento della rivalità franco-tedesca ha costituito la pietra angolare dell'intero processo di integrazione. Figure del calibro di Schuman, Monnet, De Gasperi, Spinelli, Adenauer e Spaak si schierarono in favore dell'europeismo, promuovendo un nuovo assetto politico europeo e battendosi per la realizzazione di un'Europa unita, pacifica e democratica, per impedire che eventi tragici come le due guerre mondiali, di cui il Vecchio Continente fu il principale teatro, si ripetessero. Anche Churchill, nonostante la tradizionale riluttanza britannica, si dichiarava a favore di un'unione, così come gli Stati Uniti, che durante la Guerra Fredda consideravano l'Europa una pedina determinante nel quadro strategico, per attuare la politica di containment nei confronti del nemico sovietico. L'obiettivo comune era quello di istaurare interconnessioni tra gli Stati, creare networks di relazioni, per renderli interdipendenti e portarli, dunque, ad una cooperazione costante, per garantire la pace nel continente più bellicoso delle storia. Il processo che ha condotto alla creazione dell'attuale Unione europea è stato, però, lungo e complesso e, ad oggi, l'integrazione non è ancora completa, ma non si può negare che siano stati fatti numerosi progressi. La tecnica di integrazione settoriale basata sulla gradualità ha portato ad un lungo e lento processo, che ha favorito la nascita di molteplici istituzioni volte al conseguimento di una crescente integrazione. L'Unione ha costruito nel tempo una nuova identità, quella di un attore internazionale sui generis, che ricopre una ruolo determinante nello scenario internazionale. Dal 1° dicembre 2010 l'Unione ha un nuovo strumento per la gestione delle relazioni estere e per la promozione del suo ruolo come attore internazionale: il Servizio europeo per l'azione esterna. Il Trattato di Lisbona ha apportato significative innovazioni nell'ambito delle relazioni esterne dell'UE, tra queste, una delle principali è l'istituzione del SEAE, con l'obiettivo di rendere finalmente l'Europa un attore internazionale in grado di confrontarsi con le altre potenze che dominano lo scenario globale.

IL SERVIZIO EUROPEO PER L'AZIONE ESTERNA

RABINO, ADELAIDE
2016/2017

Abstract

La storia europea è sempre stata caratterizzata da guerre interne per il controllo del Vecchio Continente: gli Stati nazionali dominavano lo scenario europeo, basato su un precario equilibrio di potenza, ed i rapporti interstatuali erano determinati dalle relazioni di forza tra gli attori, per il conseguimento degli interessi di ogni singolo Stato-nazione. L'attuazione della politica estera dei singoli Stati era impregnata di realpolitik e il gioco politico era considerato a somma zero, dunque le relazioni tra Stati non potevano che essere conflittuali. Dopo le due guerre mondiali l'Europa era in ginocchio: l'emergere di due superpotenze rendeva evidente l'irrilevanza dei singoli Stati europei; persino i vincitori si trovavano impotenti davanti ai due colossi che avevano rubato la scena alle potenze europee, gli Stati Uniti e l'URSS. Cominciava a emergere in Europa la necessità di un'unione per continuare a svolgere un ruolo centrale nello scenario politico mondiale. Il superamento della rivalità franco-tedesca ha costituito la pietra angolare dell'intero processo di integrazione. Figure del calibro di Schuman, Monnet, De Gasperi, Spinelli, Adenauer e Spaak si schierarono in favore dell'europeismo, promuovendo un nuovo assetto politico europeo e battendosi per la realizzazione di un'Europa unita, pacifica e democratica, per impedire che eventi tragici come le due guerre mondiali, di cui il Vecchio Continente fu il principale teatro, si ripetessero. Anche Churchill, nonostante la tradizionale riluttanza britannica, si dichiarava a favore di un'unione, così come gli Stati Uniti, che durante la Guerra Fredda consideravano l'Europa una pedina determinante nel quadro strategico, per attuare la politica di containment nei confronti del nemico sovietico. L'obiettivo comune era quello di istaurare interconnessioni tra gli Stati, creare networks di relazioni, per renderli interdipendenti e portarli, dunque, ad una cooperazione costante, per garantire la pace nel continente più bellicoso delle storia. Il processo che ha condotto alla creazione dell'attuale Unione europea è stato, però, lungo e complesso e, ad oggi, l'integrazione non è ancora completa, ma non si può negare che siano stati fatti numerosi progressi. La tecnica di integrazione settoriale basata sulla gradualità ha portato ad un lungo e lento processo, che ha favorito la nascita di molteplici istituzioni volte al conseguimento di una crescente integrazione. L'Unione ha costruito nel tempo una nuova identità, quella di un attore internazionale sui generis, che ricopre una ruolo determinante nello scenario internazionale. Dal 1° dicembre 2010 l'Unione ha un nuovo strumento per la gestione delle relazioni estere e per la promozione del suo ruolo come attore internazionale: il Servizio europeo per l'azione esterna. Il Trattato di Lisbona ha apportato significative innovazioni nell'ambito delle relazioni esterne dell'UE, tra queste, una delle principali è l'istituzione del SEAE, con l'obiettivo di rendere finalmente l'Europa un attore internazionale in grado di confrontarsi con le altre potenze che dominano lo scenario globale.
ITA
The European history has always been characterised by hard conflicts to obtain the control over the Old Continent: the Nation-State dominated Europe, the relations between States were based on the hard power and focused on the achievement of national interests. The foreign policy of every State was structured on the realpolitik's doctrine, which include conflicting relationships to ensure the pursuit of national interests. Europe was not only physically, but also politically destroyed after the World Wars, and it was clear that if the European States continued to act separately, they couldn't play a main role on the international scene, because of the arising powers: United States and Soviet Union, which represented the new main powers in the global political asset. In this circumstances, if Europe would maintain a relevant role at international level, it is necessary to combine the forces of the European Countries to pursuit the common interest to play a significant role internationally, to avoid strategic irrelevance. The overcoming of the historical enmity between two of the main European Countries, Germany and France, put the bases for the entire integration's process, which involved therefore a lot of States. In this process have been crucial certain political personalities like Schuman, Monnet, De Gasperi, Spinelli, Adenauer and Spaak, which fought for a new Europe, characterised by peace, unity and democracy. The main aim was to avoid tragedy like the First and the Second World Wars, that have dramatically marked Europe. Although the traditional reluctance, also the Britannic Premier, Winston Churchill, sustained the integration's process of the Old Continent. On the other side of the Atlantic Ocean, the USA saw Europe as a strategic partner in the geopolitical scenario, to realize the containment's policy and to confine the soviet enemy. The common objective was to create a regional space in which the States where closely interconnected to promote interdependence and consequentially pacific relationships through a structured cooperation. Anywhere, the process has been long and rich of difficulties, but it has brought big results such as a lot of institutions to guarantee the constant development of the intense relations in several fields, for example the actual European Union, which is an international organisation with particular aspects, that make it a unique actor in the international scene. On the 1st December 2010, as established by the Lisbon Treaty, the EU gained a new innovative institution, the EEAS, acronym for European external action service, to provide the necessary instruments to pursuit the European foreign policy and to ensure the defence of the common European interest, to make UE able to act relevantly in the international scenario.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/88841