Antichi astronauti in Sudamerica: sulle tracce di un contatto interplanetario nel passato

According to the ¿ancient astronauts theory¿, or ¿paleocontact hypothesis¿, our planet was allegedly visited in ancient times by extra-terrestrial civilizations. Tangible evidence left by such visits and by the consequent interaction with our species, could be found in any corner of planet Earth, and during different epochs: from huge megalithic complexes built with extreme technical and engineering precision such as the Egyptian pyramids, to supposed electric batteries dating back to the III centuries A.D. and to the identification of the gods appearing in the sacred scriptures and in indigenous oral traditions, with creatures in the flesh, coming from other planets and provided with extraordinary technology. One of the richest region of the world, in terms of elements classified by the ancient astronauts theorists as OOPART ‒ acronym for Out Of Place Artifacts ‒, namely any archaeological, historical, paleontological find considered ¿too advanced¿ with respect to the culture and epoch mainstream history relates to, is without any doubt Latin America. The present field research study, which was conducted between August and September 2015 in Peru, Bolivia and Chile, focuses on the ¿ancient astronauts interpretations¿ of some of the most intriguing megalithic structures and other mysterious sites located in this huge area of South America. Although this research work belongs to the anthropological field of study, it draws much from the professional activity known as ¿investigative journalism¿ in terms of methods and aims. Through the collection of interviews with expert researchers active on the territory, with the native people (both common people and shamans, the keepers of indigenous traditional knowledge), with the professionals from several disciplines involved in such studies, and through abundant video-photographic material, the present research work aims not only to introduce such controversial theories and opinions about the visited sites, but also to pose important questions on the validity of the historical and archaeological interpretations accepted nowadays by the global academic community. To be clear, the author of the present research work firmly believes that there is enough evidence to challenge specific ¿historical facts¿ and to undertake a different and innovative path of investigation which could lead, if recognized and adopted by the global academic community, to a major shift of paradigm in every aspect of human existence This work is part of a project conducted in collaboration with a fellow student whose name is Sara Rolando, which consists of two final dissertations on the subject of the presumed extra-terrestrial presence on Earth: the visits which allegedly happened in the past find continuity in contemporary times through the research work conducted by Rolando on the contact testimonies collected since the '50s in Peru, United States and Italy, called Exopolitics: messages from other worlds (Rolando, 2017).

Secondo la teoria degli antichi astronauti, o teoria del paleocontatto, il nostro pianeta sarebbe stato visitato in tempi antichi nientemeno che da civiltà extraterrestri. Le presunte tracce di queste visite e dall'interazione che ne sarebbe scaturita, sarebbero riscontrabili in ogni angolo del pianeta e in epoche differenti: da costruzioni megalitiche ciclopiche dalla precisione ingegneristica sconvolgente come le piramidi egizie, a presunti dispositivi a energia elettrica risalenti al III secolo d.C., passando per l'identificazione delle divinità dei testi sacri e delle tradizioni orali indigene a vere e proprie creature in carne ed ossa provenienti da altri pianeti e dotate di tecnologie straordinarie e incomprensibili per le antiche culture. Una delle regioni del mondo più ricche in assoluto di elementi classificati dai teorici del paleocontatto come OOPART, ‒ acronimo di Out Of Place Artifacts, ¿artefatti fuori luogo¿ ‒ ovvero reperti che rappresenterebbero un anacronismo rispetto all'epoca storica e alla cultura a cui vengono attribuiti, è senz'altro il Sudamerica. Il presente lavoro è il risultato di un'indagine sul campo condotta tra agosto e settembre 2015 negli Stati del Perù, Bolivia e Cile, focalizzata sull'interpretazione in chiave ¿paleoastronautica¿ (sinonimo della suddetta teoria) delle strutture megalitiche e di altri misteriosi siti diffusi nelle aree menzionate. La tesi di ricerca, realizzata nell'ambito degli studi antropologici, attinge molto per metodo e obiettivi a ciò che viene definito come ¿giornalismo investigativo¿. Attraverso la raccolta di numerose interviste dirette ai ricercatori attivi sul territorio, ai nativi ‒ sia persone comuni, sia sciamani, i custodi della conoscenza tradizionale ‒ ai turisti, fino ai professionisti specializzati nelle discipline scientifiche coinvolte in questo genere di studi, nonché attraverso abbondante documentazione video-fotografica, il lavoro ambisce non soltanto a presentare le controverse teorie ed opinioni relative ai siti visitati, ma anche e soprattutto a porre fondamentali interrogativi sulla validità delle interpretazioni storico-archeologiche ad oggi riconosciute dalle autorità accademiche. Più esplicitamente, chi scrive crede fermamente che ci siano elementi a sufficienza per riconsiderare determinate ¿verità storiche¿ ed intraprendere un percorso di indagine differente ed innovativo che, se accettato dalla comunità accademica-scientifica, potrebbe innescare importanti cambiamenti di paradigma in ogni ambito dell'esistenza umana. Il presente lavoro è parte di un progetto realizzato insieme alla compagna di studi Sara Rolando che conta la redazione di due tesi di laurea complementari sul tema della presunta presenza extraterrestre sul nostro pianeta: le visite nel passato da parte di presunti antichi astronauti in Sudamerica trovano continuità in epoca contemporanea attraverso il lavoro svolto da Rolando sulle testimonianze di contatto dagli anni '50 ad oggi in Italia, Stati Uniti e Perù, oggetto della sua tesi Esopolitica: messaggi da altri mondi (Rolando, 2017).