Background and Objective COVID-19 has a broad spectrum of clinical manifestations. Even though the course of the disease is mild in the majority of cases, around 20% of patients present severe or critical clinical manifestations that require hospitalization. The rapid and uncontrolled increase in infections, which in particular characterized the first phase of the epidemic, poses a serious threat to the efficiency of health facilities. Under such circumstances, the Emergency Department plays a key role in the early identification of patients with a high risk of poor outcome, allowing optimization of allocation of therapeutic resources. This study aims to investigate the main factors related to the survival and the use of endotracheal intubation in patients developing hypoxemic respiratory failure from SARS-CoV-2 infection-associated pneumonia. Methods This is a retrospective and observational study based on a record of patients who visited the Emergency Department of the "Ordine Mauriziano" Hospital of Turin from February 24th to April 30th 2020 and who tested positive to the nasopharyngeal swab performed in search of SARS-CoV-2. Descriptive statistical analyses have been performed by taking into account the main demographic and clinical parameters. Based on the occurrence of the outcome, which includes both in-hospital mortality and endotracheal intubation, the patients were divided in two groups. In order to avoid the inevitable differences between the two groups, it was conducted a logistic regression encompassing all parameters that resulted related to the outcome in the univariate analysis and the ventilatory treatment with NIV or CPAP. Results 65 out of 119 patients with respiratory failure achieved the outcome. At univariate analysis, the following variables were found to be correlated with the outcome (with p < 0,05): advanced age, history of chronic heart failure, elevated serum levels of C-reactive protein and lactate, increased respiratory rate, low PaO2/FiO2 ratio, and high SIRS score. The multivariate analysis did not identify of any parameter independently related to the outcome; nonetheless, the treatment with NIV or CPAP, compared to the oxygen therapy alone, showed a tendency towards the reduction of in-hospital mortality and endotracheal intubation under the patients studied (OR 0.52 [95% CI, 0,09 - 3.04]). Conclusions This study confirms that some epidemiological, clinical, and laboratory characteristics are associated with an increase in mortality and endotracheal intubation in patients with COVID-19-related respiratory failure. Knowing those characteristics can help to identify those patients who need immediate assistance and treatment. Besides, there are initial indications of the possible positive impact of CPAP and NIV in patients with mild ARDS.

Introduzione e Obiettivo La malattia da Coronavirus-19 presenta un ampio spettro di manifestazioni cliniche. Nella maggior parte dei casi il decorso è lieve, tuttavia circa il 20% dei pazienti manifesta un quadro clinico grave o critico che richiede l’ospedalizzazione. Il rapido e incontrollato aumento dei contagi, che ha caratterizzato soprattutto la prima fase dell’epidemia, pone dei seri problemi di tenuta delle strutture sanitarie. In questo contesto appare centrale il ruolo del Pronto Soccorso nell’identificare precocemente i pazienti con un rischio elevato di prognosi negativa, al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili. L’obiettivo del nostro lavoro è quello di delineare i principali fattori correlati con la sopravvivenza e il ricorso all’intubazione oro-tracheale nei pazienti con insufficienza respiratoria ipossiemica da polmonite correlata ad infezione da SARS-CoV-2. Materiali e Metodi Il presente studio, di carattere osservazionale e retrospettivo, si basa su un registro di pazienti giunti consecutivamente presso il DEA dell’A.O. “Ordine Mauriziano” di Torino tra il 24 febbraio e il 30 aprile 2020 e risultati positivi al tampone naso-faringeo eseguito per la ricerca di SARS-CoV-2. Sono state condotte analisi statistiche descrittive per i principali parametri demografici e clinici. In base all’occorrenza dell’outcome, che include sia il decesso intra-ospedaliero che l’intubazione oro-tracheale, i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi e posti a confronto. Per ovviare alle inevitabili differenze tra i gruppi in studio, è stata condotta una regressione logistica nella quale sono stati inclusi tutti i parametri risultati correlati con l’outcome all’analisi univariata e il trattamento ventilatorio con NIV o CPAP. Risultati In una popolazione totale di 119 pazienti con insufficienza respiratoria, 65 hanno raggiunto l’outcome. Le variabili risultate statisticamente significative (p < 0,05) all’analisi univariata e quindi correlate con l’occorrenza dell’outcome sono state età avanzata, anamnesi di scompenso cardiaco cronico, elevati livelli sierici di proteina C-reattiva e lattato, aumentata frequenza respiratoria, basso rapporto PaO2/FiO2 ed elevato punteggio SIRS. L’analisi multivariata non ha permesso di individuare parametri indipendentemente correlati con l’outcome; tuttavia il trattamento con NIV o CPAP, rispetto alla sola terapia con ossigeno, ha mostrato una tendenza alla riduzione della mortalità intra-ospedaliera e del ricorso all’intubazione oro-tracheale nella popolazione in studio (OR 0,52 [I.C. 95%, 0,09 – 3,04]). Conclusioni Il nostro studio conferma che nei pazienti con insufficienza respiratoria da COVID-19, alcune caratteristiche epidemiologiche, cliniche e laboratoristiche si associano ad un aumento della mortalità e del ricorso all’intubazione oro-tracheale. Conoscerle permette di individuare i pazienti che necessitano di immediati interventi terapeutici e assistenziali. Inoltre, vi sono iniziali indicazioni del possibile impatto positivo di un impiego della CPAP e della NIV nei pazienti con ARDS lieve.

Prognosi del paziente con insufficienza respiratoria da Coronavirus-19 Disease (COVID-19) nel Dipartimento di Emergenza: studio osservazionale

PIZZAMIGLIO, ANNA
2019/2020

Abstract

Introduzione e Obiettivo La malattia da Coronavirus-19 presenta un ampio spettro di manifestazioni cliniche. Nella maggior parte dei casi il decorso è lieve, tuttavia circa il 20% dei pazienti manifesta un quadro clinico grave o critico che richiede l’ospedalizzazione. Il rapido e incontrollato aumento dei contagi, che ha caratterizzato soprattutto la prima fase dell’epidemia, pone dei seri problemi di tenuta delle strutture sanitarie. In questo contesto appare centrale il ruolo del Pronto Soccorso nell’identificare precocemente i pazienti con un rischio elevato di prognosi negativa, al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili. L’obiettivo del nostro lavoro è quello di delineare i principali fattori correlati con la sopravvivenza e il ricorso all’intubazione oro-tracheale nei pazienti con insufficienza respiratoria ipossiemica da polmonite correlata ad infezione da SARS-CoV-2. Materiali e Metodi Il presente studio, di carattere osservazionale e retrospettivo, si basa su un registro di pazienti giunti consecutivamente presso il DEA dell’A.O. “Ordine Mauriziano” di Torino tra il 24 febbraio e il 30 aprile 2020 e risultati positivi al tampone naso-faringeo eseguito per la ricerca di SARS-CoV-2. Sono state condotte analisi statistiche descrittive per i principali parametri demografici e clinici. In base all’occorrenza dell’outcome, che include sia il decesso intra-ospedaliero che l’intubazione oro-tracheale, i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi e posti a confronto. Per ovviare alle inevitabili differenze tra i gruppi in studio, è stata condotta una regressione logistica nella quale sono stati inclusi tutti i parametri risultati correlati con l’outcome all’analisi univariata e il trattamento ventilatorio con NIV o CPAP. Risultati In una popolazione totale di 119 pazienti con insufficienza respiratoria, 65 hanno raggiunto l’outcome. Le variabili risultate statisticamente significative (p < 0,05) all’analisi univariata e quindi correlate con l’occorrenza dell’outcome sono state età avanzata, anamnesi di scompenso cardiaco cronico, elevati livelli sierici di proteina C-reattiva e lattato, aumentata frequenza respiratoria, basso rapporto PaO2/FiO2 ed elevato punteggio SIRS. L’analisi multivariata non ha permesso di individuare parametri indipendentemente correlati con l’outcome; tuttavia il trattamento con NIV o CPAP, rispetto alla sola terapia con ossigeno, ha mostrato una tendenza alla riduzione della mortalità intra-ospedaliera e del ricorso all’intubazione oro-tracheale nella popolazione in studio (OR 0,52 [I.C. 95%, 0,09 – 3,04]). Conclusioni Il nostro studio conferma che nei pazienti con insufficienza respiratoria da COVID-19, alcune caratteristiche epidemiologiche, cliniche e laboratoristiche si associano ad un aumento della mortalità e del ricorso all’intubazione oro-tracheale. Conoscerle permette di individuare i pazienti che necessitano di immediati interventi terapeutici e assistenziali. Inoltre, vi sono iniziali indicazioni del possibile impatto positivo di un impiego della CPAP e della NIV nei pazienti con ARDS lieve.
Prognosis of patients with COVID-19-related respiratory failure in the Emergency Department: observational study
Background and Objective COVID-19 has a broad spectrum of clinical manifestations. Even though the course of the disease is mild in the majority of cases, around 20% of patients present severe or critical clinical manifestations that require hospitalization. The rapid and uncontrolled increase in infections, which in particular characterized the first phase of the epidemic, poses a serious threat to the efficiency of health facilities. Under such circumstances, the Emergency Department plays a key role in the early identification of patients with a high risk of poor outcome, allowing optimization of allocation of therapeutic resources. This study aims to investigate the main factors related to the survival and the use of endotracheal intubation in patients developing hypoxemic respiratory failure from SARS-CoV-2 infection-associated pneumonia. Methods This is a retrospective and observational study based on a record of patients who visited the Emergency Department of the "Ordine Mauriziano" Hospital of Turin from February 24th to April 30th 2020 and who tested positive to the nasopharyngeal swab performed in search of SARS-CoV-2. Descriptive statistical analyses have been performed by taking into account the main demographic and clinical parameters. Based on the occurrence of the outcome, which includes both in-hospital mortality and endotracheal intubation, the patients were divided in two groups. In order to avoid the inevitable differences between the two groups, it was conducted a logistic regression encompassing all parameters that resulted related to the outcome in the univariate analysis and the ventilatory treatment with NIV or CPAP. Results 65 out of 119 patients with respiratory failure achieved the outcome. At univariate analysis, the following variables were found to be correlated with the outcome (with p < 0,05): advanced age, history of chronic heart failure, elevated serum levels of C-reactive protein and lactate, increased respiratory rate, low PaO2/FiO2 ratio, and high SIRS score. The multivariate analysis did not identify of any parameter independently related to the outcome; nonetheless, the treatment with NIV or CPAP, compared to the oxygen therapy alone, showed a tendency towards the reduction of in-hospital mortality and endotracheal intubation under the patients studied (OR 0.52 [95% CI, 0,09 - 3.04]). Conclusions This study confirms that some epidemiological, clinical, and laboratory characteristics are associated with an increase in mortality and endotracheal intubation in patients with COVID-19-related respiratory failure. Knowing those characteristics can help to identify those patients who need immediate assistance and treatment. Besides, there are initial indications of the possible positive impact of CPAP and NIV in patients with mild ARDS.
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