The purpose of this paper is to examine the stereotypes and prejudices that are the basis of bullying and homophobic bullying. The choice of this subject is dictated by the accumulation of episodes of violence to the detriment of homosexual students in the school context of each level and type, setting up a social and educational framework critical. According to data released by the World Health Organization in 2005 about one-third of adolescent suicides would be linked to the discovery of their sexual orientation. In this paper we want to highlight how stereotypes and prejudices affect the complexity of relationships and affectivity, as they tend to rigidly categorize behaviors that are considered tolerable. Classification that, especially among the young, affects the weaker people. From the data emerging from cognitive investigations conducted in the school, it is noted that the size of the phenomenon requires intervention in order to prevent through projects aimed at the homophobic bullying spread. These considerations prompted the Italian Ministry of Education in November 2016 to sign a national plan to prevent and combat bullying and cyberbullying in the classroom by fixing 7 February 2017 as the first national day against bullying at school (www.istruzione.it), for give funds for the training of teachers for preventive interventions and creating intervention networks to deal with individual cases both to protect the victim and to reintegrate into the school context of the bully. It is therefore desirable to deepen the dynamics of boys and girls between the ages of 13 and 22, within the school field, which was the subject of the final report of the second internship, during which it was possible to conduct an practice experience at the Infant Maternal Department of ASL TO2 through Peer Education Prevention and Peer Education activities in Secondary Schools. The thesis aimed at addressing the issue of homophobic bullying in its multiple manifestations, considering it as a problem not only of emerging news but one of the obstacles that prevent the peaceful growth and coexistence in a school where the inclusion of all the subjects should be placed first and whose solution must be achieved through preventive and educational interventions and not just repression. Attempts have been made to focus on the place where such acts of abuse are taking place, narrowing the camp to the school environment, where the discomfort emerges, where the victim is placed in a state of marginalization. It has also been attempted to go beyond the classic bullo-victim binomial or stereotyping roles, by analyzing the peer group and noting how interactions between adolescents and the surrounding social context are of primary importance. In this thesis, the aim was to understand the phenomenon and the proposals for intervention in contrasting homophobic bullying by analyzing the role of the school in the formation of students and the legal aspects associated with the repression of the act of bullying.

Il presente lavoro si propone di esaminare gli stereotipi e i pregiudizi che sono alla base del bullismo specialmente di tipo omofobico. La scelta di questa tematica è dettata dall'acuirsi di episodi di violenza a danno di studenti omosessuali nel contesto scolastico di ogni livello e tipologia, configurando un quadro sociale ed educativo critico. Secondo i dati diffusi nel 2005 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità circa un terzo dei suicidi di adolescenti sarebbe legato alla scoperta del proprio orientamento sessuale. In questo lavoro si vuole mettere in evidenza come gli stereotipi e i pregiudizi influiscano sulla complessità delle relazioni e dell'affettività, in quanto questi tendono a classificare rigidamente i comportamenti ritenuti tollerabili. Classificazione che, in particolare tra i giovanissimi, colpisce i soggetti più deboli. Dai dati emersi da indagini conoscitive condotte nella scuola si evidenzia come la dimensione del fenomeno richieda di intervenire al fine di prevenire attraverso progetti mirati al dilagare di episodi di bullismo omofobico. Queste considerazioni hanno spinto il Ministero della Pubblica Istruzione italiano nel Novembre 2016 a firmare un piano nazionale per prevenire e combattere il bullismo e il cyberbullismo in classe fissando il 7 febbraio 2017 come prima giornata nazionale contro il bullismo a scuola (www.istruzione.it), a stanziare dei fondi per la formazione dei docenti per interventi di prevenzione e creando delle reti di intervento per affrontare i singoli casi sia a tutela della vittima che per il reinserimento nel contesto scolastico del bullo. Si vuole, quindi, approfondire le dinamiche che si sviluppano tra i ragazzi/e tra i 13 e i 22 anni, all'interno dell'ambito scolastico, aspetto trattato nella relazione finale del secondo tirocinio, durante il quale si è potuta svolgere un'esperienza pratica presso il Dipartimento Materno Infantile dell'ASL TO2 e attraverso le attività di prevenzione e di Peer Education nelle scuole secondarie di primo grado e professionali di secondo grado all'interno degli Spazi Giovani dei consultori. La tesi svolta ha avuto come obiettivo quello di affrontare il tema del bullismo omofobico nelle sue molteplici manifestazioni, considerandolo come un problema non solo di emergente attualità, ma uno degli ostacoli che impediscono la serena crescita e convivenza in una scuola dove l'inclusione di tutti i soggetti dovrebbe essere messa al primo posto e la cui soluzione deve essere raggiunta attraverso interventi preventivi ed educativi e non solo di repressione. Si è cercato di porre l'attenzione nel luogo in cui avvengono tali atti di prevaricazione, restringendo il campo all'ambito scolastico, ambiente in cui emerge il disagio, dove la vittima viene posta in una condizione di emarginazione. Si è inoltre cercato di andare oltre il classico binomio bullo-vittima o alla stereotipizzazione dei ruoli, analizzando il gruppo dei pari e notando come siano di primaria importanza le interazioni che avvengono tra gli adolescenti e il contesto sociale circostante. In questa tesi si è cercato di comprendere il fenomeno e le proposte di intervento per il contrasto al bullismo omofobico, analizzando il ruolo della scuola nella formazione degli studenti e gli aspetti legali connessi alla repressione dell'atto di bullismo.

bullismo omofobico nell'ambito scolastico

LASCAR, ELISA
2016/2017

Abstract

Il presente lavoro si propone di esaminare gli stereotipi e i pregiudizi che sono alla base del bullismo specialmente di tipo omofobico. La scelta di questa tematica è dettata dall'acuirsi di episodi di violenza a danno di studenti omosessuali nel contesto scolastico di ogni livello e tipologia, configurando un quadro sociale ed educativo critico. Secondo i dati diffusi nel 2005 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità circa un terzo dei suicidi di adolescenti sarebbe legato alla scoperta del proprio orientamento sessuale. In questo lavoro si vuole mettere in evidenza come gli stereotipi e i pregiudizi influiscano sulla complessità delle relazioni e dell'affettività, in quanto questi tendono a classificare rigidamente i comportamenti ritenuti tollerabili. Classificazione che, in particolare tra i giovanissimi, colpisce i soggetti più deboli. Dai dati emersi da indagini conoscitive condotte nella scuola si evidenzia come la dimensione del fenomeno richieda di intervenire al fine di prevenire attraverso progetti mirati al dilagare di episodi di bullismo omofobico. Queste considerazioni hanno spinto il Ministero della Pubblica Istruzione italiano nel Novembre 2016 a firmare un piano nazionale per prevenire e combattere il bullismo e il cyberbullismo in classe fissando il 7 febbraio 2017 come prima giornata nazionale contro il bullismo a scuola (www.istruzione.it), a stanziare dei fondi per la formazione dei docenti per interventi di prevenzione e creando delle reti di intervento per affrontare i singoli casi sia a tutela della vittima che per il reinserimento nel contesto scolastico del bullo. Si vuole, quindi, approfondire le dinamiche che si sviluppano tra i ragazzi/e tra i 13 e i 22 anni, all'interno dell'ambito scolastico, aspetto trattato nella relazione finale del secondo tirocinio, durante il quale si è potuta svolgere un'esperienza pratica presso il Dipartimento Materno Infantile dell'ASL TO2 e attraverso le attività di prevenzione e di Peer Education nelle scuole secondarie di primo grado e professionali di secondo grado all'interno degli Spazi Giovani dei consultori. La tesi svolta ha avuto come obiettivo quello di affrontare il tema del bullismo omofobico nelle sue molteplici manifestazioni, considerandolo come un problema non solo di emergente attualità, ma uno degli ostacoli che impediscono la serena crescita e convivenza in una scuola dove l'inclusione di tutti i soggetti dovrebbe essere messa al primo posto e la cui soluzione deve essere raggiunta attraverso interventi preventivi ed educativi e non solo di repressione. Si è cercato di porre l'attenzione nel luogo in cui avvengono tali atti di prevaricazione, restringendo il campo all'ambito scolastico, ambiente in cui emerge il disagio, dove la vittima viene posta in una condizione di emarginazione. Si è inoltre cercato di andare oltre il classico binomio bullo-vittima o alla stereotipizzazione dei ruoli, analizzando il gruppo dei pari e notando come siano di primaria importanza le interazioni che avvengono tra gli adolescenti e il contesto sociale circostante. In questa tesi si è cercato di comprendere il fenomeno e le proposte di intervento per il contrasto al bullismo omofobico, analizzando il ruolo della scuola nella formazione degli studenti e gli aspetti legali connessi alla repressione dell'atto di bullismo.
ITA
The purpose of this paper is to examine the stereotypes and prejudices that are the basis of bullying and homophobic bullying. The choice of this subject is dictated by the accumulation of episodes of violence to the detriment of homosexual students in the school context of each level and type, setting up a social and educational framework critical. According to data released by the World Health Organization in 2005 about one-third of adolescent suicides would be linked to the discovery of their sexual orientation. In this paper we want to highlight how stereotypes and prejudices affect the complexity of relationships and affectivity, as they tend to rigidly categorize behaviors that are considered tolerable. Classification that, especially among the young, affects the weaker people. From the data emerging from cognitive investigations conducted in the school, it is noted that the size of the phenomenon requires intervention in order to prevent through projects aimed at the homophobic bullying spread. These considerations prompted the Italian Ministry of Education in November 2016 to sign a national plan to prevent and combat bullying and cyberbullying in the classroom by fixing 7 February 2017 as the first national day against bullying at school (www.istruzione.it), for give funds for the training of teachers for preventive interventions and creating intervention networks to deal with individual cases both to protect the victim and to reintegrate into the school context of the bully. It is therefore desirable to deepen the dynamics of boys and girls between the ages of 13 and 22, within the school field, which was the subject of the final report of the second internship, during which it was possible to conduct an practice experience at the Infant Maternal Department of ASL TO2 through Peer Education Prevention and Peer Education activities in Secondary Schools. The thesis aimed at addressing the issue of homophobic bullying in its multiple manifestations, considering it as a problem not only of emerging news but one of the obstacles that prevent the peaceful growth and coexistence in a school where the inclusion of all the subjects should be placed first and whose solution must be achieved through preventive and educational interventions and not just repression. Attempts have been made to focus on the place where such acts of abuse are taking place, narrowing the camp to the school environment, where the discomfort emerges, where the victim is placed in a state of marginalization. It has also been attempted to go beyond the classic bullo-victim binomial or stereotyping roles, by analyzing the peer group and noting how interactions between adolescents and the surrounding social context are of primary importance. In this thesis, the aim was to understand the phenomenon and the proposals for intervention in contrasting homophobic bullying by analyzing the role of the school in the formation of students and the legal aspects associated with the repression of the act of bullying.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/88794