La tesi si basa su una ricerca di campo riguardante il recupero di alimenti ancora edibili tra gli scarti dei mercati di quartiere a Torino, attraverso la richiesta ai venditori mercatali di prodotti destinati all'eliminazione, oppure attraverso la perlustrazione autonoma dell'area del mercato e la ricerca nei cassonetti distribuiti lungo il mercato o direttamente a terra, sotto i banchi o nei mucchi di cassette e scarti alimentari che si accumulano sul mercato a fine giornata. Nel recupero si impegnano da un lato individui che utilizzano questo metodo di approvvigionamento alimentare per il proprio consumo personale, caratterizzati da una più o meno ridotta capacità di spesa, dall'altro persone coinvolte ad associazioni e gruppi informali con il fine di redistribuire a terzi quanto recuperato. In entrambi i casi, sebbene si tratti di un insieme di individui affatto monolitico, le motivazioni alla base della pratica comprendono valutazioni etiche, in particolare contro lo spreco di alimenti ancora commestibili, sviluppate in maniere differenti e più o meno strutturate, anche da parte di coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità economica più stringenti. La ricerca infatti è stata orientata da due domande principali: un primo interrogativo riguardava le modalità con cui questa attività viene portata avanti, un secondo si concentrava sulle motivazioni che avvicinano gli attori a questa pratica, che hanno portato alla costruzione di una tipologia di recuperatori, sulla base delle motivazioni addotte. La base teorica è stata costruita da una parte approfondendo la dimensione politica delle scelte di consumo ed approvvigionamento alimentare, dall'altra la dimensione simbolica delle pratiche alimentari: sono quindi stati presi in considerazione studi riguardanti il political consumerism e le sue caratteristiche e la letteratura esistente sulle pratiche ¿freegan¿, forme di approvvigionamento basate sul recupero dalla spazzatura delle grandi catene di vendita, considerabile come la controparte d'oltreoceano del recupero nei mercati. In secondo luogo sono stati presi in considerazione filoni di studi che indagano gli aspetti simbolici delle scelte alimentari: una caratteristica del recupero alimentare al mercato è infatti proprio la presenza di attori molto differenti tra loro, che lo attuano con modalità differenti e vi attribuiscono valenze diverse. Da una parte, infatti, le pratiche di recupero sembrano infrangere una norma sociale legata alla commestibilità degli alimenti; dall'altra, il rapporto dei recuperatori con la pratica sembra essere influenzato dal capitale culturale. In terzo luogo, una particolare attenzione è stata dedicata agli studi sulle scelte di consumo delle persone in condizioni di vulnerabilità economica, e sulla capacità di negoziazione per la gestione della propria contabilità seguendo le proprie preferenze e i propri valori. La ricerca è stata svolta grazie a tecniche di ricerca qualitative: la ricerca di campo è stata svolta su sei mercati rionali torinesi, differenti per posizione, dimensione, quartiere e tipo di utenza, tra giugno e dicembre 2016.
Freegan per scelta o per necessità. Il recupero di ortaggi a fine mercato tra azione politica, distinzione ed esclusione sociale.
GUAZZO, COSTANZA
2016/2017
Abstract
La tesi si basa su una ricerca di campo riguardante il recupero di alimenti ancora edibili tra gli scarti dei mercati di quartiere a Torino, attraverso la richiesta ai venditori mercatali di prodotti destinati all'eliminazione, oppure attraverso la perlustrazione autonoma dell'area del mercato e la ricerca nei cassonetti distribuiti lungo il mercato o direttamente a terra, sotto i banchi o nei mucchi di cassette e scarti alimentari che si accumulano sul mercato a fine giornata. Nel recupero si impegnano da un lato individui che utilizzano questo metodo di approvvigionamento alimentare per il proprio consumo personale, caratterizzati da una più o meno ridotta capacità di spesa, dall'altro persone coinvolte ad associazioni e gruppi informali con il fine di redistribuire a terzi quanto recuperato. In entrambi i casi, sebbene si tratti di un insieme di individui affatto monolitico, le motivazioni alla base della pratica comprendono valutazioni etiche, in particolare contro lo spreco di alimenti ancora commestibili, sviluppate in maniere differenti e più o meno strutturate, anche da parte di coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità economica più stringenti. La ricerca infatti è stata orientata da due domande principali: un primo interrogativo riguardava le modalità con cui questa attività viene portata avanti, un secondo si concentrava sulle motivazioni che avvicinano gli attori a questa pratica, che hanno portato alla costruzione di una tipologia di recuperatori, sulla base delle motivazioni addotte. La base teorica è stata costruita da una parte approfondendo la dimensione politica delle scelte di consumo ed approvvigionamento alimentare, dall'altra la dimensione simbolica delle pratiche alimentari: sono quindi stati presi in considerazione studi riguardanti il political consumerism e le sue caratteristiche e la letteratura esistente sulle pratiche ¿freegan¿, forme di approvvigionamento basate sul recupero dalla spazzatura delle grandi catene di vendita, considerabile come la controparte d'oltreoceano del recupero nei mercati. In secondo luogo sono stati presi in considerazione filoni di studi che indagano gli aspetti simbolici delle scelte alimentari: una caratteristica del recupero alimentare al mercato è infatti proprio la presenza di attori molto differenti tra loro, che lo attuano con modalità differenti e vi attribuiscono valenze diverse. Da una parte, infatti, le pratiche di recupero sembrano infrangere una norma sociale legata alla commestibilità degli alimenti; dall'altra, il rapporto dei recuperatori con la pratica sembra essere influenzato dal capitale culturale. In terzo luogo, una particolare attenzione è stata dedicata agli studi sulle scelte di consumo delle persone in condizioni di vulnerabilità economica, e sulla capacità di negoziazione per la gestione della propria contabilità seguendo le proprie preferenze e i propri valori. La ricerca è stata svolta grazie a tecniche di ricerca qualitative: la ricerca di campo è stata svolta su sei mercati rionali torinesi, differenti per posizione, dimensione, quartiere e tipo di utenza, tra giugno e dicembre 2016.File | Dimensione | Formato | |
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