Many ontological and metaphysical issues philosophers have taken a close interest in over the last years concern the existence and the nature of human social groups, like mobs, teams, boards and courts. The ontology and metaphysics of the social groups work exactly on questions like ¿Is there any social group?¿ and ¿What are they?¿. In the last decades, the most significant role in this philosophical research field has been played by theories grounded on the social integration of group's members, such as the one proposed by Margaret Gilbert, that links the existence and the nature of ¿plural subjects¿ to a ¿joint commitment¿ between their members. Recently, these views have been criticized by other philosophers, like Brian Epstein, due to their ¿anthropocentric¿ point of view. In this work I propose a theory of human social groups that is intended to overcome this criticism by stating that groups are social objects, in the way the Italian philosopher Maurizio Ferraris describes them in his Documentality account.

Molti dei problemi ontologici e metafisici tenuti in stretta considerazione dai filosofi negli ultimi anni riguardano l'esistenza e la natura dei gruppi sociali, come le folle, le squadre, i consigli e le corti. L'ontologia e la metafisica dei gruppi sociali si occupa proprio di domande come ¿Esistono i gruppi sociali?¿ e ¿Che cosa sono?¿. Negli ultimi decenni, il ruolo più importante in questo campo di ricerca filosofico è stato giocato da teorie fondate sull'integrazione sociale tra i membri di un gruppo, come quella proposta da Margaret Gilbert, che lega l'esistenza e la natura dei ¿soggetti plurali¿ a un ¿impegno condiviso¿ tra i loro membri. Ma, di recente, queste prospettive sono state criticate da altri filosofi, come Brian Epstein, a causa del loro punto di vista ¿antropocentrico¿. In questo scritto propongo una teoria dei gruppi sociali umani che mira a superare queste critiche sostenendo che i gruppi sono oggetti sociali, nel senso in cui sono stati descritti dal filosofo italiano Maurizio Ferraris con la teoria della Documentalità.

Ontologia dei gruppi sociali

TATEO, GIOVANNI
2016/2017

Abstract

Molti dei problemi ontologici e metafisici tenuti in stretta considerazione dai filosofi negli ultimi anni riguardano l'esistenza e la natura dei gruppi sociali, come le folle, le squadre, i consigli e le corti. L'ontologia e la metafisica dei gruppi sociali si occupa proprio di domande come ¿Esistono i gruppi sociali?¿ e ¿Che cosa sono?¿. Negli ultimi decenni, il ruolo più importante in questo campo di ricerca filosofico è stato giocato da teorie fondate sull'integrazione sociale tra i membri di un gruppo, come quella proposta da Margaret Gilbert, che lega l'esistenza e la natura dei ¿soggetti plurali¿ a un ¿impegno condiviso¿ tra i loro membri. Ma, di recente, queste prospettive sono state criticate da altri filosofi, come Brian Epstein, a causa del loro punto di vista ¿antropocentrico¿. In questo scritto propongo una teoria dei gruppi sociali umani che mira a superare queste critiche sostenendo che i gruppi sono oggetti sociali, nel senso in cui sono stati descritti dal filosofo italiano Maurizio Ferraris con la teoria della Documentalità.
ITA
Many ontological and metaphysical issues philosophers have taken a close interest in over the last years concern the existence and the nature of human social groups, like mobs, teams, boards and courts. The ontology and metaphysics of the social groups work exactly on questions like ¿Is there any social group?¿ and ¿What are they?¿. In the last decades, the most significant role in this philosophical research field has been played by theories grounded on the social integration of group's members, such as the one proposed by Margaret Gilbert, that links the existence and the nature of ¿plural subjects¿ to a ¿joint commitment¿ between their members. Recently, these views have been criticized by other philosophers, like Brian Epstein, due to their ¿anthropocentric¿ point of view. In this work I propose a theory of human social groups that is intended to overcome this criticism by stating that groups are social objects, in the way the Italian philosopher Maurizio Ferraris describes them in his Documentality account.
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