Purpose of this thesis is analyzing an historiographic work called Antapodosis, written by the bishop Liutprand of Cremona. Grotesque and sexuality are the center of this study, aspects of a destructive comedy, which Liutprand use to take his revenge against his enemy. There are two type of comedy in this book, one vulgar and violent saved for the West and another polished and less vulgar saved for the Est. This analysis will lead to a refusal of the accuse of Liutprand's misogyny. This study lead to a more detailed analysis in the history of historiography, searching for a work with the same characteristics of the Antapodosis, such as comedy, vulgarity and purpose of revenge. We can find this characteristics in the work of a Byzantine author, Procopius of Caesarea, entitle Anecdota.
Liutprando di Cremona (920-972) fu dapprima uomo di corte e studioso; diplomatico e scrittore, in ultimo vescovo della città di Cremona nel 961. Obiettivo di tale tesi è quello di analizzare i mezzi di cui egli si serve per mettere in atto la sua vendetta attraverso una peculiare opera storiografica intitolata Antapodosis. Grottesco e sessualità sono al centro di tale scritto, entrambi fattori di una comicità retributiva e distruttiva per i nemici di Liutprando. La comicità presente nell'opera può essere declinata in due diversi modi: una prima forma particolarmente volgare e violenta, quella serbata all'Occidente; e una comicità invece più raffinata e meno volgare, riservata agli aneddoti orientali. Punto cruciale dell'opera di Liutprando è la critica alle matrone italiche, che è costato all'autore l'accusa di misoginia clericale. Ma attraverso questa analisi si dimostrerà come tale accusa sia sbagliata; Liutprando non provava dei veri e propri sentimenti misogini, per lui si trattava di una forma di propaganda volta a screditare i suoi nemici. Questo studio sulle caratteristiche dell'Antapodosis ha condotto ad un esame più approfondito fra le varie opere storiografiche di epoca tardoantica e altomedievale, alla ricerca di uno scritto che presentasse delle caratteristiche simili quali comicità, volgarità e, in particolar modo, l'intento vendicativo, riconducendo all'opera dello storico bizantino Procopio di Cesarea, intitolata Anecdota. Si procederà dunque alla dimostrazione delle similitudini non solo fra le due opere ma anche fra le vite degli autori stessi.
Liutprando, "Antapodosis": retribuzione, sessualità e grottesco e ... Procopius?
SPAGNOLETTI, SILVIA
2016/2017
Abstract
Liutprando di Cremona (920-972) fu dapprima uomo di corte e studioso; diplomatico e scrittore, in ultimo vescovo della città di Cremona nel 961. Obiettivo di tale tesi è quello di analizzare i mezzi di cui egli si serve per mettere in atto la sua vendetta attraverso una peculiare opera storiografica intitolata Antapodosis. Grottesco e sessualità sono al centro di tale scritto, entrambi fattori di una comicità retributiva e distruttiva per i nemici di Liutprando. La comicità presente nell'opera può essere declinata in due diversi modi: una prima forma particolarmente volgare e violenta, quella serbata all'Occidente; e una comicità invece più raffinata e meno volgare, riservata agli aneddoti orientali. Punto cruciale dell'opera di Liutprando è la critica alle matrone italiche, che è costato all'autore l'accusa di misoginia clericale. Ma attraverso questa analisi si dimostrerà come tale accusa sia sbagliata; Liutprando non provava dei veri e propri sentimenti misogini, per lui si trattava di una forma di propaganda volta a screditare i suoi nemici. Questo studio sulle caratteristiche dell'Antapodosis ha condotto ad un esame più approfondito fra le varie opere storiografiche di epoca tardoantica e altomedievale, alla ricerca di uno scritto che presentasse delle caratteristiche simili quali comicità, volgarità e, in particolar modo, l'intento vendicativo, riconducendo all'opera dello storico bizantino Procopio di Cesarea, intitolata Anecdota. Si procederà dunque alla dimostrazione delle similitudini non solo fra le due opere ma anche fra le vite degli autori stessi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/88697