Recent neuroaesthetical research findings suggest that aesthetic experience is the result of the interaction between specific image properties and the perceiver's perceptual processing dynamics. There is growing evidence that aesthetic experience emerges from the combination among perceptual, cognitive, and affective components of the processing stream leading to beauty perception. However, no study has yet investigated the relationship between aesthetic evaluation and processing fluency. Here we directly addressed this issue by investigating the nature of the relationship between aesthetic judgments and Reaction Times (RT) to abstract images. The results reveal the existence of a negative correlation between aesthetic appreciation and RT, suggesting that more appreciated stimuli are processed more fluently (i.e. faster) than less appreciated ones. Although further research is needed to determine the nature of this relationship, I propose ¿in line with the interactionist perspective- that bottom up perceptual stimulus features and top down aesthetical factors equally contribute to stimulus processing fluency. In addition, I discuss the role of attention in directing and improving processing fluency towards those stimuli capable of hyperstimulating the central nervous system, and thus of triggering an intrinsically pleasurable aesthetic response. In sum, in accordance with the neuropsychological approach, I suggest that processing fluency is a major factor in inducing an aesthetic experience. Furthermore, as aesthetic experience also builds upon cognitive, affective and emotional factors, I discuss the possibility that it is also effective in modulating them. In particular, aesthetic experience can be considered as a strong transformative activity, capable to regulate perception, higher-order cognitive processes (e.g. attention, memory, and executive functions), emotional and behavioral patterns, as well as their underlying neural circuits. For this reason, it can be envisaged that any type of stimuli capable of triggering an aesthetic experience (natural scenes, art, music etc.) may be used in neurorehabilitation of brain damaged and psychiatric patients. Finally, I report some documented cases of art and music therapy interventions employed with dementia patients, highlighting the effectiveness of these methods in restoring conscious processing when deficient due to brain damage.
Recenti studi nel campo della Neuroestetica suggeriscono che l'esperienza estetica possa configurarsi come il prodotto dell'interazione tra le proprietà dell'immagine osservata e il processamento percettivo dell'osservatore. Evidenze crescenti indicano che l'esperienza estetica emerge dalla combinazione di componenti percettive, cognitive ed affettive proprie del processamento percettivo della bellezza. Tuttavia, la relazione tra apprezzamento estetico e processing fluency (facilità di processamento) non è ancora stata oggetto di ricerca. Il presente studio mira a colmare questa lacuna tramite un esame della relazione tra giudizi estetici e Tempi di Reazione (TR) ad immagini astratte. I risultati mostrano l'esistenza di una correlazione negativa tra apprezzamento estetico e TR, suggerendo che gli stimoli più apprezzati vengono processati in modo più fluente (i.e. più rapido) rispetto a quelli meno apprezzati. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per definire la natura della correlazione evidenziata, in linea con la prospettiva interazionista, la mia ipotesi è che il processamento dello stimolo sia favorito tanto dalle caratteristiche percettive bottom up dello stesso, quanto da ulteriori fattori estetici di natura top down. Inoltre, prendo in considerazione il ruolo dell'attenzione nell'orientare e ottimizzare la processing fluency verso quegli stimoli capaci di iperstimolare il sistema nervoso centrale, generando così una risposta di piacevolezza estetica. In sintesi, in accordo con l'approccio neuropsicologico, suggerisco che la processing fluency sia uno dei fattori principali alla base dell'esperienza estetica. Inoltre, dal momento che l'esperienza estetica si basa in parte su fattori cognitivi, affettivi ed emozionali, è possibile ipotizzare che sia anche efficace nel modularli. In particolare, l´esperienza estetica si configura come un'attività fortemente trasformativa, in grado di regolare i processi percettivi e quelli cognitivi di alto livello (es. attenzione, memoria, funzioni esecutive), i pattern emozionali e comportamentali, così come i circuiti neuronali sottostanti. Per questa ragione, si può pensare di utilizzare stimoli capaci di generare un'esperienza estetica (scene naturali, opere d'arte, brani musicali, etc.) nella neuroriabilitazione di pazienti con lesione cerebrale e disturbo psichiatrico. A tal proposito, si portano ad esempio alcuni interventi di arte terapia e di musicoterapia svolti con soggetti affetti da malattia di Alzheimer, mostrando l'efficacia di queste pratiche nel ristabilire un processamento di tipo consapevole laddove esso risulta compromesso.
Apprezzamento estetico e "processing fluency": uno studio comportamentale
BOSSO, TEA
2016/2017
Abstract
Recenti studi nel campo della Neuroestetica suggeriscono che l'esperienza estetica possa configurarsi come il prodotto dell'interazione tra le proprietà dell'immagine osservata e il processamento percettivo dell'osservatore. Evidenze crescenti indicano che l'esperienza estetica emerge dalla combinazione di componenti percettive, cognitive ed affettive proprie del processamento percettivo della bellezza. Tuttavia, la relazione tra apprezzamento estetico e processing fluency (facilità di processamento) non è ancora stata oggetto di ricerca. Il presente studio mira a colmare questa lacuna tramite un esame della relazione tra giudizi estetici e Tempi di Reazione (TR) ad immagini astratte. I risultati mostrano l'esistenza di una correlazione negativa tra apprezzamento estetico e TR, suggerendo che gli stimoli più apprezzati vengono processati in modo più fluente (i.e. più rapido) rispetto a quelli meno apprezzati. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per definire la natura della correlazione evidenziata, in linea con la prospettiva interazionista, la mia ipotesi è che il processamento dello stimolo sia favorito tanto dalle caratteristiche percettive bottom up dello stesso, quanto da ulteriori fattori estetici di natura top down. Inoltre, prendo in considerazione il ruolo dell'attenzione nell'orientare e ottimizzare la processing fluency verso quegli stimoli capaci di iperstimolare il sistema nervoso centrale, generando così una risposta di piacevolezza estetica. In sintesi, in accordo con l'approccio neuropsicologico, suggerisco che la processing fluency sia uno dei fattori principali alla base dell'esperienza estetica. Inoltre, dal momento che l'esperienza estetica si basa in parte su fattori cognitivi, affettivi ed emozionali, è possibile ipotizzare che sia anche efficace nel modularli. In particolare, l´esperienza estetica si configura come un'attività fortemente trasformativa, in grado di regolare i processi percettivi e quelli cognitivi di alto livello (es. attenzione, memoria, funzioni esecutive), i pattern emozionali e comportamentali, così come i circuiti neuronali sottostanti. Per questa ragione, si può pensare di utilizzare stimoli capaci di generare un'esperienza estetica (scene naturali, opere d'arte, brani musicali, etc.) nella neuroriabilitazione di pazienti con lesione cerebrale e disturbo psichiatrico. A tal proposito, si portano ad esempio alcuni interventi di arte terapia e di musicoterapia svolti con soggetti affetti da malattia di Alzheimer, mostrando l'efficacia di queste pratiche nel ristabilire un processamento di tipo consapevole laddove esso risulta compromesso.File | Dimensione | Formato | |
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