The subject of my thesis is the old age. I decided to deal with this topic through an historical interpretation. This interest is derived from the experimentation of the role of social worker during a stage as social worker at the Hospital of Aosta. During the stage I relate myself to old people, preparing and implementing appropriate projects that meet their needs. Then, I posed myself the following questions: ¿Is the institutionalization of older people a product of modernity or a practice implemented from the past?" and "How did the concept and the role of the elderly change throughout history?". This is the origin of my research. I wanted to analyze what was the representation of old age in different eras, from ancient Greece to the present day, deepening then some works like De senectute by Cicero, Utopia by Thomas More and Aphorisms on the Wisdom of Life by Artur Schopenhauer. In spite of the social and cultural transformations of this theme, the general viewpoint of the old age, developed over the centuries, is that of pessimism and hostility. In almost all ages, societies remain fundamentally based on strength and physical stamina. As historians have clarified, there is no golden age of old age. The Church has always provided assistance to the poor, without distinction, also to the old ones. The transfer to public forms of assistance occurred only since the seventeenth century. Therefore, even the institutionalization is a practice carried out for centuries. Currently, the condition of the elderly in Italy has not had the attention it deserves, if you consider the number of old people that is not only stronger than in any other european country, but is second only to Japan. Today, are still underestimated the potential and opportunities of life present in this delicate phase of existence. Population ageing and the status of elderly people must be rethought and interpreted in a more coherent way, in line with the changes that are happening in our society.
L'oggetto della mia tesi di laurea è la vecchiaia, argomento che ho deciso di affrontare mediante una chiave di lettura storica. L'interesse verso questa tipologia di tema è derivato dalla sperimentazione diretta del ruolo dell'Assistente Sociale durante il tirocinio formativo svolto all'interno dell'Ufficio di Servizio Sociale Ospedaliero presso l'Ospedale di Aosta. Durante lo stage mi sono spesso trovata a rapportarmi con persone anziane, predisponendo e realizzando dei progetti adatti e rispondenti alle loro necessità. Mi sono quindi posta il seguente quesito: ¿L'istituzionalizzazione delle persone anziane è un prodotto della modernità oppure una pratica attuata fin dal passato?¿ e ¿Come è cambiata la concezione ed il ruolo dell'anziano nel corso della storia?¿. È questa l'origine della mia ricerca che mi ha indotta ad analizzare qual era la rappresentazione della vecchiaia nelle diverse epoche storiche, dall'Antica Grecia ai giorni nostri, approfondendo poi alcune opere dedicate alle vecchiezza: Il De senectute di Cicerone, Utopia di Thomas More e Aforismi sulla saggezza del vivere di Artur Schopenhauer. Al di là delle trasformazioni sociali e culturali di dettaglio, l'opinione generale sviluppata nei secoli nei confronti della vecchiaia è di pessimismo ed ostilità. In quasi tutte le epoche, le società restano fondamentalmente basate sulla forza e sul vigore fisico. Come gli storici hanno contribuito a chiarire, non esiste un'età d'oro della vecchiaia. La Chiesa ha da sempre elargito assistenza ai poveri, tra i quali, indistintamente, rientravano anche gli anziani. Il passaggio a forme pubbliche di assistenza si ebbe solo a partire dal Seicento. Pertanto, anche l'istituzionalizzazione è una pratica posta in essere da secoli. Attualmente la condizione degli anziani in Italia non ha avuto ancora l'attenzione che merita se si considera la portata dell'invecchiamento della popolazione, che non solo è più forte che in ogni altro paese d'Europa, ma è secondo solo al Giappone. Ancora oggi vengono sottostimate le potenzialità e le opportunità di vita presenti in questa delicata fase dell'esistenza. L'invecchiamento della popolazione e la condizione di anzianità devono essere ripensati ed interpretati in maniera più coerente, in linea con i mutamenti che stanno avvenendo anche nella società.
Il concetto di vecchiaia nei secoli
REGIS, SARA
2015/2016
Abstract
L'oggetto della mia tesi di laurea è la vecchiaia, argomento che ho deciso di affrontare mediante una chiave di lettura storica. L'interesse verso questa tipologia di tema è derivato dalla sperimentazione diretta del ruolo dell'Assistente Sociale durante il tirocinio formativo svolto all'interno dell'Ufficio di Servizio Sociale Ospedaliero presso l'Ospedale di Aosta. Durante lo stage mi sono spesso trovata a rapportarmi con persone anziane, predisponendo e realizzando dei progetti adatti e rispondenti alle loro necessità. Mi sono quindi posta il seguente quesito: ¿L'istituzionalizzazione delle persone anziane è un prodotto della modernità oppure una pratica attuata fin dal passato?¿ e ¿Come è cambiata la concezione ed il ruolo dell'anziano nel corso della storia?¿. È questa l'origine della mia ricerca che mi ha indotta ad analizzare qual era la rappresentazione della vecchiaia nelle diverse epoche storiche, dall'Antica Grecia ai giorni nostri, approfondendo poi alcune opere dedicate alle vecchiezza: Il De senectute di Cicerone, Utopia di Thomas More e Aforismi sulla saggezza del vivere di Artur Schopenhauer. Al di là delle trasformazioni sociali e culturali di dettaglio, l'opinione generale sviluppata nei secoli nei confronti della vecchiaia è di pessimismo ed ostilità. In quasi tutte le epoche, le società restano fondamentalmente basate sulla forza e sul vigore fisico. Come gli storici hanno contribuito a chiarire, non esiste un'età d'oro della vecchiaia. La Chiesa ha da sempre elargito assistenza ai poveri, tra i quali, indistintamente, rientravano anche gli anziani. Il passaggio a forme pubbliche di assistenza si ebbe solo a partire dal Seicento. Pertanto, anche l'istituzionalizzazione è una pratica posta in essere da secoli. Attualmente la condizione degli anziani in Italia non ha avuto ancora l'attenzione che merita se si considera la portata dell'invecchiamento della popolazione, che non solo è più forte che in ogni altro paese d'Europa, ma è secondo solo al Giappone. Ancora oggi vengono sottostimate le potenzialità e le opportunità di vita presenti in questa delicata fase dell'esistenza. L'invecchiamento della popolazione e la condizione di anzianità devono essere ripensati ed interpretati in maniera più coerente, in linea con i mutamenti che stanno avvenendo anche nella società.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/88469