Suicide is a global public health problem not only among the general population, but also within prison settings. It is no coincidence that worldwide the most common cause of death in prison settings is suicide. The most thought-provoking aspect of the story lies in the only momentary resonance that these tragic events have. The aim of this paper is to explore the current state of research by comparing the perspectives of different authors nationally and internationally. From these contributions I then made a reflection on the points of convergence and contrast of the various positions, while trying to bring out the main problems of the implementation of prevention programs within the prison context. To this end, I proceeded by providing in the first chapter an overview of the two main dimensions of the phenomenon. In the second chapter I have, on the other hand, highlighted the main problem of the discussion, namely suicide within prisons. Finally, in the last chapter, the different strategies for preventing and reducing suicidal behavior adopted inside and outside the prison setting were emphasized. The paper concludes with a reflection on conditions at the Lorusso and Cutugno Prison. The final pages were, in addition, enriched by two interviews with two psychologists from the Department of Mental Health of the Asl Città di Torino who work within the Forensic Psychiatry Service at the aforementioned Prison.

Il suicidio rappresenta un problema di salute pubblica globale non soltanto tra la popolazione generale, ma anche all’interno del carcere. Non è un caso che in tutto il mondo la causa più comune di morte nei contesti penitenziari sia proprio il suicidio. L’aspetto della vicenda che più fa riflettere sta nella risonanza solo momentanea che questi tragici eventi hanno. L’obiettivo di questo lavoro sta nell’approfondire l’attuale stato della ricerca attraverso il confronto delle prospettive di diversi autori a livello nazionale e internazionale. A partire da questi contributi ho apportato, poi, una riflessione sui punti di convergenza e di contrasto delle varie posizioni, cercando al contempo di fare emergere le principali problematiche dell’implementazione dei programmi di prevenzione all’interno del contesto detentivo. Al tal fine ho proceduto fornendo nel primo capitolo una panoramica delle due dimensioni principali del fenomeno. Nel secondo capitolo ho, invece, messo in evidenza il problema principale della trattazione, cioè il suicidio all’interno delle carceri. Nell’ultimo capitolo sono state, infine, messe in luce le diverse strategie di prevenzione e riduzione del comportamento suicidario adottate all’interno e all’esterno del contesto detentivo. Il lavoro si conclude con una riflessione sulle condizioni della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. Le pagine finali sono state, inoltre, arricchite da due interviste a due psicologi del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Città di Torino che lavorano all’interno del Servizio di Psichiatria Forense presso la già citata Casa Circondariale.

Il suicidio in carcere. Un’analisi delle dinamiche, dei fattori di rischio e delle strategie di prevenzione, con una riflessione sulla realtà torinese.

NANNINI, ILARIA
2023/2024

Abstract

Il suicidio rappresenta un problema di salute pubblica globale non soltanto tra la popolazione generale, ma anche all’interno del carcere. Non è un caso che in tutto il mondo la causa più comune di morte nei contesti penitenziari sia proprio il suicidio. L’aspetto della vicenda che più fa riflettere sta nella risonanza solo momentanea che questi tragici eventi hanno. L’obiettivo di questo lavoro sta nell’approfondire l’attuale stato della ricerca attraverso il confronto delle prospettive di diversi autori a livello nazionale e internazionale. A partire da questi contributi ho apportato, poi, una riflessione sui punti di convergenza e di contrasto delle varie posizioni, cercando al contempo di fare emergere le principali problematiche dell’implementazione dei programmi di prevenzione all’interno del contesto detentivo. Al tal fine ho proceduto fornendo nel primo capitolo una panoramica delle due dimensioni principali del fenomeno. Nel secondo capitolo ho, invece, messo in evidenza il problema principale della trattazione, cioè il suicidio all’interno delle carceri. Nell’ultimo capitolo sono state, infine, messe in luce le diverse strategie di prevenzione e riduzione del comportamento suicidario adottate all’interno e all’esterno del contesto detentivo. Il lavoro si conclude con una riflessione sulle condizioni della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. Le pagine finali sono state, inoltre, arricchite da due interviste a due psicologi del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Città di Torino che lavorano all’interno del Servizio di Psichiatria Forense presso la già citata Casa Circondariale.
Suicide in prison. An analysis of the dynamics, risk factors and prevention strategies, with a study on the jail of Turin.
Suicide is a global public health problem not only among the general population, but also within prison settings. It is no coincidence that worldwide the most common cause of death in prison settings is suicide. The most thought-provoking aspect of the story lies in the only momentary resonance that these tragic events have. The aim of this paper is to explore the current state of research by comparing the perspectives of different authors nationally and internationally. From these contributions I then made a reflection on the points of convergence and contrast of the various positions, while trying to bring out the main problems of the implementation of prevention programs within the prison context. To this end, I proceeded by providing in the first chapter an overview of the two main dimensions of the phenomenon. In the second chapter I have, on the other hand, highlighted the main problem of the discussion, namely suicide within prisons. Finally, in the last chapter, the different strategies for preventing and reducing suicidal behavior adopted inside and outside the prison setting were emphasized. The paper concludes with a reflection on conditions at the Lorusso and Cutugno Prison. The final pages were, in addition, enriched by two interviews with two psychologists from the Department of Mental Health of the Asl Città di Torino who work within the Forensic Psychiatry Service at the aforementioned Prison.
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