L'istituto della dote è molto antico: rappresenta l'antica pratica della donazione della donna verso il marito ed ha subito trasformazioni nell'adattamento legislativo. La recezione è avvenuta a fine Settecento, e la disciplina ha continuato a innovarsi nell'Ottocento, grazie ai dibattiti parlamentari in tema di rapporti patrimoniali tra coniugi, entrando in declino solo nel Novecento. E' stato dunque opportuno rilevare tale mutamento della prassi in legge tramite gli atti considerati in appendice. La ratio è stata a lungo di anticipazione della successione e di conservazione del patrimonio in seno alla famiglia d'origine; ha poi subito una svolta, scindendosi dal diritto successorio solo con la codificazione albertina, e infine nel codice del 1865. Per illustrare meglio il ragionamento di fondo delle norme considerate, ho dunque approfondito l'iter di formazione e l'applicazione concreta tramite ricerche di tipo archivistico, nel fondo notarile del Cav. Notaio Carlo Carlevaris. Infine, accanto ad esse è stato utile tracciare un profilo della disciplina formale delle convenzioni matrimoniali e della struttura del corpo notarile, di cui si chiedeva una riforma soprattutto dopo l'emanazione del primo codice unitario: a questo proposito è stato utile illustrare il punto di vista dei notai italiani, tra cui proprio il Carlevaris, che si schierava come altri suoi colleghi a favore di una disciplina organica, che avrebbe portato maggior lustro alla categoria a cui apparteneva.

RICERCHE STORICO-GIURIDICHE SULLA PRASSI NOTARILE DEL XIX° SECOLO

CRAVERO, ELISA ANGELA
2016/2017

Abstract

L'istituto della dote è molto antico: rappresenta l'antica pratica della donazione della donna verso il marito ed ha subito trasformazioni nell'adattamento legislativo. La recezione è avvenuta a fine Settecento, e la disciplina ha continuato a innovarsi nell'Ottocento, grazie ai dibattiti parlamentari in tema di rapporti patrimoniali tra coniugi, entrando in declino solo nel Novecento. E' stato dunque opportuno rilevare tale mutamento della prassi in legge tramite gli atti considerati in appendice. La ratio è stata a lungo di anticipazione della successione e di conservazione del patrimonio in seno alla famiglia d'origine; ha poi subito una svolta, scindendosi dal diritto successorio solo con la codificazione albertina, e infine nel codice del 1865. Per illustrare meglio il ragionamento di fondo delle norme considerate, ho dunque approfondito l'iter di formazione e l'applicazione concreta tramite ricerche di tipo archivistico, nel fondo notarile del Cav. Notaio Carlo Carlevaris. Infine, accanto ad esse è stato utile tracciare un profilo della disciplina formale delle convenzioni matrimoniali e della struttura del corpo notarile, di cui si chiedeva una riforma soprattutto dopo l'emanazione del primo codice unitario: a questo proposito è stato utile illustrare il punto di vista dei notai italiani, tra cui proprio il Carlevaris, che si schierava come altri suoi colleghi a favore di una disciplina organica, che avrebbe portato maggior lustro alla categoria a cui apparteneva.
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