Alla luce del crescente dibattito in corso sul tema della migrazione, è intenzione di questo lavoro affrontare la problematica da una prospettiva solitamente poco approfondita, ovvero quella dei Paesi di origine africani. Il termine ¿migrazione¿, usato in senso ampio, racchiude inoltre al suo interno una miriade di storie e situazioni personali che da un punto di vista legale dovrebbero essere trattate in maniera differente a seconda della figura giuridica in cui rientrano: migrante volontario, profugo, richiedente asilo, sfollato interno. Ai fini dell'analisi tuttavia queste distinzioni non sono fondamentali proprio a causa del focus scelto. Lo scopo della tesi infatti è quello di indagare quali siano le ragioni che spingono le persone a lasciare la propria patria a livello di società basandosi sulle teorie di Paul Collier, economista e professore di Oxford che ha speso molti anni della sua vita a studiare i Paesi del ¿terzo miliardo¿, e in particolar modo sul pensiero di Talcott Parsons, padre del funzionalismo, che individua quattro requisiti funzionali da realizzare per il buon andamento di ogni società (adattamento, definizione degli scopi, integrazione e latenza) e con il contributo di Neil Smelser i rispettivi sottosistemi adibiti al loro soddisfacimento; in un secondo momento, saranno considerati gli effetti provocati dalla migrazione su ognuno dei sottosistemi. Confrontando le carenze della società che spingono alla partenza con le trasformazioni che avvengono al suo interno si può cercare di fare un bilancio tra gli effetti positivi e quelli negativi per verificare se la migrazione, quando intrapresa come ¿azione sociale¿ e quindi scelta volontariamente in alternativa a situazioni di sofferenza, possa in qualche modo riequilibrare le condizioni iniziali fornendo, a livello sociale, una soluzione ai problemi presenti. Dopo aver introdotto alcuni dati del fenomeno e alcuni concetti chiave, nel primo capitolo verranno enunciate le basi teoriche tratte dal pensiero di Collier, Parsons e Smelser; nel secondo, invece, si analizzeranno, suddividendole in base al sottosistema in cui influiscono, le disfunzioni della società individuate maggiormente dagli studiosi della tematica come le cause della migrazione. Infine il terzo capitolo si occuperà di delineare i cambiamenti osservati in generale nelle società di partenza e facendo riferimento ad alcuni casi concreti, in particolare Somalia ed Eritrea, per quanto riguarda ognuno dei sottosistemi (economico, politico, integrativo e di mantenimento dei modelli). In conclusione si tenterà di verificare se gli effetti complessivi del fenomeno siano positivi o negativi per i Paesi di origine, anche nell'ottica di possibili idee di intervento.
Cause e conseguenze della migrazione africana nei paesi di provenienza
SAMORÈ, SILVIA
2016/2017
Abstract
Alla luce del crescente dibattito in corso sul tema della migrazione, è intenzione di questo lavoro affrontare la problematica da una prospettiva solitamente poco approfondita, ovvero quella dei Paesi di origine africani. Il termine ¿migrazione¿, usato in senso ampio, racchiude inoltre al suo interno una miriade di storie e situazioni personali che da un punto di vista legale dovrebbero essere trattate in maniera differente a seconda della figura giuridica in cui rientrano: migrante volontario, profugo, richiedente asilo, sfollato interno. Ai fini dell'analisi tuttavia queste distinzioni non sono fondamentali proprio a causa del focus scelto. Lo scopo della tesi infatti è quello di indagare quali siano le ragioni che spingono le persone a lasciare la propria patria a livello di società basandosi sulle teorie di Paul Collier, economista e professore di Oxford che ha speso molti anni della sua vita a studiare i Paesi del ¿terzo miliardo¿, e in particolar modo sul pensiero di Talcott Parsons, padre del funzionalismo, che individua quattro requisiti funzionali da realizzare per il buon andamento di ogni società (adattamento, definizione degli scopi, integrazione e latenza) e con il contributo di Neil Smelser i rispettivi sottosistemi adibiti al loro soddisfacimento; in un secondo momento, saranno considerati gli effetti provocati dalla migrazione su ognuno dei sottosistemi. Confrontando le carenze della società che spingono alla partenza con le trasformazioni che avvengono al suo interno si può cercare di fare un bilancio tra gli effetti positivi e quelli negativi per verificare se la migrazione, quando intrapresa come ¿azione sociale¿ e quindi scelta volontariamente in alternativa a situazioni di sofferenza, possa in qualche modo riequilibrare le condizioni iniziali fornendo, a livello sociale, una soluzione ai problemi presenti. Dopo aver introdotto alcuni dati del fenomeno e alcuni concetti chiave, nel primo capitolo verranno enunciate le basi teoriche tratte dal pensiero di Collier, Parsons e Smelser; nel secondo, invece, si analizzeranno, suddividendole in base al sottosistema in cui influiscono, le disfunzioni della società individuate maggiormente dagli studiosi della tematica come le cause della migrazione. Infine il terzo capitolo si occuperà di delineare i cambiamenti osservati in generale nelle società di partenza e facendo riferimento ad alcuni casi concreti, in particolare Somalia ed Eritrea, per quanto riguarda ognuno dei sottosistemi (economico, politico, integrativo e di mantenimento dei modelli). In conclusione si tenterà di verificare se gli effetti complessivi del fenomeno siano positivi o negativi per i Paesi di origine, anche nell'ottica di possibili idee di intervento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/88051