INTRODUCTION: Cardiovascular diseases represent the first cause of death in the western world, in about two-thirds of cases attributable to sudden and fatal events and, in particular, sudden cardiac death often leads to a hyper-hypokinetic arrhythmia event. For this reason, implantable electronic heart devices (CIEDs) play a crucial role in the treatment of cardiac arrhythmias, but also in heart failure. However, intrinsic to the indispensable function of cardiac stimulation/defibrillation of CIED, there remains a non-indifferent iatrogenic risk associated with their implantation: among the complications, CIED infections represent an emerging clinical condition, causing unimpeachable mortality rates and considerable healthcare costs. It is for this reason that a functional approach is needed to prevent, but also to treat, this type of complication. OBJECTIVES: To describe patient's pre-intra-post pathway of the CIED implant and the nursing care provided, focusing on methodologies for treating and preventing related infections. MATERIALS AND METHODS: A review of the literature was carried out through the Medline database through portals such as PubMed, Cinhal EBSCO and The Cochrane Library and through guidelines that relate to the subject matter of the study. The data related to the pre-intra-post surgical procedure of 113 patients undergoing CIED implantation collected by S.C. of Cardiology of A.O. S. Croce and Carle between 2015 and 2016 were also consulted and commented on, focusing on surgical site conditions respectively on arrival at the department and after 2, 4 and 6 hours. RESULTS: It's evident from the scientific evidence that CIED infections represent a range ranging between 0.6% and 2.2% of total hospital infections. From the literature and the studies carried out, however, it emerges that following to the methods of prevention represented by adherence to rigid protocols of aseptics, shower and pre-operative trichotomy, the use of special antibacterial wraps in intra-operative, but also by "alternative" prevention methods and characterized by a more immediate implementation, such as the introduction of a simple operational protocol, infections can be significantly reduced. From the data collected by S.C. of Cardiology of A.O. S. Croce and Carle through the patient tracking schedules under the CIED implant shows 4 that 23.7% of total implants have a pocket bleeding problem, while pocket swelling is found in 4 cases at the entrance in the department, to reach about 7% between the second and sixth hour. CONCLUSIONS: Along the entire route of the patient undergoing CIED implant, the nurse plays a key role, including in the prevention and treatment of infections related to CIED implants: he is the first to put in place all the measures necessary to meet the criteria of absolute asepsis, as well as conducting a continuous monitoring of the person throughout the entire process. The nurse also carries out assistance in this area, including the physical, psychological and emotional sphere, which translates into a global caring.
INTRODUZIONE: Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte del mondo occidentale, in circa i due terzi dei casi attribuibili ad eventi improvvisi e fatali e, in particolare, la morte cardiaca improvvisa consegue spesso ad un evento aritmico iper/ipocinetico. Per questo motivo, i dispositivi cardiaci elettronici impiantabili (CIED) ricoprono un ruolo di fondamentale importanza nel trattamento delle aritmie cardiache, ma anche dello scompenso cardiaco. Tuttavia, intrinseco alla indispensabile funzione di stimolazione/defibrillazione cardiaca dei CIED, rimane un rischio iatrogeno non indifferente correlato al loro impianto: tra le complicanze, le infezioni da CIED rappresentano una condizione clinica emergente, provocando tassi di mortalità non indifferenti e notevoli spese sanitarie. Proprio per questo motivo è necessario un approccio funzionale volto alla prevenzione, ma anche al trattamento, di questo tipo di complicanza. OBIETTIVI: Descrivere il percorso pre-intra-post operatorio del paziente sottoposto ad impianto CIED e l'assistenza infermieristica fornita, focalizzando l'attenzione sulle metodologie di trattamento e di prevenzione delle infezioni correlate ad essi. MATERIALI E METODI: E' stata effettuata una revisione della letteratura tramite la banca dati Medline attraverso portali come PubMed, Cinhal EBSCO e The Cochrane Library e tramite linee guida appartenenti ad associazioni inerenti all'oggetto dello studio. Sono stati inoltre consultati e commentati dei dati raccolti tra il 2015 e il 2016 dalla S.C. di Cardiologia dell'A.O. S.Croce e Carle relativi al percorso pre-intra-post operatorio di 113 pazienti sottoposti ad impianto CIED, con focalizzazione sulle condizioni del sito chirurgico rispettivamente all'arrivo in reparto e dopo 2, 4 e 6 ore. RISULTATI: Si evince dalle evidenze scientifiche che le infezioni da CIED rappresentano un range compreso tra lo 0,6% e il 2,2% del totale delle infezioni ospedaliere. Dalla letteratura illustrata e dagli studi condotti a riguardo, emerge però che grazie ai metodi di prevenzione rappresentati dall'aderenza a rigidi protocolli di asepsi, dalla doccia e dalla tricotomia pre-operatoria, dall'utilizzo di speciali involucri antibatterici nell'intra-operatorio, ma anche da metodi di prevenzione ¿alternativi¿ e 2 di più immediata attuabilità, come l'introduzione di un semplice protocollo operativo, le infezioni possono essere ridotte significativamente. Dai dati raccolti dalla S.C. di Cardiologia dell'A.O. S.Croce e Carle tramite le schede di monitoraggio del percorso del paziente sottoposto ad impianto CIED si evince che il 23,7 % degli impianti totali presenta un problema di sanguinamento della tasca chirurgica, mentre la tumefazione della tasca si riscontra in 4 casi già all'ingresso in reparto, per raggiungere circa il 7 % tra la seconda e sesta ora. CONCLUSIONI: Lungo l'intero percorso del paziente sottoposto ad impianto CIED, l'infermiere ricopre un ruolo fondamentale, anche per quel che riguarda la prevenzione ed il trattamento delle infezioni correlate agli impianti CIED: egli è infatti il primo a mettere in atto tutte le misure necessarie a soddisfare i criteri di assoluta sterilità, oltre allo svolgimento di una monitorizzazione continua della persona durante tutto il processo. L'infermiere esercita anche in questo ambito un'assistenza comprendente la sfera fisica, psicologica ed emotiva, che si traduce in una presa in carico globale.
Infezioni da CIED:il ruolo dell'infermiere nell'assistenza pre-intra-post operatoria
BIGA, FRANCESCA
2016/2017
Abstract
INTRODUZIONE: Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte del mondo occidentale, in circa i due terzi dei casi attribuibili ad eventi improvvisi e fatali e, in particolare, la morte cardiaca improvvisa consegue spesso ad un evento aritmico iper/ipocinetico. Per questo motivo, i dispositivi cardiaci elettronici impiantabili (CIED) ricoprono un ruolo di fondamentale importanza nel trattamento delle aritmie cardiache, ma anche dello scompenso cardiaco. Tuttavia, intrinseco alla indispensabile funzione di stimolazione/defibrillazione cardiaca dei CIED, rimane un rischio iatrogeno non indifferente correlato al loro impianto: tra le complicanze, le infezioni da CIED rappresentano una condizione clinica emergente, provocando tassi di mortalità non indifferenti e notevoli spese sanitarie. Proprio per questo motivo è necessario un approccio funzionale volto alla prevenzione, ma anche al trattamento, di questo tipo di complicanza. OBIETTIVI: Descrivere il percorso pre-intra-post operatorio del paziente sottoposto ad impianto CIED e l'assistenza infermieristica fornita, focalizzando l'attenzione sulle metodologie di trattamento e di prevenzione delle infezioni correlate ad essi. MATERIALI E METODI: E' stata effettuata una revisione della letteratura tramite la banca dati Medline attraverso portali come PubMed, Cinhal EBSCO e The Cochrane Library e tramite linee guida appartenenti ad associazioni inerenti all'oggetto dello studio. Sono stati inoltre consultati e commentati dei dati raccolti tra il 2015 e il 2016 dalla S.C. di Cardiologia dell'A.O. S.Croce e Carle relativi al percorso pre-intra-post operatorio di 113 pazienti sottoposti ad impianto CIED, con focalizzazione sulle condizioni del sito chirurgico rispettivamente all'arrivo in reparto e dopo 2, 4 e 6 ore. RISULTATI: Si evince dalle evidenze scientifiche che le infezioni da CIED rappresentano un range compreso tra lo 0,6% e il 2,2% del totale delle infezioni ospedaliere. Dalla letteratura illustrata e dagli studi condotti a riguardo, emerge però che grazie ai metodi di prevenzione rappresentati dall'aderenza a rigidi protocolli di asepsi, dalla doccia e dalla tricotomia pre-operatoria, dall'utilizzo di speciali involucri antibatterici nell'intra-operatorio, ma anche da metodi di prevenzione ¿alternativi¿ e 2 di più immediata attuabilità, come l'introduzione di un semplice protocollo operativo, le infezioni possono essere ridotte significativamente. Dai dati raccolti dalla S.C. di Cardiologia dell'A.O. S.Croce e Carle tramite le schede di monitoraggio del percorso del paziente sottoposto ad impianto CIED si evince che il 23,7 % degli impianti totali presenta un problema di sanguinamento della tasca chirurgica, mentre la tumefazione della tasca si riscontra in 4 casi già all'ingresso in reparto, per raggiungere circa il 7 % tra la seconda e sesta ora. CONCLUSIONI: Lungo l'intero percorso del paziente sottoposto ad impianto CIED, l'infermiere ricopre un ruolo fondamentale, anche per quel che riguarda la prevenzione ed il trattamento delle infezioni correlate agli impianti CIED: egli è infatti il primo a mettere in atto tutte le misure necessarie a soddisfare i criteri di assoluta sterilità, oltre allo svolgimento di una monitorizzazione continua della persona durante tutto il processo. L'infermiere esercita anche in questo ambito un'assistenza comprendente la sfera fisica, psicologica ed emotiva, che si traduce in una presa in carico globale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
785035_tesidefinitiva.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.66 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.66 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/88025