This thesis, written after a field research conducted in Kenya, analyzes the educational system of this country comparing it with the Italian case with a specific focus on History teaching. After analyzing the historical and political context of Kenya, from Colonization to Independence, and the school system adopted in the nation, History teaching methodologies and strategies used in Kenya are compared with the Italian ones. The comparison shows how the two educational systems can not match because of the adoption of two very different types of didactics. The Kenian one, standardized by programs dictated by government and based on knowledge acquisition, key parameter for exceding the final exams, mandatory step for students to attend next year classes. On the other hand, the Italian didactics is based on competence acquisition an essential element of the education system thanks to which pupils, through the resolution of authentic tasks connected with reality, are able to learn more about the contents of the disciplines. Which approach to learning-teaching is therefore more functional and desirable in school institutions to ensure the development of the skills needed to face the challenges of the future? The analysis outlined here reveals how wrong it is to give value judgments to different approaches as each didactic practice acquires meaning in the specific context from wich it comes from. So bring it into a different geographic and cultural context, without shaping it to fit the new social needs, could result unreasonable
Questa tesi, scritta in seguito a una ricerca su campo realizzata in Kenya, prende in analisi il sistema educativo di questo Paese, con particolari riferimenti alla didattica della storia, ponendolo a confronto con il caso italiano. Dopo aver posto in analisi il contesto storico e politico del Kenya, dall'epoca coloniale fino al raggiungimento dell'indipendenza, e analizzato il sistema scolastico adottato nella nazione, viene delineato un confronto con le metodologie e le strategie utilizzate in questo Paese e in Italia per quanto riguarda l'insegnamento della storia. Dal confronto emerge come i due sistemi educativi non possano entrare troppo in contatto, in quanto adottano due tipologie di didattica molto differenti: una, keniana, standardizzata, con programmi dettati dal governo e basata sulle conoscenze, criterio fondamentale per il conseguimento degli esami finali senza i quali non è possibile per gli alunni continuare il percorso di studi; l'altra, italiana, invece, basata sulle competenze, criterio regolativo fondamentale del sistema d'istruzione, grazie alle quali gli alunni, tramite la risoluzione di compiti autentici collegati con la realtà, riescono ad apprendere maggiormente i contenuti delle discipline. Quale approccio di apprendimento-insegnamento è dunque più funzionale e quindi desiderabile nelle istituzioni scolastiche per garantire lo sviluppo delle competenze necessarie ad affrontare le sfide del futuro? L'analisi qui riportata svela come sia scorretto dare giudizi di valore ai diversi approcci in quanto ogni prassi didattica acquista senso nello specifico contesto che l'ha sviluppata, rendendo inoltre difficile una sua eventuale importazione in un contesto geografico e culturale differente senza che questa non venga plasmata per adattarsi alle nuove esigenze sociali.
Due sistemi didattici a confronto: l'insegnamento della storia in Kenya e in Italia
BORELLO, GIULIA
2016/2017
Abstract
Questa tesi, scritta in seguito a una ricerca su campo realizzata in Kenya, prende in analisi il sistema educativo di questo Paese, con particolari riferimenti alla didattica della storia, ponendolo a confronto con il caso italiano. Dopo aver posto in analisi il contesto storico e politico del Kenya, dall'epoca coloniale fino al raggiungimento dell'indipendenza, e analizzato il sistema scolastico adottato nella nazione, viene delineato un confronto con le metodologie e le strategie utilizzate in questo Paese e in Italia per quanto riguarda l'insegnamento della storia. Dal confronto emerge come i due sistemi educativi non possano entrare troppo in contatto, in quanto adottano due tipologie di didattica molto differenti: una, keniana, standardizzata, con programmi dettati dal governo e basata sulle conoscenze, criterio fondamentale per il conseguimento degli esami finali senza i quali non è possibile per gli alunni continuare il percorso di studi; l'altra, italiana, invece, basata sulle competenze, criterio regolativo fondamentale del sistema d'istruzione, grazie alle quali gli alunni, tramite la risoluzione di compiti autentici collegati con la realtà, riescono ad apprendere maggiormente i contenuti delle discipline. Quale approccio di apprendimento-insegnamento è dunque più funzionale e quindi desiderabile nelle istituzioni scolastiche per garantire lo sviluppo delle competenze necessarie ad affrontare le sfide del futuro? L'analisi qui riportata svela come sia scorretto dare giudizi di valore ai diversi approcci in quanto ogni prassi didattica acquista senso nello specifico contesto che l'ha sviluppata, rendendo inoltre difficile una sua eventuale importazione in un contesto geografico e culturale differente senza che questa non venga plasmata per adattarsi alle nuove esigenze sociali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/87933